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♦ Pierfrancesco Roberti ♦ Michelangelo La Rocca | |
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Le 5308 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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 | La mutria che scientemente
affresca con fiele le tue volte
è veleno che affatica il mio incedere
consumando i tuoi giorni
L’odio che mi doni
è origine della cateratta
che travolgerà l’anodino germe
della tua guasta ragione
Il disprezzo che con
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 | Quanto tempo ancora si spazzi via
che orli di otri vuoti di urli non tracimino
ché dallo stillicidio di lacrime e sangue
trasudino ribelle ritrosia;
Finché si sia...
...Senza canapi, senza bavagli.
Quante volte ancora sulle antiche
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d'inutili parole ho annerito fogli
ho inteso bisbigli
ma
chi ascolta chi vede
troppe dita puntano giudizi
nascoste al di la di mani sozze impastate da sottili ragnatele
ove
semplici verità muoiono
l'acume si spegne
corazza di
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Sono un individuo
un microcosmo della società
ribelle alle distanze
delle disuguaglianze;
odio le rovine,
amo il progresso,
l’intreccio del pluralismo,
l’ignoto, come punto d’arrivo
del mio futuro
perché le differenti
leggi

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 | Verde mareggiata
nei campi
delle novelle spighe.
Esplodono
fra cadenti muri
di bianche pietre
papaveri rossi
e gialle margherite.
Pece
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 | Mai più, alla deriva, fluttuante
con le spalle ai cicalecci volte,
cavalcherò onde
affinché nella dolce risacca, cullandomi,
mi riconducano in porto.
Mai più, allo scoperto, spogliato
con l'anima a nudo,
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| La crisi che l'Italia sta vivendo
a tutti noi dà gran preoccupazione;
la sera a letto andiam così dicendo:
"Speriamo che ci sia la soluzione!".
Quando al mattino levansi le membra
i corpi nostri senton di star meglio,
ma
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| Sarà che m’è mancato tutto
nella vita che ora io prendo
i vizi per virtù
Sarà che ho filato sempre
su lama di coltello
ora se sbaglio m’assegno
una medaglia
Sarà che ho rinunciato
sempre ad ogni cosa
per gli
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 | La passione serpeggia
nella mia anima ...
mentre le tue mani
gongolano sulla pelle.
Brividi scorrono
lungo un corpo ribelle.
Le tue labbra sulle mie ...
L'inferno brucia nelle vene
mentre la passione avanza.
Il mio cuore ha preso
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 | È l’unica
macelleria, in quel piccolo
paese di montagna; metto allo
sballo il mio vicino, con le mie
carni pregiate e le salsicce al
peperoncino.
Tra il bianco
della neve, è cresciuta la
mia famiglia; c’è il figlio
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 | non è mai come sembra e poi quantunque
possa apparirvi perfida la serpe
non lo sarà mai tanto quanto un'ape
- una qualunque - che minuta e subdola
infigge il pungiglione ingrato in nuca
d'un fuco che alla specie il seme ha dato
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| E' passata una nuvola viola...
m'aggrappo ai suoi seni
sanno di frutta fresca
di una estate fatta mentre mi sto innamorando
ho tutti gli argomenti
coccige sano
occhi visposi
Hegel sul cuscino
Rousseau nel frigo
la filosofia dell'analisi logica
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| vorrei asciugare le vostre lacrime madri
rosario lontano di volti sconosciuti
il silenzio del mare scandisce il tempo tra cielo e cadavere
mediterraneo della nostra vergogna genuflessa nei barconi di pezza
in punta della morte urla la truffa di parole
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| Sollevo il vento
con le farfalle
partorite dal mio estro.
Lo lascio scivolare
lungo i bordi
della follia conclamata.
Sono satura!
Estrema!
Stagnante!
La fotocopia del mio alter ego animale!
Ossessionata da frattaglie d'illusione
mi cibo di colori
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Si rinnova la ripugnante scena
di quello scherno senza gloria,
quel tuo voler scagliare il dardo
dell'insano tuo arido travaglio.
Sempre ti perdi razzista e villano
a inveire nella tua putrida miseria,
rinneghi l'istinto puro di fratello
e non
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 | Credo
in un solo dio
oltre me stesso
forse perduto tra le stelle
oppure nel fondo d’una palude scura.
Credo in un Domani
senza bugia né inganni
con l’onestà di ieri
senza vergogna
e più pudore .
