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Le 5308 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Mi vedrai ancora
ancora sarò nuvola
che porta pioggia o sole che inebria,
mi vedrai nei ritagli di luna e nella brezza che rinfresca
nell'acqua che scorre dalle fontane
nel pane posato a lievitare.
Sarò luce nelle tenebre e suono
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 | C'è sempre
Lei, la ” Madre” di Gesù,
che scioglie i nodi dei suoi
figlioli; nella pasquetta 2014,
turbava il solo pensiero, di
essere da soli, alla piana
del signore.
Nel rispetto
delle cose, per uscirne
sempre ... da
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| Ogni poeta scrive per diletto
o perché vuole che di lui sia detto?
A cosa serve scrivere poesie
se su di lor poi nascon dicerie?
La poesia ch'è nata dal dolore
con un commento acquista più valore?
Che cosa rappresenta un
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Non permettere a nessuno
di mettere in dubbio
la sacralità del tuo pensiero.
Non ti arrendere al nemico
neanche quando sarai bendato
davanti al plotone d’esecuzione.
Non ti inginocchiare
davanti al vile carnefice
che ti sparerà
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Dove d'incanto promesso
per non oscurare mai l’alba
condannato alla fragilità
fra filari in giardini di risveglio
Questa notte
dall'alto ci osserva
siamo bozzoli nudi di delusioni
in attesa di metamorfosi
ci spogliamo una notte
per
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Sarebbe meglio non parlare
più dignitoso tacere
ascoltando il silenzio
dei vicoli di notte,
delle cicale sfiancate
dei fari sfocati e fiochi
dopo l’allunaggio,
meglio sarebbe andarci piano
col fiato sprecato di quelle trombe
di quelle
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Vorrei inchiodarli al muro
questi versi
come un vecchio crocifisso
perché possa un giorno
ricordarmi di Te
Tentativo
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| India |
22/04/2014 18:25 | 3873 |
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Dagli schiavi
di città e campagna
ai valzer reazionari,
Bakunin,
risorto dalla fogna,
urla e bestemmia:
statalismo infame,
borghesi alla gogna!
Si rivendica il pane quotidiano,
quello che Cristo promise,
si rivendica la
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 | Non suonare nessuna campana
lascia questo calice
di verità insana
non mandare un pastore
a guarire il mondo
è già predetto da un sogno
prega più volte
il lupo si desterà dalla tana
senza vergogna
verrà Pasqua
ed entrerà nella stanza
porrà
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 | Spesso manca suono
E sto qui in questo spazio
ammantandomi di nulla
In quel vanto pedissequo
che circonda i vostri cuori
Io qui io lì
io io io
Tu!
tu sei fermo
immobile come piuma unta d’olio
inutile come un cappio senza collo
tu
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| EnzoL |
18/04/2014 20:00| 2052 |
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e poi cala un sipario
ruvido e polveroso
sui miei occhi bianchi
ed è lo sfondo opaco a risuonare
quello che duole
e rode il midollo
-è quella sua distanza
ottusa cieca perseveranza d'accudir chi la maneggia
che mi danna
ed io qui
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Vascelli salparono d’ignoto,
ove d’attesi approdi, l’epiloghi.
Ostentate deiezioni, d’autogenesi,
d’altrui ratio, s’ordirono,
distratti da sciabordii diafani.
Sepolcri partorirono rigurgiti,
laddove nulla, d’Egli, s’ebbe.
Mai, da cotanto
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Ho un ribelle dentro nel mio già essere ribelle.
e due ribelli in un'unico corpo è un casino ve l'assicuro, sopratutto se da sordi non comunicano tra loro.
Il primo è il ribelle sociale che ha sempre creduto lottato e pagato in
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I re Mida del marcio hanno spento la TV
cosicché il formicolio dell'informazione non abbia fili
né nome, ma maschere e poster con la lettera V.
Oggi l'inverosimile verità che gli altri non dicono si vende bene,
loro dicono
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Trattengo l’aria...
enorme riserva...
una ricchezza sciolta, dispersa tra
parole in bianco e nero
Sorrisi e burle
anfratti d’ipocrisie
architettoniche bugie
muri imbiancati
imbanditi a festa di...
diroccate facciate
Cembali
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Non sulle terrazze di Roma
o sui suoi lungotevere
da piano- sequenza.
