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♦ Stefano Castellano | |
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Luglio 2025 |
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Le 1906 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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L’amore è un po’ Tristano
Beatrice lo rammenta
passando sotto i ponti
insieme ad altre trenta
con Laura e Giulietta
in barca o sul balcone
convinte da Francesco
a fare una canzone
per Elena di Sparta
che a Troia si consolava
sopra il cavallo
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Dotti dottori emeriti sofisti
serventi artisti fini tornitori
di quei valori gabbie per stilisti
puri analisti urticanti autori.
Dei rimatori cime e primatisti
bolsi diaristi oppure acconciatori
baci e sapori degni soggettisti
volti sprovvisti
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Se non ricordo male
con Eva e con Adamo
io stavo sopra il ramo
truccato da serpente
lassù sinuosamente.
Se non mi sfugge niente
nei campi con Abele
io ero il dio crudele
mentre col buon Caino
studiavo da assassino.
Essendo
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So’ usciti dar pollaio pe’ becca er vincitore
ma la gente ca’ votato nun c’è pensa ar senatore
so’ numeri che danno pe’ accontenta la gente,
ma le statistiche oramai nun c’è cojono pe’ niente.
Ma na’ cosa che risarta so’ ste percentuali
mo so’
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Lui conosce un solo verso
che fa chiu chiucchiù chiurla’
tempo buio cielo inverso
nella testa sua ci sta.
E cinguetta mane e sera
impettito passa e va
contro il sole e la bufera
col chiucchiù chiucchiù chiurla’.
E si affanna e si
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Con un comando lascia inquadrato,
è un militare più che stressato.
La propria fortezza l’ha sbandierata
con l’aria superba d’ogni giornata.
Sta posizione se l’è guadagnata,
sbattendo tacchi su terra bagnata,
avendo carriera facilitata,
per
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Settecento in movimento
con il tuo coinvolgimento
con le sue rivoluzioni
lotte e sfide da campioni
un incontro che avventura
cento anni d’aratura.
Settecento col vapore
gran risveglio dal torpore
con il suo cartesianismo
ben quotato
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Sono stato al mercato del pesce
Ho assistito al mercato degli uomini
Gli occhi aperti
spenti
immobili:
tutti i cefali
nelle cassette allineati
a far nolenti
bella mostra della loro fresca morte.
Lo sguardo teso
le armi in pugno:
tutti i
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 | Labbra in esubero
sedere in bella vista,
ci vuol tanto
a nascondere
lanci d’effimero
e vendite on line.
Ma l’occhio non tradisce
i recessi del
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 | Dipingo
un sogno nel soffitto
e rinserro
dentro il mio cuore gelido
brandelli di suasioni
e pezzi
di like e apologetica:
sospirini di plauso
e di ovazioni al miele,
oltre lusinghe
encomi
evanescenti spruzzi
di riverenze.
Tra osanna e
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Quassù è tutto piccolo
il mondo e quella gente
e come su un trabiccolo
si sta precariamente
ma spero che la stella
sfiorata con le mani
sia finalmente quella
lucente del domani.
Tutto laggiù sul piano
tra alberi e cemento
scompare ed è
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Disse il leone all’asino
“Amico sei un cavallo!
Hai una voce magica
e io che sono franco
lo firmo e te lo avallo.”
Il ciuco abbindolato
cavallo si convinse
e fiero ed orgoglioso
gran nobile si finse
ma quando la consorte
somara per
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Che nessun se la prenda a male
oggi ho gran voglia di celiare
e di Lucilio redivivo quel suo
calamo satirico in questa nuga
intendo usare: sì è un fatto
conclamato ma non ne son io
disperato che sol due o tre anime
buone del mio poetar si
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 | Nello zoo virtuale stanchi di subir soprusi
si ribellano gli animali dagli uomini delusi
nella fattoria son riuniti per creare alleanze
ma ognuno con astuzia già si crea le distanze.
La ribellione è condivisa, animali già in divisa
in una sognante
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Nell’emiciclo parlamentare
il divino commediante
prende posto per votare
una legge interessante.
Non ha giusta collocazione
nè color da mostrare
con il vento lui si sposta
per ordire e tramare.
Son promesse convincenti,
già pinocchio le
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Che vuoi che io ti dica?
Che ho un buco nelle vene?
