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Le 5308 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Noia immensa
di fronte
a tanta supponenza
enormi sacchi di letame
vagano
spargendo
parole malsane
fette di salame
rancido
sul pane
fantasie
illazioni
persecuzioni
talora delirii
che si confondono
con illusioni
corrosi
dalla
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Parole lacerate,
parole svuotate.
Parole sostenute,
parole di promesse mai mantenute
impresse come foglie secche al funerale d'autunno.
Parole di circostanza,
parole di speranza per una meritocrazia
del lavoro abbandonate senza
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 | Rotta in un singulto
come un tessuto logoro
mi strappo da tutte le parti
Poi mi disperdo
in brandelli di piccole anime
trafugate dal vino dell'incoscienza
per non sentire né vedere
pietanze vuote che m'assalgono.
Nel chiuso
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| Soffro.
Le mie armi
acerbi frutti
di selvaggio prato.
Crollo.
I miei sospiri
ostinate tracce
di astratte
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| Squartata dalla calma di muta colpa
frantumo i quesiti nello specchio dei miei dolori ...
Legata all'esistenza come il sale nel mare,
sono priva di pretese e non vi chiedo amore .
Lasciatemi fluire superba nella notte
con le gambe fasciate
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Chissà se c'è un re
che non pensa per sé.
Qui servirebbe tanto,
porterebbe aria nuova.
Nessuno che fa per gli altri,
tra i re solo parole.
Delle lacrime versate
a loro cosa importa?
I loro sporchi giochi
salvano solo il loro
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| Jimmi |
26/11/2012 09:32| 1870 |
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E vado ad alzar gonne
dell’altrui pensare,
scoprendo segrete sottane,
sottili polveri che,
impercettibili,
offuscano detriti di ciò
in realtà,
al di qua ed al di là,
ineluttabilmente
sta.
Di olezzi
seppur
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 | Oh, schizza fuori come folgore
anima infelice, Poeta ebbro e disilluso
e che la tua eredità possa impazzire
nella follia del mio richiamo!
Tu che sempre puoi rinascere
tra la bellezza dei tuoi versi,
tu che ribelle e maledetto
hai sfidato
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amo non essere presente
ma come aria penetrare
nei luoghi più nascosti
nelle stanze del potere
nelle carceri più buie
nei ricordi meno a vista
e rovistare per rimettere
a soqquadro l'equilibrio
del povero e del signore
della chiesa
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 | ho bisbigliato al vento
dove giacciono mille pensieri
nel fondo della malinconia
riposta vicino al cuore
buttato nel fosso
-oh non ricordo bene-
storie inespresse
nella solitudine di giorni passati
a suonar musica
con organi ottocenteschi
la
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| Ritmando il cuore scrivo
alla ricerca della speranza
lasciando la rabbia alle mie spalle
mentre la guardo allo specchio di sottecchi.
Brucia nello stomaco e dentro il mio pensiero
nel silenzio che ingoio nella mia notte
mentre beffarda sorride
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 | Come son lontane le stelle
e come si lamenta il mare.
Stridenti note stese sui silenzi
di una smisurata notte
che con oscuro pianto, pietosa
ricopre ingannata ragione.
E tu uomo brancoli smarrito
mentre l'oltraggioso cappio
ti serra e soffoca
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Antropologia di un mondo delirante
fatto di cose, che non son cosa
inventato, luccicante,
evanescente carrozzone di carnevale
dove vive l'ambizione principale
apparire, ingannare
e spudoratamente, poi parlare
Mondo senza cultura ed
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Se un altro, e non già quel che sono
io, altero senza pietà
fedele di intendimenti
e non già preda di compromessi
razionalmente legato all’umano dirsi-
Se un’altra e non già quel che sei
tu, altera senza femminei inganni
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 | Tuonano libertà!
Le menti oppresse
saziano la loro sete
di vendette corali.
Nulla può frenare
l'impeto asceso
in un urlo profondo
ad eco nel cuore.
Tuonano libertà!
Le mani legate
stesi sul selciato
s'animano
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Agli aridi tecnocrati e baroni
deliziose porzioni
di chiose pungolanti porgo in rima
a motivare l’acide razioni
mi spinge tra ragioni:
pulire l’olmo dalle larve in cima.
