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Le 5309 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Parole di fumo
false promesse
d’amore inesistente
di un gran illusionista
Plasmata
dal tuo ego
il viso coperto
da una maschera
strappata con violenza
Né presto
né troppo tardi
per sentirmi viva
ti ho sputato in faccia
parole d’arsenico
leggi

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 | Mi porto dentro
l’addomesticata violenza
che esplode nel raglio
di un asino solo.
Mi crogiolo nelle effigi
di una cultura nutrita
dall’insensata civile
follia, che lecita uccide.
Appartengo anch’io
a relitti biologici del
tempo e dei sogni
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 | Mi dispiace per il mondo
ma ho cominciato a prendere
le mie distanze
Mi distanzio da chi vive a priori
da chi è amico degli amici dell'amico
ma non è
amico degli amici del nemico
Mi distanzio da chi s'accoda
perché non
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| hy ju |
22/01/2012 00:18 | 1956 |
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 | Mitigare le molestie della mente...
considero nudamente
la natura dell'evento,
oppresso dal travaglio della notte;
e per non rendere muto
il mio dispetto
lo dico crudo:
andate al diavolo!
Nè di dolore né di vergogna
vi si bagna
leggi

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 | schiette
è così che voglio
le mie verità
- scomode -
che mi trafiggano
o che mi scuciano
non ha importanza
una volta per tutte
lascio le paure
alle porte dell'incuranza
e riferisco a me stesso
di
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| EnzoL |
21/01/2012 12:44 | 2504 |
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| e va bene
te lo dico
ancora una volta e un’altra
quanto basta
cosa cerchi, cosa vuoi sapere, tu
che non abbia già detto
con occhi mani e bocca
con le ginocchia, anche
cosa vuoi vedere, oltre ciò che già vedi
che non siano
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| E continua la saga
ove i colori s’avvizziscono
predominante il nero
fuoriesce a spallate
un turbinio di verbi
galleggiando nel vuoto
senza
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Figlio! allunga la mano, sul mio palmo stendila,
stringi forte io ti solleverò,
ho un antico pensiero la dialettica stantia
i proclami passati e le lotte finite
sei moderno figlio, scuoti la testa
ma parla con me, ascoltami.
La mia musica
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immerso nelle privazioni
ora mi chiedono di privatizzare
anche le emozioni
sono tornato dalla luna
dopo una crociera a basso costo
tra le stelle
non ho trovato casa mia
e nemmeno la pelle del serpente
ci hanno succhiato anche la
leggi