Sarà come tu credi
ma il niente mi contiene
e il vuoto mio sta in piedi
mentre le tue parole
son cenci da mercato
perciò mio caro bene
il cuore ti ho uccellato!
Che vuoi che io ti
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Buon anno a te che conti ogni minuto
e lo raccogli a terra ormai scaduto
a te che spogli il giorno ogni mattina
e lo ricanti e bevi giù in cantina.
Buon anno a chi col nero si colora
e cerca della vita la malora
a chi si crede gallo ed è
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Si siede intorno al desco
la buona volontà
per dare tempo e luogo
al mitico momento
che con il Bambinello
l’amore porterà.
E tutta assieme in coro
la gente canterà
scortata dall’evento
che scalda case e cuori
e dei bei tempi andati
più
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Soy hombre respetado por cualquiera.
No hay quien no se aparte yo pasando
y con admiración me van mirando
lustrando mi persona dentro y fuera.
Yo soy quien lleva alta la bandera.
Hombres de pelo en pecho voy guiando
y locos y borrachos voy
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Roma sei bella,
città da sogno,
colma di storia.
Il Colosseo maestoso
spicca nel cielo,
fra i ruderi,
i gatti,
l’immondizia troneggia.
Che schifezza!
Olezzo si diffonde,
oltre l’orizzonte.
Sei bella Roma,
sul Tevere
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Tra le fiamme la mia vena non consuma che albumina
ed avendo un po’ di lena la raccolgo con successo
dove osservo dentro un piatto quella nuvola merlina
che mi segue con il trucco del pensiero appena espresso.
Nella cenere del tempo trovo solo e
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 | Il politico ruspante
nella vita solitamente,
starnazza tra la gente,
sempre in cerca di beccare
il consenso elettorale.
Semina spesso illusioni,
con compiacenti sostenitori,
banche pronte a regalare,
titoli e azioni al portatore.
Ma il povero
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La saggezza del pensiero è senza peli
coi pulsanti sulla pelle in fondo al nesso
per capire se la smania ha tolto i veli
al mio canto relegato al compromesso.
Il volere troppi cieli argomentare
dà illusioni tra il concetto e l’atropina
dove il
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 | Gioca coi piatti il grosso vivandiere
raccatta cibi in cerca del piacere
aggrovigliando atomi di fuoco
marcando ogni pietanza e lui che è cuoco
attivamente vaglia monta e inforna
travasa uno sproloquio e poi lo storna
impresso dai suoi fili di
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I fatti lo dimostrano
che Achille lo spretato
cadendo sul tallone
si unì con suo cognato
il figlio del dio Apollo
vissuto in Macedonia
in casa della zia
la stupida Peonia
già fiore della dea
amante e lussuriosa
scoperta per miracolo
nel
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Che tempi ragazzi
quelli erano tempi belli
che al passar nostro
le vecchiette si segnavan la fronte
nel nome del Padre e via dicendo.
Noi si che eravamo bravi
mangiavamo tutti i bambini
e facevamo piangere nostro signore
che era gran
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C’è gente che cavalca il mare altrui
che si nasconde dietro i tempi bui
nella speranza maledetta e acuta
di dare a bere agli altri la cicuta
convinta giustamente dall’orgoglio
che questo mondo è marcio sordo e spoglio.
C’è gente che si immerge nel
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Ab absurdo ché nato
Ab aeterno ché stato
Ab imis che viene
Ab ovo alle mele
Ab urbe fondata
Condita mangiata
Ad hok et ad usum
Gioiosi delphini
Compratevi
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La satira si sa è una gran dama
a volte nuda a volte col pigiama
si siede pigramente sul tuo letto
e ride contro il tempo maledetto
si accomoda di notte dentro il cuore
e parla a denti stretti del dolore
dei sogni ricamati dalla brama
di usare
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 | Cialdina azzurra in voga
mi dicon da provare:
Per bramosia del nuovo, forse;
però credo ad anziano inopportuna
e cerco invece all’uopo l’occasione
di trattenermi presso un radiatore ...
Scemata, e ancor non smessa
la smania a volte
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| Giostre in bianco e nero,
giochi multicolori,
visi anonimi, drammi di vivi
mi danzano intorno,
danzano e ridono,
deformi burattini di stoppa,
bambole di carne,
maschere di legno,
tutti ridono,
si disperano e ridono,
si distruggono e
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1906 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 361 al n° 390.
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