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♦ Raffaele48 | |
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Maggio 2025 |
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Le 1889 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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Disse il leone all’asino
“Amico sei un cavallo!
Hai una voce magica
e io che sono franco
lo firmo e te lo avallo.”
Il ciuco abbindolato
cavallo si convinse
e fiero ed orgoglioso
gran nobile si finse
ma quando la consorte
somara per
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Che nessun se la prenda a male
oggi ho gran voglia di celiare
e di Lucilio redivivo quel suo
calamo satirico in questa nuga
intendo usare: sì è un fatto
conclamato ma non ne son io
disperato che sol due o tre anime
buone del mio poetar si
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 | Nello zoo virtuale stanchi di subir soprusi
si ribellano gli animali dagli uomini delusi
nella fattoria son riuniti per creare alleanze
ma ognuno con astuzia già si crea le distanze.
La ribellione è condivisa, animali già in divisa
in una sognante
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Nell’emiciclo parlamentare
il divino commediante
prende posto per votare
una legge interessante.
Non ha giusta collocazione
nè color da mostrare
con il vento lui si sposta
per ordire e tramare.
Son promesse convincenti,
già pinocchio le
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Che vuoi che io ti dica?
Che ho un buco nelle vene?
Sarà come tu credi
ma il niente mi contiene
e il vuoto mio sta in piedi
mentre le tue parole
son cenci da mercato
perciò mio caro bene
il cuore ti ho uccellato!
Che vuoi che io ti
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Buon anno a te che conti ogni minuto
e lo raccogli a terra ormai scaduto
a te che spogli il giorno ogni mattina
e lo ricanti e bevi giù in cantina.
Buon anno a chi col nero si colora
e cerca della vita la malora
a chi si crede gallo ed è
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Si siede intorno al desco
la buona volontà
per dare tempo e luogo
al mitico momento
che con il Bambinello
l’amore porterà.
E tutta assieme in coro
la gente canterà
scortata dall’evento
che scalda case e cuori
e dei bei tempi andati
più
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Soy hombre respetado por cualquiera.
No hay quien no se aparte yo pasando
y con admiración me van mirando
lustrando mi persona dentro y fuera.
Yo soy quien lleva alta la bandera.
Hombres de pelo en pecho voy guiando
y locos y borrachos voy
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Roma sei bella,
città da sogno,
colma di storia.
Il Colosseo maestoso
spicca nel cielo,
fra i ruderi,
i gatti,
l’immondizia troneggia.
Che schifezza!
Olezzo si diffonde,
oltre l’orizzonte.
Sei bella Roma,
sul Tevere
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Tra le fiamme la mia vena non consuma che albumina
ed avendo un po’ di lena la raccolgo con successo
dove osservo dentro un piatto quella nuvola merlina
che mi segue con il trucco del pensiero appena espresso.
Nella cenere del tempo trovo solo e
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 | Il politico ruspante
nella vita solitamente,
starnazza tra la gente,
sempre in cerca di beccare
il consenso elettorale.
Semina spesso illusioni,
con compiacenti sostenitori,
banche pronte a regalare,
titoli e azioni al portatore.
Ma il povero
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La saggezza del pensiero è senza peli
coi pulsanti sulla pelle in fondo al nesso
per capire se la smania ha tolto i veli
al mio canto relegato al compromesso.
Il volere troppi cieli argomentare
dà illusioni tra il concetto e l’atropina
dove il
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 | Gioca coi piatti il grosso vivandiere
raccatta cibi in cerca del piacere
aggrovigliando atomi di fuoco
marcando ogni pietanza e lui che è cuoco
attivamente vaglia monta e inforna
travasa uno sproloquio e poi lo storna
impresso dai suoi fili di
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I fatti lo dimostrano
che Achille lo spretato
cadendo sul tallone
si unì con suo cognato
il figlio del dio Apollo
vissuto in Macedonia
in casa della zia
la stupida Peonia
già fiore della dea
amante e lussuriosa
scoperta per miracolo
nel
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Che tempi ragazzi
quelli erano tempi belli
che al passar nostro
le vecchiette si segnavan la fronte
nel nome del Padre e via dicendo.
Noi si che eravamo bravi
mangiavamo tutti i bambini
e facevamo piangere nostro signore
che era gran
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C’è gente che cavalca il mare altrui
che si nasconde dietro i tempi bui
nella speranza maledetta e acuta
di dare a bere agli altri la cicuta
convinta giustamente dall’orgoglio
che questo mondo è marcio sordo e spoglio.
