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Le 1889 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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Sì lo confesso sono assai invidioso!
Io crepo sbotto dentro e mi arrovello
patendo questo sole senza ombrello
e canto la mia rabbia di bilioso.
Te lo ripeto scoppio e son bizzoso
anche se in fondo sembro tuo fratello
Abele di passaggio e non
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Stella stellina che brilli lassù,
fammi partecipe del tuo mistero,
stella cadente puoi dirmelo tu,
come distinguere il falso dal vero.
Cadi stellina, rapisci gli sguardi,
facci contenti e saremo più buoni,
cadi, da brava, ma non fare
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E con le mani metto il sole a nanna
nascondo i suoi segreti e li depuro
mistifico la rabbia e tengo duro
raccatto porci e pesci senza canna.
E con le mani sparo una condanna
zittisco il vecchio male e da spergiuro
lo mando a quel paese e lo
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Caldeggia il caldo greve e caldeggioso
in un mischiume futido e pudente,
sen va pe’ cazzi suoi pure la mente,
trollando allegramente come un coso,
che sbrocca, ma rimane dignitoso.
Il tanfo stroppia inconsapevolmente,
con l’afa affranta a far
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Ironia della sorte
t’ho trovato tra due pagine contorte
a calpestar la rorida ferita
che il re bastardo definisce vita.
Ironia del destino
t’ho scoperto tra le foglie del mattino
a rovistar sui rami del tuo melo
che si nasconde tra le nubi e il
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 | Ho rimbeccato il mio uccellino in gabbia
che pare in coma, essendo il cielo grigio
e l’ho ripreso in modo un po’ alterato
con fischi redarguito e supplicato:
“Ridotte le funzioni al lumicino
io non capisco perché ancora esisti!”
Di primo
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| In piena calura
ci vorrebbe un rinfresco
davvero speciale
e dinanzi mi appari
Sirena del mare
sulle cui dolci onde
è bello veleggiare
al suono di quel canto
che t’invita a sognare
e all’istante la mente
comincia a vaneggiare.
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 | Di galli sempre meno ormai fecondan
e la gallina insiste al suo dovere,
pollastro mai matura e non s’appronta
lui sì precario presto sarà carne.
Troppo una vita breve a lui s’impone
campando ancora solo finché cresce,
poi muore miser fuco che
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 | Di rose insieme un fascio
o misto un mazzolino:
di primo acchito, è sol
pensier gentile.
Ma affatto grato il dono
se: “Te lo faccio tanto!”
che il sole in ciel ti offusca
e appar volta stellata.
Pur è in tale accezione
che ormai diffuso
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Non c’è ragione ad essere un poeta
un menestrello d’anime in cammino
di certi voli avulsi un esegeta
facendo della musa il calepino.
Non c’è ragione e tu non sei un profeta
ma il folle ambasciatore del destino.
Fatti da parte se vuoi stare a
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 | Un fallo fittile offro a Citerea
perché mi faccia un’urgente grazia:
mi liberi da questa
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| Comunque amici ...
dei loro discorsi
non badano a spese
con fini
giustificati nei mezzi
che solo interi
non siano reato
ma incontrano chi
non sa fare l’uovo
ed il permaloso
...solo?
Sì ... la speranza
ché intransigente
spinta
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La lampada si è spenta sul calvario
e l’olio conservato nel terrario
si perde per i rivoli del cielo
col canto delle vergini e lo zelo
comincia a dare frutti a tarda sera
sul bordo della vecchia acquasantiera.
La luce resta accesa in alto cieca
e
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Attraversi le oppilate
arterie telematiche,
e attendi
il
circolo culturale
di osannanti followers
del tuo fulgore.
Laico pontificale
concelebri
nella meridiana
Babilonia
dove snoccioli opinioni
sulla crisi di coppia.
Spizzata di
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 | Lontano dal mondo,
e soffrendo
ormai più non reggo, soccombo.
Bisogno mi punge, e sospinge
diretto a quell’ombra.
Nel punto, m’accoscio,
mi sgravo dal peso, m’affranco;
felice, beato!...
Disgusto ne segue a incombenza,
nei pressi dintorno,
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| tutto e’ color di rosa,
al mio paese
i pesci sono color argento,
i figli sono piu’ svegli,
le farfalle hanno le ali colorate,
al mio paese,
i sordi non sono tanto sordi,
i fiumi sono piu’ diritti,
le donne sono piu’ belle,
al mio paese quando si
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 | Ho per me chi lava, stira
ed impasta lì in cucina.