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 | In passi pigri mi ritrovo,
magico lo scenario di tramonto
esteso ammaliante dipinto:
roseo, acceso, intenso.
Io nel mio tempo viver accorto
seguace di un modello dileggiato.
La pagnotta con rispetto al solito forno,
spezzando crosta e
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 | ~ * ~ ~ * ~
Seule dans ce monde
similaire à un vaste naufrage,
terrassée par les idées morbides
dues à l'absence et à la solitude,
désespérément combattue
entre l’être et non
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| Ciocco rovente s’insedia
illudendosi d’un potere
povero di volontà
medicina non esiste
affetti amore
sgorgano dalla sorgente
tintinnìo di cristalli
abitano i sogni
colori si fondono
un connubio
ove sofferenze si
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 | tracciate di fumo nefasto
promesse cedono
in colpi a salve
fra duelli di polvere
raggiri per salvarti
fra tenebre
di cenere
s’arrampicano sul tuo destino
demoni insani
e respiri
nel computo a ritroso
ritrovi palpiti
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 | Non so dove gli aironi
vadano a costruire il loro nido
né dove trovino pace dopo
il volo.
Io sono come loro e salgo
in alto in un perpetuo andare
sfiorando sempre il vento e
la bufera.
Vivo di sogni e anche di
speranze, rincorrendo la
leggi
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 | Nel silenzio dell’omertà
cadenzar sento i passi
della mia sofferenza.
*
Alla deriva sono
su sentieri disertati
scavati in strade senza nomi.
*
Fabbriche di pifferi infernali
emergono in dimenticati ghetti
come atroci
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 | Immagini laceranti
su schermo piatto
raffigurano atroci scenari.
Sbracato sul divano
lo spazio gelido riempio.
Ombre in cerca di luce
volano su pareti ammuffite
noia e tedio di vivere
dominano un’aria viziata.
Sento solite voci
e musica
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Mi coglie ancora,
intenso,
irrefrenabile,
l'impulso
di eludere
il moralismo corrotto,
lacerando,
senza remore,
il nauseante
perbenismo ipocrita
e corro
veloce,
di notte,
gaudente notte
e vedo,
l'altra mia parte,
rincorsa
da fantasmi
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 | Si muore e si muore con il cuore
straziato da l dolore
lacerato da un dolore senza respiro
Amore come un urlo senza voce
una mano senza vita
un bacio senza calore
una parola senza vita
...Addio!
Parola per un requiem for a dream
un sogno che
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Dagli abiti stracciati allungati di nero,
sollievo dei dolori fisici e degli infermi
chini le tue mani e la tua lunga ascia
su corpi che destinati si avvolgono a te,
bello nel tuo manto tenebroso scruti le paure
affascini nell'ombra come impaurisci
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E' un nuovo giorno qui
nella terra
dei nuovi risvegli.
Rimembra la mente codesta frase
e tiene compagnia.
Che lo svegliarsi dopo una sciagura
sia un momento assai amaro
quando la mente dapprima
raccoglie dal cilindro della vita
momenti
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Dio verrà
a giudicare i morti
in un deserto di croci
senza nome
quando l'eco
ancora caldo delle loro voci
aleggerà in un silenzio
dove la vita non è
che un sommesso ricordo.
Dio verrà
a pronunciare parole
che
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* * *
non voglio feriti, non faccio prigionieri
è nel ghiaccio
che sento meglio la febbre del mio cuore
mi rialzo ogni volta,
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| hy ju |
13/01/2012 11:55 | 1823 |
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 | Vanno in frantumi i sogni
inseguiti con amore di tempo
miriadi di schegge e pugni
custoditi tra pene e urti nell'olimpo
e quel volto di bambola
con occhi statici carambola
poi frammenti dispersi
e la bambola si rompe
amore immerso in
leggi

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*
sputeranno in piatti di plastica
i militanti delle ore assenti
dalle Piramidi al Colosseo
alle mura della Città Proibita
Mummie Statue Sarcofaghi
Esofago – Stomaco – Duodeni
esposti
- polvere sotto i passi
disillusioni appese agli
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discreto...
può andare...
che idea insolita...
è un quadro colorato...
per niente male la sostanza...
ma come diavolo parli!
invece di sprecare il fiato annaspando
è meglio darmi addosso e maledirmi
picchiarmi o
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Pungente stridio, ciondolante in potenza,
di fumo e stille scontente, passeggero cibasti.
Con zanne anguste, da ghigni in mal prudenza,
su viali e viadotti, d’ armamento unto svignasti.
Dalì in pitturato mostrasti me, oh Psiche,
dai volti
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Annaspi
tra cumuli del nulla,
costola di te stesso;
scortica pensieri infetti
su pronunciabili esistenze
di remoto senno
che non rifuggono pudore
né ombre di padri
di rilevante misura
qui c'è un mondo
in cui puoi
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Lia |
10/01/2012 20:04 | 2345 |
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 | V’apparirà insensato e stravagante
Il mio ossessivo intento di scolpire
lapidi fredde - mille amorfe rocce -
sull’irte sponde del modesto fiume
(guardiani d'un fluire irrilevante
inutili pertanto sulle rive).
Ho le pupille pregne del mio
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Non dissimile da un fremito:
è la nostalgia che chiama!
e da finestra a finestra ha scovato
i pianti intestini e le voluminose tappezzerie
per ricordarmi quanto ho perso,
come si atteggiano altezzose le ville:
le loro zuffe ridicole, gli
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Anima di fuoco, brucia!
Scalda tutte le notti,
esplodi in mille rigoli di lava,
voglio uscire dal tuo utero
come un vitello d'oro
mordendo la mia vita
in un canto dissonante.
Ridi anima di fuoco
e gioca con i miei organi interni,
Credi!
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tra vicoli ciechi
sminuzzo uscite inesistenti
colpendo muri scorticati
indifferenti al mondo
maledico,
quella rabbia improvvisa
che investe l'attimo
svuota le mani
irrigidisce la mascella
strizza gli occhi
-si ingrossa la vena al collo
in
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5309 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3211 al n° 3240.
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