Appollaiati condor e grifoni
le volpi alle Regioni
morse da fame molto più
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La notte ritorna scoprendo i rumori e le grida
di un popolo solo di fronte alla furia di un popolo
che avendo subito la stessa moneta
non ha impararato quanto vale una vita
Nel buio si mescola la vigliaccheria
dei grandi potenti che guadagnano
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Con rispetto ti mostro il mio dito,
quello medio,
con rispetto verso me stesso
rigurgito il tuo disprezzo
da poco prezzo,
accarezzo il gesto vellutato
dell’abbraccio sintetizzato
in un inverno viscido che
tende le sue braccia verso me,
con
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 | Credevi fosse
una vittoria
il tuo immondo potere
impregnato d'inferno.
Mentre illuso affioravi,
io emergevo silenziosa
col mio sadico sbocciare.
Prigione di cristallo
i miei baci fasulli
che t'inchiodavano al mio corpo,
come
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 | Nelle attese,
un riflusso di promesse
e tu... ridesti. Sfrenato nel tuo
fare, come albero incantato;
tutto passa sopra le teste
di cuori funesti.
Non eletto e
il dubbio naufraga, forse
costretto? L’etnia è libera?
I poteri decidono e
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 | Oh Saggezza,
perché non mi liberi
dalle tue catene di ragioni.
Abbandonami alla merce dei miei deliri
per un giorno soltanto
lascia che la follia sia mia compagna.
Voglio sentire il vento tra i miei sparuti capelli
fuggire dalla saggezza,
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| Essere sorda ai vostri compromessi
e cieca
e muta
e leggermente zoppa
mi aggrada
Mai una farfalla come me
perderà la sua libertà
Sì, dirà grazie a tutti
senza doverlo per necessità dire a
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| India |
17/11/2012 22:59 | 2113 |
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non sento più niente
solo odore di sangue
non vedo più niente
solo bombe a distanza
ed io respiro ancora
mentre auguro la fine improvvisa
a chi ha cercato di regalarci la morte
senza guardarci negli occhi
o fors'è per quello
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Fuggiremo oltre i monasteri,
negli stretti dei porti:
coltiveremo il malessere nelle suite
con altrettante illusioni grate.
Sfileranno quei carri velenosi
e noi saremo asserviti ad un paradiso
che dissolvendosi in poche ore
ci denuda dallo
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È mezz'ora che ingoio saliva
rinnegando fin'anche la vita.
La mia vita...
Fiori freschi l'avevo creduta;
ma è di erbacce,
è gramigna ingiallita
attaccata all'ortica robusta.
E nel tempo di filo spinato
più
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Chissà cosa porterà
il prossimo vento di cambiamento.
Forse solo
l'ennesimo cambio di poltrona.
Tanti nomi si mescolano a sigle,
ma il risultato non cambia.
Ognuno fa il bene del proprio orticello,
tutto il resto si perde
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| Jimmi |
17/11/2012 09:17| 2272 |
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volto d'una pietà
suicida di speranze
cucite d'un giovane
strozzato di sogni
sfogliati d'un rottame
vestito di scuole
uccise d'un potere
corrotto di notti
uccise d'un silenzio
respiro di menzogne
lapidi di voci
uccise
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Chiedo un scritto schietto.
Una debole onda.
Un gioiello alpestre.
Una composta gratificazione.
Una sorte benigna.
Una melodia intonata.
Una brezza vivente.
Un percorso sereno
intrecciato da mosaici di petali rossi
senza dover annaspare
in un
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Cadono dalla bocca le parole
maldestre, oscurando il sole
rappresentazione mediatica
di una realtà che non esiste
epidermica assuefazione
in livida follia collettiva
di un quotidiano pane
e la luna stanca
prigioniera di super ego
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 | Uggiosa pioggia
scroscia sui vetri,
batte e ribatte
monotona, a lungo,
è senza posa.
Scendono quei rivoli
come lacrime copiose,
scivolano sui vetri
e dolore nasce ...
dentro la noia.
L’indolenza, come abito
d’umida
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Isomorfi attimi sognati
ma nascosti anche al signore
si fissano al di sopra delle palpebre
in un lapalissiano sentire
che ai più è vicino,
ora capisco
che lo stormire degli alberelli
e le favole che fanno capolino
nei ruscelli non
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5308 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2611 al n° 2640.
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