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♦ rita damonte | |
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Settembre 2025 |
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Le 1915 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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 | Il politico ruspante
nella vita solitamente,
starnazza tra la gente,
sempre in cerca di beccare
il consenso elettorale.
Semina spesso illusioni,
con compiacenti sostenitori,
banche pronte a regalare,
titoli e azioni al portatore.
Ma il povero
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La saggezza del pensiero è senza peli
coi pulsanti sulla pelle in fondo al nesso
per capire se la smania ha tolto i veli
al mio canto relegato al compromesso.
Il volere troppi cieli argomentare
dà illusioni tra il concetto e l’atropina
dove il
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 | Gioca coi piatti il grosso vivandiere
raccatta cibi in cerca del piacere
aggrovigliando atomi di fuoco
marcando ogni pietanza e lui che è cuoco
attivamente vaglia monta e inforna
travasa uno sproloquio e poi lo storna
impresso dai suoi fili di
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I fatti lo dimostrano
che Achille lo spretato
cadendo sul tallone
si unì con suo cognato
il figlio del dio Apollo
vissuto in Macedonia
in casa della zia
la stupida Peonia
già fiore della dea
amante e lussuriosa
scoperta per miracolo
nel
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Che tempi ragazzi
quelli erano tempi belli
che al passar nostro
le vecchiette si segnavan la fronte
nel nome del Padre e via dicendo.
Noi si che eravamo bravi
mangiavamo tutti i bambini
e facevamo piangere nostro signore
che era gran
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C’è gente che cavalca il mare altrui
che si nasconde dietro i tempi bui
nella speranza maledetta e acuta
di dare a bere agli altri la cicuta
convinta giustamente dall’orgoglio
che questo mondo è marcio sordo e spoglio.
C’è gente che si immerge nel
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Ab absurdo ché nato
Ab aeterno ché stato
Ab imis che viene
Ab ovo alle mele
Ab urbe fondata
Condita mangiata
Ad hok et ad usum
Gioiosi delphini
Compratevi
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La satira si sa è una gran dama
a volte nuda a volte col pigiama
si siede pigramente sul tuo letto
e ride contro il tempo maledetto
si accomoda di notte dentro il cuore
e parla a denti stretti del dolore
dei sogni ricamati dalla brama
di usare
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 | Cialdina azzurra in voga
mi dicon da provare:
Per bramosia del nuovo, forse;
però credo ad anziano inopportuna
e cerco invece all’uopo l’occasione
di trattenermi presso un radiatore ...
Scemata, e ancor non smessa
la smania a volte
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| Giostre in bianco e nero,
giochi multicolori,
visi anonimi, drammi di vivi
mi danzano intorno,
danzano e ridono,
deformi burattini di stoppa,
bambole di carne,
maschere di legno,
tutti ridono,
si disperano e ridono,
si distruggono e
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| Se Giotto rinascesse, e rifacesse
quella perfetta "o" senza compasso,
probabilmente egli non sarebbe
annoverato tra i veri pittori.
E Dante ostilità non inferiori
nel mondo odierno certo incontrerebbe,
nel poetico mondo in cui collasso
c’è stato
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L’orologio si è fermato sul quadrante del domani
ma il mio tempo ormai mutato segue a vista un’altra prora
dentro i flutti mai segnati sulle rotte dei gabbiani
dove il giorno avanza a stento per segnare la sua ora.
L’orologio ha il tempo perso tra i
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 | Dell’amore schiavo e re
e tu certo la regina
dolce e cara urotropina
che ti svuoti insieme a me.
Bardo e dio dei sentimenti
puffo e sia dell’italiano
penso scrivo e qui ti ingrano
rime folli e molli accenti.
Con il cuore vado a nozze
son dei
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 | Con vecchi amici, o quelli occasionali,
trattar costumo in “tu“ senza problemi.
E all’improvviso, ad ottant’anni quasi,
in timido farfuglio un po’ velato,
trovo chi mi contesta in ton pomposo:
“Questo far suo, beh, sappia, a me non
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 | E pensar ch’era un nano,
lo vedo or panciuto come un paguro;
che strano, chissà ... il zafferano!
Curioso e impensato rigoglio
ch’è tutto il mio orgoglio:
robusto e imprevisto un attizzo.
Lo sguardo mi cade
alle povere braghe
che avverto sì
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E t’amo come amo questo amore
che sembra il taumaturgo del dolore
anche se va riaprendo la ferita
che dal tuo mare è stata ripulita.
