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Le 5308 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Sono strette le parole
dentro ai muri ormai blindati.
Serrature in bocca al
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Occhi vuoti,
abissi umidi di lacrime evaporate.
Fuoco che arde,
lebbra velenosa sulla pelle,
tamburi nel petto.
Mi vedi mentre brucio?
Mi vedi mentre ti brucio?
Tagliami la testa!
Continuerò a guardarti.
Amputami le
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L'utopia anarchica
senza leggi né poteri
scontro nazionale
ribellione sino a liberazione.
Sociale gioco d'oppressione
indegno luogo di discriminazione
ispira l'arte per essere forti
senza avere paure
d'esser bloccati.
Quando ci si
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Parole scritte, vergate,
vomitate.
Rimangono senza risposta
come le frasi di un muto.
Indifferenza e silenzio,
sangue come acqua.
Via.
Così sia.
Cade a terra,
rumore sordo.
Penna senza inchiostro,
corpo senza anima.
Non chiedo
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Ma è veramente un
dono la vita?
O piuttosto un castigo.
Magari un prestito
con ardui interessi
da pagare
per tutto il terrestre percorso
per giungere infine
a saldare il fio
sulla soglia di San Pietro
o su quella del Demone Lucifero?
So
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E mi viene un gran nervoso
quando penso che imponete
vostre idee nella mia mente!
Di gran classe è il mio cervello
che ha imparato a non infrangersi
in stereotipi e vostre leggi!
Questa faccia mia comando
perché unica e me ne
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Voglie astruse
di preparar fagotto
e sortir immantinente
da questo mondo sciatto
Nei campi e nei mulini
non più spighe di grano
o giallognoli covoni
ma rigidi inanimati
meschini maggiordomi
I campanili erranti
annunciano
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Ripara
in angoli angusti, l'insetto
offre paure d'alberi affamati
Qui, aldilà dell'inferno
il giudizio già affilato
gioca con le ombre, nella sera
e sembra e non è vero
questo è un cielo che cade, si
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Quel giorno uscisti di casa gongolando
per la tua squadra che era già in finale
ma il tuo destino ti stava aspettando
per metter un'altra stella sopra il mare
A volte le persone sono strane
cariche d'odio per chi non conosce
e da due mani
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Vivere di censure
rinunciare al pensiero
escludere le possibilità
nel timore di deludere
di non essere all’altezza ...
Svenderci a poco prezzo
-oh quante volte –
per non offendere, contraddire
barattando l’autostima
ad un cordiale
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 | Io metto la vita dinanzi alla morte,
nessuno può bacchiarmi sardonico,
neanche il vile al lumino di Lanterna
che schernisce all’ombra di prodi spalle
e trema ebbro in specchio d’acquitrino.
Io metto la dignità dinanzi
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Sono verde come questa valle
ove l'antichi, silenti e fissi,
attendevan l'ultima tribu'
pria che l'inverno le porte
nel gelo chiudesse.
Torno a riveder il sogno
ed è viva realtà
eppur vivo in altro sogno
che ora diviene
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rimasi cosí
a fissare il soffitto
senza slanci o parole
lasciavo che il vento m’agitasse
quel poco che basta
per stanare meraviglie
o levigare pietre
quelle
che durano dentro
da sempre
ma poi di notte
aprivo una cassaforte
per rinnovare il
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scortico sulla mia pelle
graffiti di luna
sono le tue mani che come onda che arretra
abbandonano la mia riva
sono smerigli di bicchieri in frantumi
torte in faccia
queste ore senza abaco né formiche in fila
senza sonno
inseguo un
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 | Rosso sangue il mio tormento
il fiume scorre lento
nel letto dei macigni
Ciclope d’anima mia
l’istinto ribelle
Nei cieli del Sole
sta ridendo il Pandemonio
e le mie parole
sono gozzi di malore al vento
Metamorfosi fandonie
nell’antro
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Inginocchiati
davanti alla Storia.
Non avere paura
della verità, della giustizia,
del perdono.