C’è gente che si immerge nel
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Ab absurdo ché nato
Ab aeterno ché stato
Ab imis che viene
Ab ovo alle mele
Ab urbe fondata
Condita mangiata
Ad hok et ad usum
Gioiosi delphini
Compratevi
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La satira si sa è una gran dama
a volte nuda a volte col pigiama
si siede pigramente sul tuo letto
e ride contro il tempo maledetto
si accomoda di notte dentro il cuore
e parla a denti stretti del dolore
dei sogni ricamati dalla brama
di usare
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 | Cialdina azzurra in voga
mi dicon da provare:
Per bramosia del nuovo, forse;
però credo ad anziano inopportuna
e cerco invece all’uopo l’occasione
di trattenermi presso un radiatore ...
Scemata, e ancor non smessa
la smania a volte
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| Giostre in bianco e nero,
giochi multicolori,
visi anonimi, drammi di vivi
mi danzano intorno,
danzano e ridono,
deformi burattini di stoppa,
bambole di carne,
maschere di legno,
tutti ridono,
si disperano e ridono,
si distruggono e
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| Se Giotto rinascesse, e rifacesse
quella perfetta "o" senza compasso,
probabilmente egli non sarebbe
annoverato tra i veri pittori.
E Dante ostilità non inferiori
nel mondo odierno certo incontrerebbe,
nel poetico mondo in cui collasso
c’è stato
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L’orologio si è fermato sul quadrante del domani
ma il mio tempo ormai mutato segue a vista un’altra prora
dentro i flutti mai segnati sulle rotte dei gabbiani
dove il giorno avanza a stento per segnare la sua ora.
L’orologio ha il tempo perso tra i
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 | Dell’amore schiavo e re
e tu certo la regina
dolce e cara urotropina
che ti svuoti insieme a me.
Bardo e dio dei sentimenti
puffo e sia dell’italiano
penso scrivo e qui ti ingrano
rime folli e molli accenti.
Con il cuore vado a nozze
son dei
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 | Con vecchi amici, o quelli occasionali,
trattar costumo in “tu“ senza problemi.
E all’improvviso, ad ottant’anni quasi,
in timido farfuglio un po’ velato,
trovo chi mi contesta in ton pomposo:
“Questo far suo, beh, sappia, a me non
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 | E pensar ch’era un nano,
lo vedo or panciuto come un paguro;
che strano, chissà ... il zafferano!
Curioso e impensato rigoglio
ch’è tutto il mio orgoglio:
robusto e imprevisto un attizzo.
Lo sguardo mi cade
alle povere braghe
che avverto sì
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E t’amo come amo questo amore
che sembra il taumaturgo del dolore
anche se va riaprendo la ferita
che dal tuo mare è stata ripulita.
E t’amo come fa ogni giorno il sole
che scalda questa terra e non si duole
del tempo che travolge all’infinito
il
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Accurrite accurrite
spettacolo gratisse nella pubblica piazza
oggi è arrivato oh giullare
Ehi signò ma chille è Homme e niente
sa messo nu vestite sfaccimme
ma è isse
è homme e niente
Signò ma che dite
chille è uno importante
uno che cumanna
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Un dubbio mi attanaglia
compreso tra le stelle e il pianoforte
con le sue gambe alquanto vaghe e torte
dell’ago che si è perso nella paglia.
Un dubbio all’alba abbaglia
aprendo ogni mattina cieli e porte
tra il sole e questa terra gambe
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 | ¿Ese pobre marroncito
con la cara de aquel héroe
qué imprudencia habrá causado
para crear tanta discordia?
Macburrito no lo quiere
lo desteta lo repudia
y en reunión mira floreada
le da un ejecútese
de setenta y dos horas
para que
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 | Non fumo, non bevo e non gioco ...
e, nel senso temporale,
con il sesso duro poco.
Ogni tanto che ci provo:
“Già finito?”, è il ritornello ...
e non rido sai, mi rode
che il mio tempo sia scaduto.
Ma le donne, finché vivo,
ancor le guardo
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Sì lo confesso sono assai invidioso!
Io crepo sbotto dentro e mi arrovello
patendo questo sole senza ombrello
e canto la mia rabbia di bilioso.
Te lo ripeto scoppio e son bizzoso
anche se in fondo sembro tuo fratello
Abele di passaggio e non
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1889 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 361 al n° 390.
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