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Le 5309 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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scegli
una volta nella pazzia
la strada da seguire
sarà
la meno battuta
la più fragile
fendi
nella nebbia della normalità
la rabbia dell'immobile
scendi
dal tuo piedistallo di sapone
e corri
scoprirai
il mondo
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 | Ho sognato una favola
ho gustato un desiderio
ho cercato un momento di indicibile bellezza
sentimenti puri
resi gioiosi dal mio cuore bambino.
Ho trovato solo ipocrisia
ho sentito solo fandonie
ho letto solo marciume
tutto è crollato
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| inebetita ascolto il vociare confuso
nota dolente il discorso
parole grosse ennesime scuse
un delirio annunciato
stretto tra i denti sibilo muto
che rompe il fiato
spezza le reni
mette in ginocchio e ti rende schiavo
di pensieri nascosti
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| Per quale ragione
si deve morire prima del tempo
non sorridere alla vita
non poter scherzare
perché tutto deve avere un perché?
Bazzecole diventano giganti
incomprensioni mordono
solo un desiderio si fa strada
Ad un passo dal
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Oggi sento quel sorriso
cancellato dal mio viso,
come polvere da quel vento
che a graffiare non sta attento.
Dura e fredda la corazza,
ti protegge dal dolore
costruito hai questa stazza
che difendi con ardore.
E' un guerriero che ti appare
di
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NON M'IMPORTA SE
IL MARE È TROPPO GRANDE
PER POTERLO ABBRACCIARE.
CI NUOTERÒ E MI PERDERÒ.
NON M'IMPORTA SE
VOLAR DA SOLI
È SOLO UN'ILLUSIONE.
HO FAME DI CIELO.
NON MI CONFONDERÒ MAI
COL FOLTO
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 | Stanno crescendo le foglie verdi
si rinnova la stagione
in ritardo per i suoi fratelli
sono al centro molti
tanti invece al sud.
Tu fico del mio giardino
sei un bel ficone del nord
sei più duro sei più testardo
sei un bel fico
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 | Tornano a volare i falchi feriti
preludio di giorni frantumati;
richiamano alla mente i fiordalisi
orgoglio d'araldici gigliati:
mi sveglio o mio re ancor sudato
l'editto m'ha sconvolto, m'ha svuotato.
Cara cosa c'è per cena?
Ti
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| il cucciolo di sangue è nato coi denti avvelenati
si scaglia contro macigni dell'abuso di potere
è stato concepito fra le urla strazianti
dei miseri costretti a ingoiare bocconi
di amare sentenze oppressive
perciò si chiama
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| Ecco
-l'alba m'ha sfiorato la spalla, sorniona-
destati è giorno
Brontola il corpo
langue il sangue
sto male, mi sento morire
Trema lo sguardo
come orizzonte d'estate
e l'anima avvizzisce
La vita implacabile bussa
per lo
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 | Le fotografie e il futuro,
soltanto un secondo tempo, ribelle.
Sarò l'artista, il fantasista
vicino a un ritratto
che non ha paura a criticare.
Nessun furto di vite:
esserci,
scherzare col fuoco,
coinvolgimento da non
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Liberazione
ancor si desta sull'elmo degli anni
raccolse ricordi e caduti in guerra
trasparenti oblii
ancor gocce d'una storia
tragica avventata.
Rimaner colpiti percossi
da riflessioni violente
cannoni e sangue angosciato
braccia
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Sussulta la terra
costruita con finto sudore
rinata con sangue di plastica
Scuote l'anima
di chi non si da pace
per chi ancora c'e solo vuoto
Melodia di parole incomprese
inascoltate
vogliono la loro terra
Reclamarla
Viverla
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 | Il silenzio la mia tortura,
mentre il mondo,
continuava il suo moto
di rivoluzione
attorno ad un capriccio
incarnato,
apoteosi dell'ego,
che tutto infangava
col passo dell'oca.
Beffarda la
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 | Scaraventati
in un brusio di voci
che all'infinito tendono
braccia protese
pupille abbandonate
corpi ormai stesi
ad asciugare
disegnano
colorate disfatte.
Grigio il mattino
di noi
disperate blatte.
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| Sfondo blu,
si mettono in posa davanti alle telecamere
facce di caucciù, lampade e bisturi
sorrisi da squalo,
certi tali ceffi, mai visti dei brutti ceffi così!