La guerra alla povertà
si vince con
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Sarà che un gatto mi scorge il palato
ma essere gettato con occhi efebi
sull'allegra riva dove spumeggiano
luoghi un po' troppo comuni,
m'allinea sbieco su una rampa di lancio.
È un luogo dove mille occhietti
hanno smesso di
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 | Barullando il mio tempo a finire
ho vissuto la medusa
che spiaggiando s’accascia inerme
La trota che intrappolata
nella chiavica dispera il fiotto
La rondine che trasmigrando
smarrisce la via all’antico nido
Il guerriero annichilito e
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Se esiste la felicità
con me ha sbagliato strada.
E se dovessi essere felice,
un lasso di tempo,
è, perchè, ho sempre creduto nella libertà il rispetto e l'amore.
E dovuto sempre tenere alta la testa contro
chi invece
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Non raccoglierò, parole straniere per te
nel tepore immeritato di questa stagione malata
solo per cullarmi di ciò che scrivo
in ciò che vivo
E se solo mi rallegrerò
per questo malandato, limpio infinito
lascerò
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Sussistiamo nel frastuono
di un pronunciato tono
che pervade il tempo
animato dallo sproloquio
colloquiato e acconciato,
proprio un vero catafascio.
Trangugio il tedioso significato
come valore bollato
contrassegnato e poi lodato
svalutando il
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Non voglio cieli senza nuvole
sul mio camminar per deserti.
Son di ghiaccio e sabbia
ed impronta non lascio
a cercator sgraditi
che la persa via disperano
e non da me avranno
Due compagni tengo fedeli,
per vie di terra un lupo
fuggito da chi
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Ho riflettuto molto
sulle tue pascoliniane colline,
dolce Urbino.
perché il fiore sboccia?
perché l'uomo muore?
perché l'orso dorme?
perché il mondo esiste?
perché ricordo il domani?
Non ho riflettuto
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Era giunto a realizzare un sogno
aveva i numeri per la pensione,
soddisfazione di un umano bisogno
ed esigenza di serenità interiore.
Poi, è cambiata la legge sul lavoro
avrebbe dovuto lasciarlo domani
ma, altri anni del suo
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Nulla importa all’ego
se non il cinico saper di se.
Nulla importa, a costui,
se la prima a cadere,
sarà colei che più l’ha
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Piove, tempo da lupi
d’una magra estate
ma dicono che migliorerà.
Proni, la faccia a terra
fermi con prudenza
e una calma piatta,
raccogliamo speme
dagli alberi di Giuda
per pochi danari.
Dicono che passerà
con un po’ di
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Primordiale impulso
brillatomi dentro,
colmo l'epicentro
della sopportazione
resisto!
Implodo, esplodo,
urlo e mi ricompongo,
l'energia scende in campo
è la battaglia
una delle tante
nella guerra all'esistenza.
Segnato
ora resisto
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 | Son giunto ora
[il punto lacrima nel buio]
e ha tranciato i tendini,
lo stomaco, fa male...
È giunto
infine a tratti – il dardo,
l’ora schiva e irrazionale
La ferocia che mancava
a queste dita troppo fragili
troppo propense al
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| EnzoL |
20/06/2014 17:59| 1976 |
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conto i centimetri che mi separano dal gorgo
dove cade e precipita la sera
attoniti gli occhi
fermi gli sguardi
il delirio del dolore sa di marmo e ferro bruciato
ora che il sole brucia
e l'autostrada é ferma
ed io che m'aspettavo
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Benevolenza parola astratta
in questa società confusa;
telediffusa la notizia non vissuta;
ben voluta per la curiosità
di chi esprime faziosità.
Tendenziosità che annacqua la sostanza,
aumentando la distanza
tra chi
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Si fa avanti quel senso d'impotente sgomento
domani sarà il grande giorno di salasso
per noi armenti in brulli pascoli prosciugati,
sempre più miseri e spolpati dalle parole
in questa notte nera, scura come la pece,
domani sarà
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5308 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1741 al n° 1770.
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