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 | ♦  Salvatore Ambrosino   | 
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            | Marusca LealiLe 14 poesie di Marusca Leali |  
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        | C'è un Sole pallido nel cielo,
 mobile, giallo.
 
 Teme,
 gas al petrolio,
 le nubi lo avvolgono
 di strato sale acido
 e triste, è il sapore in bocca.
 
 Bruciato, plastico
 gomma al nucleare,
 concima la Terra,
 nel fuoco
 sepolto di
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        | Quell'aria, gas- nube- sporca
 ferisce nel limbo
 l'occhio velato.
 
 Le nuvole
 bianche,
 condite con grigio disastro,
 inceneritore metallico.
 
 La macchina scorre
 nell'antracite cemento
 e diviene facile
 fuga
 dal monocolore.
 
 Al
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        | Nel fiore lilla,vita che è nell'anima,
 nuova voce millennio!
 
 Se il correr tende
 al metro dell'infinito,
 allora tuona la strada percorsa.
 
 Sogno nella luce
 che accarezza la guancia,
 lasciando l'ombra,
 nel solco –zigomo
 e,
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        | Goccia dipinta nel sentiero destino
 vicino- occultato.
 
 Richiami dal letto
 dolente d'anima,
 pronta all'unica cosa certa,
 poca roba
 acerba.
 
 Tutta composta,
 la morte,
 nel manto bagnato,
 fa visita all'uomo,
 sdraiato,
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        | Leccati, dalla mano flebile e sudata,
 spalmati
 di lunghe brillantine,
 fluorescenti anime,
 vagano per la nebbia stanca
 in cerca di strade da mangiare.
 
 Gonfi di memorie,
 palpitano ruggenti nel petto,
 il ventre di sangue,
 beando rabbia
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        | Papaveri rossi, residui caldi
 a ricordo di terra sudata,
 nel volto freddo ora,
 di suolo ghiaccio.
 
 Bulbi
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        | rcobaleno fantasma nel clima d'ombre
 nebbia.
 Si taglia, in soffitta,
 la polvere nera
 dal manto ruscello ghiaccio.
 La
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        | Rileggo le pagine inesistenti d'un diario scritto,
 come scolpito nella pietra
 affiora il ricordo
 del tempo bambino
 e
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        | Pioggia dolce, fuoco che cala
 in nuvole spente.
 
 riposa il silenzio
 e zitte, quatte,
 dietro i rami a
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        | Le nocche delle dita ingiallite a forza di menar grano nei campi.
 Seduto sulla sedia
 scruta l'orizzonte con occhi lucenti
 bagnati d'azzurro.
 Dalla sedia osserva le stagioni che muoiono
 e rinascono dal calice attivo della terra.
 Gli occhi di
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        | Osservo una nuvola vapore nel cielo e
 elettrica antenna
 verticale nei campi,
 dialoga di luce soffusa
 in nebbia
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        | L'arrivo calmo nel letto tuo
 azzurro di cielo
 intravede brama di rosso.
 
 Scivola, languido, il sospiro
 nel dolciastro fragore
 di lenzuola,
 fiammeggiando, esuli
 corpi abbandonati.
 
 Nulla più
 il vento trasporta,
 solo la sorta
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        | Guardare altrove sentendosi persi, sguardo scintilla che lontano
 continua lo scrutinio e
 la selva fitta
 non apre le sue fronde.
 Mentore vento
 che naviga cespugli,
 resta in attesa- sorpresa,
 nell'udire pioggia salata
 scivolare da lumi.
 Gocce
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        | vista nuova al paese ricordo. 
 rievocazioni di giorno,
 emisfero quasi lunare,
 con il viso rivolto nel tempo piovoso
 di spaventevoli nubi.
 
 mentre il nostalgico, lucido vento
 freme il colore strozzato
 della voce,
 la luna nascosta,
 all'ombra
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