Non dentro gli androni
degli antichi palazzi
dove statue marmoree
sono illuminate a tratti
da lampade ad arco
in squarci surreali.
Non nelle discoteche
di una Gomorra “de
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 | Sento la
tua fragilità, uomo
dai mille volti; qual è la
speranza dell’innocente,
se vivi sempre con i
corrotti.
L’innocente
grida, per questo tuo
abbandono; c’è l’abissale
pena, che lo soffoca ... in
quel canto
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Ascoltami
perché io t’ascolto
l'indifferenza e l’amarezza soffocano,
l’amore urla e poi si placa
perché è il tocco soffice del cuore
che mitiga il dolore.
Ascolta
Il rumore della coscienza
che non mente,
severa agita le
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Ciò che ho vissuto in te
non è verità ...
era la mia tristezza
che si portava fra le onde
d’un burrascoso mare,
era il mio desiderio
che sbocciava dai dubbi
di visioni eleusine.
Ciò che ho vissuto in te
non è
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 | IO SONO MIA X...
Io sono mia, gridavano le femministe
sommerse sovranità
scalpitavano su tacchi bassi e occhi innalzati.
E dopo trenta anni di pensieri febbricitanti
dopo lo spartirsi del maschio
metà per uno
e lo sfaldarsi dei
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| Ove un illustre, un illusorio ululato
mi strugge obbligato,
nelle tragedie dei suoi maligni, corrisposti stadi.
Ove un ipotetico lupo mannaro
si distingue a me dannato.
Nel censimento aggravato
di un totalitario mio, morale deperimento,
(coinvolto
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 | Il tempo si prende la maggior parte
nè spirito né arte
il dolore sta ferendo
non è l'amore che sento
l'umanità non è perdonata
prima che sia dannata
anima errante senza tetto
nella ricerca affannosa d' un
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 | Di fierezza cinto lo sguardo
nuda di me vestita
senza scudo mi offro
pura nella polvere
senza vacillare
Astante invitta
al giudizio di pugnali
fedele a me stessa
fragile nelle inezie
titanica nelle avversità
Colpire senza sfiorare
-
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| Non guardateci
senza speranza.
Con compatiteci.
Non ci guarite.
Puntateci piuttosto
l'indice addosso.
Lasciatevi andare
alla vostra morale.
Spiateci
da dietro la tenda pesante.
Mormorate
alle nostre spalle.
Fate correre
voci di
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| Zada |
06/04/2014 11:24 | 925 |
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a volte vorrei cancellare le nuvole
strappare le ali al vento
squarciare il Tempo
scrostare le onde del mare
e urlare al sole il mio dolore
senza voce
strangolando memorie di male
che mi logorano il cuore
e mordere il nerbo
di questo padrone
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Il peso specifico delle parole
offende l’onda oceanica
e affonda nel liquido amniotico
che stanco di accogliere e nutrire
disgustato rifiuta
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 | Era amore
era perduto
era passione
infinita estasi...
Gaio quel tempo di coccole e carezze
il cuore sfiorato e succhiato
morì come foglia in autunno...
Era violenza
era marcio
era sesso
senza amore...
Oblio di me stessa
bisogno
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| Urla e grida
morenti rigagnoli avvelenati
ossidano le parole.
Nastri e veli
avvolgono
il rumore dei cuori
il torpore dei muscoli
La giusta rabbia
fino a qui trattenuta
oscilla pesantemente
e lancia i suoi lapilli.
Battono colpi
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Ho visto stelle illuminare il cielo
profanando il nero della notte
Ho ascoltato l’aria della sera
che pizzicava piano le mie gote
Tutto lineare, addolcito
dal bianco sepolcrale della luna (lei sa)
Visione e prospettiva assai più ampia
dalla
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I
Se di morte si tratta
del coriaceo scarafaggio senza testa,
del bozzolo di ragno o più docile
del lepidottero: venga
non la temo -
il cinguettare indefettibile appassiona
il mio abbaino
chissà come
familiare
nella
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così dannatamente
profondo il pensiero crudo
che scava nelle ferite
e riemerge cavalcando
tutto inzuppato di blasfemie posticce
accenti contrastanti
nelle tetralogie del palcoscenico
lungi dall'essere tutto vero quanto
minimamente
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5308 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1831 al n° 1860.
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