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Le 7850 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Giocavano le rondini con te
precipitando giù dal cielo azzurro
fino a sfiorare i tuoi capelli e me
ammutolivano il loro sussurro
quando piegavi l'erba intorno a te
come una lama che spalmi del burro
per poi picchiare giù, dopo un
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Ridenti colori ma appena tracciati
rivestono arbusti spogliati dal gelo
che irsuti si levan ed appaion rinati
da brulle colline taciute da un velo.
Si levan barbigli dai pioppi spogliati
ostentando le fronde nei primi tepori
e frusciano al vento
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Aprile...
il glicine torna a rifiorire,
sospese nuvole fiorite
come bianchi gabbiani
che navigano sulle rotte del cielo.
Inebria l'universo,
s'inerpica tra i fiori del bosco,
lento s'avvolge,
solletica il cuore
coi suoi grappoli fioriti
in
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| lary |
15/04/2011 05:16 | 1059 |
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Armonia di suoni e colori
animali in festa
tentano primi approcci sessuali
creduti zuffe da occhi sgranati di bimbi
distolti con imbarazzo da madri
orfane di spiegazioni
ancor più improbabili
ad amplessi di cani, mimati
alle gambe
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Dell'elleboro, con timore,
ho tolto anche l'ultimo fiore.
Ora che viene la primavera,
voglio una rosa, una rosa vera.
Ho ripulito l'erba dai coppi,
sono fioriti i narcisi doppi.
Sono spuntati quei fiori strani
che tutti poi chiamano
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sul fiume ali si levano in volo
treman le canne al loro passaggio
sussultano ugole
e si fanno vento
bisbigli gridati al cielo
vestono di verde tremolio l'erba
di germogli di suoni i rami
di fronde di musica gli alberi
su usci
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Midesa |
14/04/2011 15:51 | 9598 |
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Ancella al Sol la Luna
col suo corteo di stelle
i raggi ne riflette
a confortar gli Umani
nel buio della Notte.
I fior nel verde prato
carezza la rugiada
fruscii si levan lievi
dal limitar del bosco.
Ed ecco un nuvolone
la tenebra
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Il cielo ritorna sereno,
è il risveglio della primavera odorosa.
Il sole, sulle fronde tenere,
è una pioggia di raggi d'oro;
nel sonoro scorrere del fiume.
L'acqua scivola, corre e sogna,
casca silenziosa sui sassi,
nuota lenta tra
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| lary |
13/04/2011 16:59| 934 |
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Ritornar all'origini
col petto e la mente,
nel rispetto silvestre
che il ciclo dell'essere
deve alla madre terra,
allevatrice di vita
nostra culla d'essenza,
che ci vedrà tornar
di nuovo a lei
come ceneri
o virgulti d'alma.
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Il giorno levantino
partorisce sul mio letto,
nabucodonosor incallito,
nuove occasioni di vita.
Il mattinoso mattino,
bronzo in bocca,
rigenera le mie cellule
usurate dal mestiere di viver lesto
il dì precedente.
Con movimento
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Oggi ho incontrata la rosa
audace sporgeva dal recinto
per godersi il tepore decisa
del sole allegro nel sereno.
La prima m'è la più gradita
segno sicuro di finito inverno
ricamo a veste di primavera
con pratolina, viola e
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Tutto il creato muta
in un pulsare continuo:
la vita si risveglia
ride ad ogni alba
piange ad ogni tramonto.
E il vento spinge
le vele all'orizzonte
e il mare propizio
aspetta il pescatore
che tende le reti.
Bambini gioiosi sulla
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 | Sorridi ancora
nel tuo sereno dormire
attendendo l'alba
rivestita di luce nuova
che la stanza inonderà.
Primo raggio
d'un sole
che ti fa sorridere.
Luce tenue d'un aprile
che dolci ricordi porta
ancora racchiusi
nel cuore
per
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| Tra le foglie un sospiro
di cui lo stelo conserva
l'ultimo respiro d'inverno.
E il suo manto in flebile oscillazione
sembra quasi ebbro di armonia.
Graffiando il vento non a caso
geloso della veste
in cuore a zefiro.
E intanto gioisce
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| C'è un Sole
pallido nel cielo,
mobile, giallo.
Teme,
gas al petrolio,
le nubi lo avvolgono
di strato sale acido
e triste, è il sapore in bocca.
Bruciato, plastico
gomma al nucleare,
concima la Terra,
nel fuoco
sepolto di
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| Sentieri
convergono ad est...
