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Le 5308 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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IL buio che avvolge
l’uomo nel suo manto nero,
incute paura
tormento
col suo potere oscuro.
Vorresti scappar lontano
ma lui ti afferra e con
le sue lunghe braccia
ti sotterra.
Invano gridi al vento
il tuo terrore
sei preda
ma un
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 | E dentro bolle pronta per scoppiare
la rabbia un meccanismo da provare
furiosa come e più del prode Orlando
per resettare il prima il dopo e il quando.
Ribelle e paladino del lamento
ricorda Don Chisciotte contro il vento
con Ronzinante
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| Leggera come una piuma
sino al quarto piano
la spesa che pesava
come tutta la sua vita.
Tutte le bollette da pagare
la lavatrice ormai rotta
e quella missione impossibile
di pagare anche l'affitto.
La voglia di vivere
appesa ad un
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Tender all’infinito come ciliegie di dicembre,
fendendo limiti di vita
con frustate di cappi di cravatta.
Acrobati tra gli ostacoli del tempo
assaporiamo ologrammi di noi stessi,
paghi del sapore di sciroppo di fragola
privo d’assennati semi di
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 | Di fronte all'ignoto barlume
che guida il destino
come un faro nel mare
a un avvenire pensoso
che l'illusione uccide
nella fugacità della vita
e che sonnolento trema
sulla gioia d'esistere
rifletto, mi domando
chi
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| Julie |
16/02/2014 10:37 | 2020|  |
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Un fiume di rabbia
tracima e dilaga
infiamma l'onda
d' inutili stanche parole
sempre più buie
sempre pù sole
di pensieri distorti e confusi
Si ruba e rapina
si sequestra e s'uccide,
impuniti restano
ladri e banditi
I
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| Marial |
16/02/2014 08:54| 2388|  |
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Miraggio disteso all’orizzonte
In linea d’ombra
d’improvviso brucia
il suo bramato scettro...
-manipolando putrido marciume
vibrante nel ventre d’infidi pensieri-.
Perversi giochi troneggiano
nella stanza del potere
estorcendo ad anime
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 | Tra i risvolti dell'anima brucia la rabbia...
silenzio assordante di chi non ha pace,
venti di guerra per chi tace.
Odio e crudeltà in un mondo
di poche verità.
Grida di chi voglia non ha più
di reagire ...mentre il sole
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Prigioniero del tempo
di pregiudizi e paure
di forvianti politiche
impregnate d'inganni
soffocando i sogni pitturati di luce
paghi ogni giorno
il duro prezzo della tua aridità
non essere sordo ed assente
immobile e indifferente
non
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Ansimando andrò
verso un nuovo giorno,
di rigate giornate di sole nel cielo
offuscato e amaro,
chiarore di un’alba
di grigio rivestita d’umana follia.
Morirei con te, nella mia cella,
dove afferrano, stritolano,
la mia repressione, il
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 | Vittima della scelta
di un ritardo
che non appartiene,
dei suoi ostacoli sormontati
nel lusso dell'attesa,
dall'adulazione dell'infido
incontro del tempo,
nel lasso di tempo
d'un poco
che dura ancora meno.
Nel presente che non si
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Ho rimosso
lo spazio tra le luci
a tutte le albe assopite
Ho giocato
a vincere correndo
e perdendo ossa e sangue
Ho temuto
la resa dei corpi
soffocando le voci di un’eternità pia
Ho mostrato
allo specchio indulgente
i graffi
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Piedi nudi
tra labirinti d’assioma
ragion perde il mio esistere
Credetti al giusto verso
e pensai d’esser libero
Affogai nella melma
di caditoie sanguisuga
vortici e cicloni
furono
Teorici i postulati
incognite gli inganni
ora
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È giunto
il momento di dire
Basta!
Ai giorni sprecati,
alle parole drogate,
ai sentimenti nati per caso,
copiati dal vocabolario
d'un altro pianeta.
Quante promesse sono
scivolate
tra la lingua e i denti,
edulcorati confetti al
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Perché livido tremare,
stringere i pugni, le fauci serrare?
Qual altro senso può aver la rabbia
se non la vivida coscienza
di una pur pallida realtà
di via d’uscita senza,
tal da uguagliare un canarino in gabbia?