E t’amo come fa ogni giorno il sole
che scalda questa terra e non si duole
del tempo che travolge all’infinito
il
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Accurrite accurrite
spettacolo gratisse nella pubblica piazza
oggi è arrivato oh giullare
Ehi signò ma chille è Homme e niente
sa messo nu vestite sfaccimme
ma è isse
è homme e niente
Signò ma che dite
chille è uno importante
uno che cumanna
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Un dubbio mi attanaglia
compreso tra le stelle e il pianoforte
con le sue gambe alquanto vaghe e torte
dell’ago che si è perso nella paglia.
Un dubbio all’alba abbaglia
aprendo ogni mattina cieli e porte
tra il sole e questa terra gambe
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 | ¿Ese pobre marroncito
con la cara de aquel héroe
qué imprudencia habrá causado
para crear tanta discordia?
Macburrito no lo quiere
lo desteta lo repudia
y en reunión mira floreada
le da un ejecútese
de setenta y dos horas
para que
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 | Non fumo, non bevo e non gioco ...
e, nel senso temporale,
con il sesso duro poco.
Ogni tanto che ci provo:
“Già finito?”, è il ritornello ...
e non rido sai, mi rode
che il mio tempo sia scaduto.
Ma le donne, finché vivo,
ancor le guardo
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Sì lo confesso sono assai invidioso!
Io crepo sbotto dentro e mi arrovello
patendo questo sole senza ombrello
e canto la mia rabbia di bilioso.
Te lo ripeto scoppio e son bizzoso
anche se in fondo sembro tuo fratello
Abele di passaggio e non
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Stella stellina che brilli lassù,
fammi partecipe del tuo mistero,
stella cadente puoi dirmelo tu,
come distinguere il falso dal vero.
Cadi stellina, rapisci gli sguardi,
facci contenti e saremo più buoni,
cadi, da brava, ma non fare
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E con le mani metto il sole a nanna
nascondo i suoi segreti e li depuro
mistifico la rabbia e tengo duro
raccatto porci e pesci senza canna.
E con le mani sparo una condanna
zittisco il vecchio male e da spergiuro
lo mando a quel paese e lo
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Caldeggia il caldo greve e caldeggioso
in un mischiume futido e pudente,
sen va pe’ cazzi suoi pure la mente,
trollando allegramente come un coso,
che sbrocca, ma rimane dignitoso.
Il tanfo stroppia inconsapevolmente,
con l’afa affranta a far
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Ironia della sorte
t’ho trovato tra due pagine contorte
a calpestar la rorida ferita
che il re bastardo definisce vita.
Ironia del destino
t’ho scoperto tra le foglie del mattino
a rovistar sui rami del tuo melo
che si nasconde tra le nubi e il
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 | Ho rimbeccato il mio uccellino in gabbia
che pare in coma, essendo il cielo grigio
e l’ho ripreso in modo un po’ alterato
con fischi redarguito e supplicato:
“Ridotte le funzioni al lumicino
io non capisco perché ancora esisti!”
Di primo
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| In piena calura
ci vorrebbe un rinfresco
davvero speciale
e dinanzi mi appari
Sirena del mare
sulle cui dolci onde
è bello veleggiare
al suono di quel canto
che t’invita a sognare
e all’istante la mente
comincia a vaneggiare.
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 | Di galli sempre meno ormai fecondan
e la gallina insiste al suo dovere,
pollastro mai matura e non s’appronta
lui sì precario presto sarà carne.
Troppo una vita breve a lui s’impone
campando ancora solo finché cresce,
poi muore miser fuco che
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 | Di rose insieme un fascio
o misto un mazzolino:
di primo acchito, è sol
pensier gentile.
Ma affatto grato il dono
se: “Te lo faccio tanto!”
che il sole in ciel ti offusca
e appar volta stellata.
Pur è in tale accezione
che ormai diffuso
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Non c’è ragione ad essere un poeta
un menestrello d’anime in cammino
di certi voli avulsi un esegeta
facendo della musa il calepino.
Non c’è ragione e tu non sei un profeta
ma il folle ambasciatore del destino.
Fatti da parte se vuoi stare a
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 | Un fallo fittile offro a Citerea
perché mi faccia un’urgente grazia:
mi liberi da questa
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1915 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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