Nell'aria
si tinge un arcobaleno.
Uno scoiattolo
espande due vispi occhietti
rendendo soave
sorriso a quell'albero
che afferra
gentil brezza primaverile.
Beato colui
che inebriato da timida e
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| Dall'uscio al vento,
di foglie s'udiva il canto e
trantrantran su tegole in compagnia
al venir giù posava l'umido il cielo,
ad inzuppar l'seme che del sudor
tenevan vanto.
Colombe al guru guru guru
rintanate nel tegoliere
non finivan il
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 | Con rabbia
arriva fulmineo
e quasi giocoso
strappa le foglie
solleva vorticoso e
tumultuoso s'accinge
contro il palo.
Questo è il vento.
Inflessibile, torturatore
esplosivo e ribelle,
che inghiotte i passi
stacca le corde ai
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 | Dai tralci
inebria soave
di mistico sole
sensuale profumo
-colma -
ampolla preziosa
di antichi rimembri.
D'evanescente rosato
grappoli dai mille fiori
scendono carezza
tra foglie l'ebbrezza
solletica nari
e si fa canto
antico nel tempo
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 | Sole a volte appari
poi scompari
a volte titubante
ti nascondi dietro nuvole
pallide e stanche
poi fai capolino
e splendi.
Sei un gioiello da ammirare
luce che illumina la terra
abbagli la mente
ed i tuoi raggi scorrono su prati di
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| Quando la realtà combacia coi sogni
il lievitar del cuore abbraccia l'anima.
Avvolgo, di quel che mi donano surreali pensieri
del contenere il Paradiso,
nel guardare distese di Zagare in oblio germoglio
vedo un mondo fantastico, fuori dal
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| nutrimento della vita
in questi giorni da onniveri
fra il Fiume
ed il cemento ipocrita
io rinuncio al dilemma dei senza pietà
fummo svegli in tempi di pace
ora Istrionici succubi dell'Incanto
aspettami lassù
ove correre e
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Quel vento caldo che mi raggiunge
in una giornata primaverile
porta la nostalgia di un giorno d'aprile
incontra l'estate in una zona franca
che mi sembra sole e incute
frivolezza alla mia anima spenta
flebile il contorno di viole
in armonia
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Buongiorno primavera!
Cinguetta l'uccellino
su spogli rami di nuovo vestiti
ornati di fiori
all'improvviso rinati.
E l'amore profuma
di vite nuove
palpebre schiuse
ad un mondo che si muove
tra mille colori e giochi di luce
in un leggero
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Se'l calor opprime
già in tempo primo
allor tutto s'inquieta
L'animo mio si deprime
non già da ultimo
divien tosto irrequieto
Anelo spirto d'inverno
che soggiacia fresca mente,
ché par così digià
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Il cielo
all'alba si riveste
del velo d'oro...
e d'indaco e rosso
a sera
nei voli di rondine
danzano
i sorrisi dei sogni...
La penetrante luce
a illuminar
le nefaste ombre
sulla terra...
Refolo caldo
spinge vie
l'ultime nere nubi
e
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Quel che non si vede, pur si sente forte,
è quel gran tremare, che scuote terra e mare
E' il chiudersi di porte, che non fan circolare
E' unico pensiero che urla nella mente, or devi scappare,
subentra in quel da fare, quell'emozion
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l'alone della luna è in vena
come lana pecorina
avvolge senza lena
tanta luce a lei vicina
ed è con questa fretta
che da tempo vuol cambiare
nessun ormai si aspetta
un bel clima a desinare
nel verso della sera
ecco il bimbo si
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Timido gracidio
mi giunge stamattina
dallo stagno,
rigenerato dalla pioggia
della scorsa notte.
Tra i fitti fili d'erba
ancora in gocce pendenti
e in tenue moto,
fa dolce capolino
un tenero ranocchio.
Lo intravedo a
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 | Al dolce canto dell'allodola
il cuore sgonfio
ora si desta
riprende lento i battiti
avido di vita.
Mi libro in volo
fecondo la terra
inaridita e immonda
esisto e nulla più
se non la speme
d'esser qui ora.
Intrisa di profumi
e di
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| Saette nere e guizzi di bianco
Sfrecciano
Tra coppi rossi
E il blu
Della finestra aperta
Al tepore della sera.
Garriti operosi e vivaci
Richiamano
Tetti grigi lontani
E rondini
Anche lì a cento
Su fili della luce
Per una partenza
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7850 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5761 al n° 5790.
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