Credo nella neve
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 | nascere nero e crescere fino a imbiancare
respirando l'aurora
- il cigno si ribella per cantare ancora
sono nato e cresciuto
ed ho vissuto...
ed ho vissuto - dico -
e sviluppando ancora
e ancora avviluppandomi
e tanto alacremente da morire
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| Predatori di astri
mostri grigiastri
focolai tremendi
di orrendi incendi.
Solchi d’indizi superficiali
intolleranti alle ragioni
delle origini e degli intenti;
incendi.
Richiami di fumi
pur essi cenerini
affondandosi tra le radici
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| Sparigliai gli occhi
Come fossero semi
O dardi infuocati
In visi incrinati.
Assegnai un posto d'onore
A chi nutriva il dolore
Per guardarmi allo specchio
Ed assaggiarne il furore.
Gettai un pozzo nell'acqua,
Atomi scissi sui
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 | Affaticato l'andare,
passi sferzano
machete nel nulla,
occhi stretti
combattono il vento
nel silenzio che sibila
fiamme di no
su gote caparbie
Spalle respingenti
e un calcio alla vita
accartocciata in una
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| Avete perso! Avete vinto dunque!
avete perso il Cigno -
nella casa del soldato
darà la buona notte - avrà la cruna d'oro
Avete perduto l'amore
- Neverland poetry -
Oh quale ignominia: ignobile paga
di fronte la chiesa
di paese
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| Se potete compratemi, provate
in qualche modo a farlo, ad acquistarmi
come si fa al mercato e al suq trattate
sempre - chissà - potreste in saldo avermi;
qualora fossi scuro o claudicante
forse m'avreste a mezzo prezzo pure
a meno del
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| Una breccia che non apre spiragli
strusci le suole evitando perigli,
non vale la pena, giù dal cielo di Berlino
cornicione di grigio marmo smerdato
povero diavolo senza angeliche ali...
...siediti e respira.
Cancelli elettronici, lasci
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| la nostra casa?
un palazzo sdraiato, dice
scricchiolio di formaggio roso
uno squittio il mio topolino – e rido
tutte le disgrazie rido
strisciano fuori le larve del mio castello
gli amanuensi liberano le bestie –
ne ho trovato uno
nel cesto delle
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Negli angoli ottusi di un sorriso
sbatte l’ingenuità, fra denti e cesoie d’autostima
in voragine mortale, un Predatore
“ NON ESSERE “
dove vestito a festa sulle mie paure
s’improfuma di sincerità
e va cantando di occhi chiari come il
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Sono l'animale da guerra
intrappolato nella spirale del mio tempo.
Ho i capezzoli orfani di sole.
Trafficanti e clandestini
tra le bordure della notte.
Seguitemi!
Io vado a combattere!
Sono spoglia di spada e corazza.
Mi impugno!
Sono un campo
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Sventolano, sventolano
le bandiere nella piazza del mercato,
il sindacalista grasso
con il politico edulcorato,
ragionano della figlia
e di quel posto
al supermercato.
Venghino signori venghino
c'è pure il pagliaccio
quello con i
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Potrei dire
di un miracolo
dove non giungemmo sconci
sull’eclisse e sull'ascesi
ma polsi incisi divelgono
dall’esiguo resto di noi
che ancora canta
in egual misura
ad un maglio d'illusione
Il bicchiere sosta vuoto
appoggiato
sopra il
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| EnzoL |
30/04/2014 17:29| 1582 |
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 | Non ti dirò di consultare testi
per non violare il senno vespertino
e rifuggendo anche sgarbati gesti
un manico d'ombrello lo cestino.
Tu parli di poetare e poi protesti
dici che in gabbia nasce il pensierino
che rime e metrica, e
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Non mi rappresenta nessuno
dal fuoco che arde
al grigio del fumo
Crolla
solo il vostro mondo di sabbia
cresce
nel cuore e nel sangue
la nostra rabbia
Senza poteri
né di oggi né di ieri
Mi intravedo nella pantera
dal nero
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Mi vedrai ancora
ancora sarò nuvola
che porta pioggia o sole che inebria,
mi vedrai nei ritagli di luna e nella brezza che rinfresca
nell'acqua che scorre dalle fontane
nel pane posato a lievitare.
Sarò luce nelle tenebre e suono
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5308 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1801 al n° 1830.
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