Un palinsesto di tette rifatte e relitti umani!
Cristo, è
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Ho voglia di vivere slegato
Di amare e di odiare
Libero di mandare
A quel paese
Senza venir rinchiuso
Libero di levarmi in volo
E non apparire demente
Sciolto nel dire stop
Di scagliarmi giù da un ponte
Senza causare dolore
Libero di
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 | La porta si è aperta e lei scopre
che fuori i lupi sono famelici e sono tanti.
si la paura... quella atavica paura
la porta a rinchiudersi!
Ma poi come fa l'essere umano a cibarsi?
se non caccia...
ed il lupo che viveva nascosto in lei
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 | La mano dell'imbecille
strappa le ali
alla farfalla colorata
e ne resta bruco;
venditori di fumo
trafficanti d'egoismo
ed il volo è rotto,
non resta che strisciare.
Vale più
la bestemmia d'un egoista
che mille baci diecimila
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 | Numeri, numeri, numeri
-scrosciante il rumore del nulla-
e negli applausi ti specchi,
come un lecca lecca per bambini analfabeti.
Su quella strada lubrica
spalmi il tuo successo,
giallo e spinoso
di chi asciuga lacrime stonate
con fazzoletti al
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 | nell'apparente calma
del tran tran quotidiano
pullulano virus ...
sotto la crosta, la ferita infetta...
(dilaga la collera)
la mascella si blocca
il sorriso si trasforma in ghigno...
(denti aguzzi)
-non scopritevi il collo-
mordo...
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 | Cartelli
dicono dove andare
cosa fare
dove vivere
se si può procedere
cedere o dare
precedenza
per tutto il resto
c'è la scienza
ma all'amore chi pensa?
io non so vivere senza
é un imprudenza
imboccare questa
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 | Eccolo infame
il veleno dello scorpione
che millantava amore,
ed altro non era
che comoda impunità
libertà di ferire
da squallido vigliacco
al riparo di altrui affetto;
bastò aprire gli occhi
e guardar dietro la
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| Come inevitabili percezioni
le parole viaggiano sui binari
delle sensazioni,
le chitarre incendiano l'anima
di colui che ascolta
provocando interi concerti
nella mente in cui dimora
solitudine ed angoscia.
Il rock si sviluppa
in serpeggianti
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| Tutti sapete chi sono: l'eroe di Juliet,
non rinnego mio padre, non contemplo balconi!
Ricordo quella sera una soave voce
richiamo diabolico al mio temperamento atroce;
in attesa del suo arrivo nella mente mia offuscato
mi guardo intorno e mi stendo
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 | voglio correre e slegarmi
dalle gambe
anchilosi di ombre
chiamando a festa
rondini che più non volano
pausa ferma
a fiato corto
non stramazzo a terra
non ancora
sputo fuori il granito
di un battito infinito
osservando
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 | Tenace è
non lasciar sfuggire
l'ego tuo tra le
sfogliate labbra
Vastità angusta
flemmatica
che sprofonda
in sabbie mobile
Non svigorirti invischiarti
ingurgitarti trangugiarti
di idoli falsi
che inno danno alle
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| E' inutile
il carattere non si cambia
non esistono paure
che influiscono sul modo di vivere
tutto sembra ormai segnato
superfluo combattere arrabbiarsi
per quel che non è
ma lo senti dentro nelle viscere del tuo io
parole al
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 | Un lampo nel balenio della sera
attraversa il cielo
rasentando i lembi della tua effigie
che insonne vaga tra le pareti degli affanni.
Il fantasma delle pene
è l'ombra dei tuoi giorni
vissuti tra orme infangate
dai passi
che hai
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| Vagabondando tra le parole,
scisso nell'irrisolto dualismo, sublime o corporeo
schivo i tabù,esalto le menzogne.
D'onniveggenza mi illudo, solcando la rete,
usando per poetare,
vite annichilite da mullah implacabili,
nutriti dall'icore
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In un mare di follia
tra la pazzia e la mia poesia
si sente un uomo gridare
di felicità la sua paura.
E
come l'uomo grida
la donna piange
ciucciandosi il dito d'una mano destra
mentre il figlio guarda stupito
come s'avesse
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5309 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4501 al n° 4530.
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