La pensione è sufficiente,
e pel tempo che rimane
io non voglio far più niente ...
Mangio e bevo solamente:
qualche volta al ristorante;
poi, se arriva il funerale ...
non m’importa un
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 | E te ne scrivo una ad occhi chiusi
per non sentire il buio della tua mente
che gode bivaccare tra le gente
nei voli in alto sfatti e in basso illusi.
E te la scrivo giusto per cantare
con questa voce roca e un po’ stonata
sperando che ti arrivi
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Oggi voglio scrivere una canzone
per me, per te,
per tutte le persone.
Un inno alla vita
ed uno alla morte
solo però
dopo aver aperto tutte le porte.
Esistenza che ti logora
ti stende e ti riprende
a volte un po’ burlona
altre solo
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Avrebbe fatto meglio, l’Andy Warhol,
a non dire che ci sarebbe stato
per ognuno un futuro in cui il self- control
perso avrebbe e, famoso diventato,
sarebbe stato amato ed acclamato
alla pari con star per una volta,
in mondo in cui sarebbe stato
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L’esercito degli impreparati marciava vero il prato
avanti il gonfalone del regista imbroglione
poi la valletta di una trasmissione maledetta
con cuochi ed industriali e cosce bene in vista.
Ognuno portava un sasso per la bisogna
magari capitava un
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Da un po’ di tempo Satana è preoccupato
l’inferno si è di molto intasato
prova a parlare con quello in alto
ma quello non scende giù dal palco.
L’assistente corre ogni giorno immantinente
"sono arrivati altri, altri ancora"
qui all’inferno è un
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 | Delizia sei per me
lo spazio ci separa nell’attesa
l’amore del trattarti mi unisce
adoro il tuo sapore
sento nel cuore la passione
il desiderio mi infuoca
adorata mia focaccia barese
sei una scoperta
ora so come trattarti e amarti
il maestro mi
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Amante del pelo e del verso scomposto
ti attardi a rasare la luna nel cielo
con raggi di sole rubati ad un melo
felice e contento del mondo supposto.
La sillaba scorre nel vano preposto
così attorcigliata che fa uno sfacelo
nell’anima nuda
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Zump zump
tromp tromp
venghino signori della plebe
pesce fresco al mercato delle meraviglie
bambole gonfiabili
polloncini gialli e verdi
e zucchero filato per i senza occhiali.
Venghino signori venghino
la giuria popolare ha scelto bene
zump
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Che Dante fosse cieco
lo sospettava Omero
il quale sotto Troia
cantava al mondo intero
e attratto da Catullo
seguiva un passerotto
che Saffo conservava
con Lesbia nel salotto
fin quando la Beatrice
amica del Petrarca
insieme agli altri
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Il Popolo è sovrano
insieme e unito
non quando lascia
tutto ai quattro venti
e affida in mano
a pochi il suo destino
per star lontano
da fuochi bollenti.
Ma quando arriva
da lontan la torta
son tutti in fila
a volere la parte
e non
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Dal mondo delle idee
alla luce degli ideali
nuovamente a terra
mi ritrovo mortale
e dopo tante poesie
è bonaccia mentale.
Neanche il sogno d’amor
mi ravviva più la testa
con l’inesorabile tempo
che, ahimè, mi rattrista.
Musa mia fatale,
pur
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 | L’intelligenza proporzionata alla capacità di apprendere...
ma volge di spalle l’infido ineducato,
risponde vezzeggiando il suo no manifesto!
Beffandosi arreca danno,
pieno di sé,
canta lodi del compiaciuto senno.
Vuotaggine nell’intercalare
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E te ne scrivo una brutta assai
schifosamente madida di cacca
e dato che dal fango non si stacca
lo induco a fecondare corna e lai.
E metto sulla carta i forse e i mai
convinto che risulterà patacca
e chiudo i suoi precordi con la biacca
onde
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Cavaliere della tavola imbandita
grande reale della pasta asciutta
col primo col secondo e con la frutta
questa è una fiaba in salsa saporita.
Senza cavallo gioca la partita
nella cucina dove il fuoco erutta
sotto i tegami e la potenza
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1889 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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