Sì,
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 | Anche la bile si ribella
a ciò che la speranza tace
siamo fiori sfioriti, emaciati
siamo perle di un’estinta saggezza.
Non pensavo che la piaga
marcisse nella stessa sua cancrena,
senza proferir testamento alcuno
senza render l’onor delle
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Come...
perché...
a chi credere,
mentre tutto si crepa
e c’è chi a fianco
non ce la fa più
e crepa.
Giullari di corte
dalle gambe corte
mettono i tacchi alti
prima di calcare spalti
dove raschiano il fondo
promettendo il
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Uomo non credere
che sia estinta la sete di sangue
non pensare d’aver
con leggi e regole ingabbiato mondi.
Uomo non credere
che sia estinta la fame di carne
alza lo sguardo stormi
di corvi e neri strati oscurano orizzonti.
Il silenzio
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Da quando sei nato libero
uomo, non sei onnipotente
non sei padrone del mondo
e non puoi decidere la tua sorte...
con la tua ombra
oscuri un Dio che dà luce
e ti manderebbe dodici legioni di angeli
per la tua salvezza
tu cosa hai
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hai monopolizzato il tempo
sul penitenziario eretto intorno a piramidi adirate
sostituite dall'asfalto steso, poi distrutto
non pensare
che la luce delle idee basti
a realizzare viaggi, o prati sopra le costellazioni
non supporre che il podio
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correva l'anno...
cosa distingue il bradipo dall’inetto?
animali, n’est- ce pas?
perché l’uno distrai dal gioco
testa giù a penzolare
- l’altro... a ben pensare
fai cartone dal dolore inanimato
comico- esilarante in
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Sono sull’orlo
di una crisi di nervi.
Sento il sistema nervoso vibrare
e tendersi come l’arco
in atto di scoccare la freccia.
Non credere uomo
che
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A valutare ci invita
Il ventennale nuovo
Secondo per natura
Dopo che il primo
Malamente è caduto.
C’era chi scherniva
Chi pure s’incazzava
E intanto la grammatica
Era umiliata.
E mentre sentenziava
Per il nuovo avvenire
Eccolo
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 | Non è l'inchiostro che stampa la verità
nei tuoi occhi che sa essere semantico
Lo è il verbo che si
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 | Particelle
silenziose, incorporee
si librano nell'etere
di paesaggi metropolitani.
su innocui esseri umani,
che sprovveduti
ne colgono, nella pienezza
l'essenza malvagia
trasportata dai raggi alfa,
beta e gamma.
Tutto ciò
in nome
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| cade
come crosta da ossa già nude
la notte - vi dico - e sempre la notte cuce
meticolosamente
- suo, lo sferruzzare;
sfoga! dunque, al fare di pelle, rossa viola nera!
ch'io possa godere
nel divenire di stenti, ferocia - non
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oltrepassando il mare
svanendo in cristalli senza nome
intravedo un'alba
che sospira
compare e scompare
mentre sfido chilometri di sale
svanendo in cunicoli senza fine
che mi ricoprono di sangue senza vene
sono un cuore troppo piccolo
per
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Tutto il giorno che non piove...
nell'arida mia staticità
muovo zampette orripilanti
dal pulviscolo miope delle mie chele
traggo la forza
-non mi desto mai dalle mie notti inquiete-
per scivolare verso l'ombra occulta del
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 | A te che forse un giorno leggerai
Lascio l’infinito spazio tra due righe
l’inconcludente balzo nell’universo bianco.
Il mostro, che oggi temo
Spazio e fatica e disamore lascio
nel leggero crepitio della paglia e rami secchi
Il non costruito
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| EnzoL |
10/02/2014 19:17| 1800 |
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goccia di terra
titano che non trema
l'ultima aurora (D)
Terra che non piange al primo volo,
il corvo non è solo fra i ricordi
ma trema vendetta in controluce
perché una voce non è mai silenzio
Sguardi svaniti al vento
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piangemmo la rivoluzione dei fiori
violenta dolcezza sfigurata di ragazzi
cadaveri d'idee crivellate di lacrime
cantò l'utopia di mille strade sfasciate di danze
urla di colori sfiniti di cielo
cantò il terremoto di mille silenzi
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5308 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1951 al n° 1980.
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