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Le 5309 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Tristo
quel mondo
che di troppe occasioni
trastulla Caino;
uccider
quattro volte
e celarsi dietro
politico asilo,
uccider due volte
e goder d'assurdi sconti
ghignando sul volto
d'una madre.
Gode il male
tra politica e buonismo:
unica
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Di cosa m'adiro dunque?
della meschinità degli uomini?
ma quali uomini?
questi agnelli timorosi
con denti da murena?
questi incapaci di guardar
se stessi in volto?
imbrigliati nelle loro stesse catene
di mente, d'apparenza e
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Quale cane
che si volge
da fiore profumato,
annoiato e lento,
a cercar
tanfo d'escrementi
da annusar curioso...
tale il tuo costume:
e non v'è nulla
che più t'aggradi
d'un morboso rovistar
squallido e perverso.
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Riempire un bicchiere già colmo.
Ostinata, maledetta malattia.
Ripulire un animo già vuoto.
Di paura nacque questa mia mania.
Gridare nell'eco di urla altrui
Rende la mia voce silenzio
E la giustifica.
Guardare i titoli di
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La nebbia si alza piano tra le rovine fumanti
e lascia intravedere nere colline
fiumi ghiacciati
terreni bruciati
dalla cenere e dal sangue
luoghi da cui nessun uomo è mai tornato
vivo
in queste mattine di inverno
il ghiaccio è una
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Spine che come spade
mi traffiggono l'anima
lacrime di fuoco bruciano il mio viso
affranto
i miei occhi sono ormai stelle spente
fuochi freddi persi nella notte
non ho più appigli
il mio cuore è fermo
una bufera di emozioni
mi
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Stella che hai spento
sono caduta dal firmamento
Primula fragile mi ritrovo
spaurita, travolta dal vento
Ma domani...
parole di pietra ti dirò
senza più inganni, ipocrisie
Tolleranza zero
fuori dal mio nido ti
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ASSASSINO...
la prima volta;
invano registrarono
nuove minacce e paura.
Non ti fermarono,
questa è la legge;
ASSASSINO
la seconda volta.
Una vita
vale sedici anni,
e verranno sconti,
ridicoli benefici:
questa è la
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Sorella Africa alza il capo,
non farti calpestare.
Lacerata dentro e fuori
sembri arrivata alla fine.
Rialzati sorella e lotta ancora,
non piegare le tua ginocchia.
Sorella Africa ti tendo la mano
non mollarla mai.
Ti passo un po' di
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| Jimmi |
09/01/2009 14:58 | 2183 |
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Li ho visti.
Così veri da sembrare irreali
in un sogno sbagliato,
incubo quotidiano.
Si tenevano per mano
lo sguardo consumato
a scrutare un futuro
troppo vicino.
Lei, i capelli legati
nel blu di un fazzoletto
il petto da uccellino
il
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| Leaf |
06/01/2009 11:50 | 4631 |
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 | Tempo verrà
quando in futuro
sarà oggi passato
chiamato ieri
fermato su libro
pagine verranno
come giudice amaro
a chiedere
motivo
dell'abbaglio collettivo.
Quinto reich
votato voluto
servito
in involucri colorati
di
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| E per l'anno nuovo? Che cosa vuoi migliorare?
Sarà più bello di questo, perché io
so cosa devo cambiare. E' il momento
di ricominciare. Oh quanto sono felice.
Di nuovo un'occasione per i buoni propositi.
Come ogni anno poi.
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| Ti ho vista un giorno con la tua kefia
Che giravi strana per la strada urlando contro i muri
che ormai sono arrivati i tempi più scuri
E svolazzava quel fazzoletto nero e bianco
tra un fascio di luce stanco
e una nuova alba che si disegnava
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| Mi gradisci abbarbicata
al muretto sgretolato,
edera caparbia
dai nodosi tronchi,
peripezie di radicali incastri
quasi segreti simboli esoterici
che non risolvono enigmi di sè
Poi mi gradisci
sfinge ammirata
al tuo rispondere
da spavaldo
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| a profezie arridono
mai mantenute
promesse aggiunte
ancora un misero rattoppo
per questa lurida coperta
che ad ogni fine anno
vorresti regalarmi polverosa
odio
voglio vederti morire
e soffocare
insieme all'ultimo granello
e a tutto
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 | Crediamo che la vita
sia una corsa infinita
e invece è solo una breve gita
fuori porta
Perché affannarsi tanto?
Basterebbe sedersi
su una panchina vuota
coperta di sogni
ed aspettare.
Gustarsi nel frattempo:
Una carezza del
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| Palmari
dai mille colori
per giocar
durante l'omelia;
cellulari
che trillano
al tempo dell'Eucarestia,
siamo tutti importanti...
occhiali da sole
pellicce fuori luogo
ed ampie scollature;
la Messa della vigilia,
eccola servita...
che
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 | Non s'è potuto far tanta carriera
perché agli inchini siamo disavvezzi;
a capo chino da mattina a sera
ci stia chi c'è chiavato a far quei pezzi.
Chi prende l'oro dalla pattumiera
bisogna che lo schifo non disprezzi
e tenga
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| Allarme suona
in una Chiesa dissacrata,
il potere non ha nome
in quella casa,
esiste solo il pianto
di un organo stonato
che sottrae spazio
al vuoto già esistente.
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| Vampiro combatti la tentazione
tu hai scelto la conversione
sei uscito dalla storia
per amor non per vanagloria
adesso vivi la tua vita
fosse anche da eremita,
ma libero da catene
che un'etica perbene
ci spegne lentamente
la fiamma ardente
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| hai qualcosa per me?
sono materiale da dissipare col tempo
persa la speranzosa articolazione sinfonica
resta l'inchiostro decifrabile
e qualche intesa pittorica.
Hai gia pianto per i tuoi fiori morti?
potevo io essere la torba dei tuoi giardini
che
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 | È fatta!
Uscito ormai dalla miseria,
pronto, le mie doti all'asta
la mia mente è cuore.
Nemici, perenni assalitori
ormai decaduti, pianto
tra i loro denti, fratture.
È fatta!
nessuna memoria mi cancella
ormai,
più
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| .
Nessuna anagrafe vuole iscrivermi,
per francesismo sono Clochard
al nord... Barbona senza tetto
senza fissa dimora senza diritti,
.
Nome dimenticato identità persa,
tra disperati clandestini,
vecchi malati dementi veri o finti
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| Nella foga
si spacca la terra
sotto i miei piedi;
cade la voce grossa
in un soffio muto.
Parola sbatte drappeggiante
contro un vento concorde
con quel muro che affianca
i soliti binari vecchi,
sospesi nel vuoto
baratro, morenti
in un livido
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Del potere, e le sue lusinghe
facili agiatezze, e falsi prestigi;
Del morire quotidiano,
dalla polvere, mascherata bene
attira, i sensi, e a volte l'anima;
Dalle gioie,
che ora vivono
che ora muoiono.
Cercherò l'erba,
su cui posare i
leggi

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Sono come un uomo
che strepita
e piagnucola
e si dimena
nella gelida indifferenza
di un mondo
mormorante vacuità.
E questa lirica
è il grido
che si tormenta
frustrato
per la propria inefficacia.
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tu che leggi per dimenticare,
un grande aiuto mi puoi donare,
sono certa di quel che penso,
potrà morire quel vuoto immenso.
Non regalarmi un fiore
ma spalanca il tuo cuore,
non voglio compassione
ma semplice attenzione.
Non mi servono
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| Pink80 |
13/12/2008 16:52 | 1005 |
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Osservando il disco argenteo
gocce di rugiada scorrono:
ormai lontano il manto plumbeo
è Natale, le stelle
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Se solo potessi essere arrabbiata.
Se solo potessi sentire l'invidia.
Potrei far parte di voi. La benvenuta!
Che feste mi fareste. Tutto incluso.
Senza pagare poi. Un regalo. Gratis.
Che vita tranquilla, seguendo voi.
Non ho parole. Il gioco
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Che senso ha fratello mio
perché violenza
perché fuoco
un tempo patria della democrazia
oggi prigioniera della violenza.
Culla primordiale dei nostri padri
ha dato natali
filosofi poeti artisti non si
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 | Millantar
significati oscuri
tessuti d'incomprensibile
sperando obliqui
che alcun li riempia
di recondite filosofie
mascherando il vuoto
di menti pretenziose;
simular combattimenti
in sconosciute tenzoni
tra invisibili mura
d'ignoti
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5309 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5011 al n° 5040.
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