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Le 1906 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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In questa notte
che non so dividere
con nessuno
fisso lo specchio,
mi dà la sensazione
di non essere sola.
Forse siamo in due
in un mondo animato
dal sogno...
Una festa di sensi
in un invisibile prato fiorito
o nel bosco
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Julie |
27/08/2017 22:02 | 1145|  |
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E dentro te ritrovo l’altro io
ambito amato spento e immacolato
che naviga nel cuore incautamente
e segue il mio clamore attentamente.
E dentro me simillimo al vissuto
io scopro la coscienza del rimorso
che aspetta inutilmente sulla soglia
e
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C’è chi t’irride
con lo specchio negli occhi
osservando il tuo fare e il
tuo
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Si finge l'immagine allo specchio
distorce il sorriso
cela lo sguardo triste
Mi accarezzo i capelli
apolvero la mente da vecchi pensieri
fiera guardo i miei turgidi seni
Mi sposto,
un'ombra indefinita scruta
quello che è
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Uguali o meno
dimmi tu perché
lo specchio mio
riflette solo te
e la tua faccia
sembra sai la mia
nel vano
della buia sacrestia
dove un pagliaccio
ride a più non posso
e certo del suo essere
un molosso
si finge l’altro
e
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 | Discinta, nuda, però non volgare
la vera satira riflette molto,
molto riflette prima di parlare
finché nel suo bello specchio ha colto
propri vizi, difetti e perplessità.
Poi si rivolge candida al bersaglio
ed è la
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Copro lo specchio
come farei
con le mie spalle nude
d'un lenzuolo di seta
per far sparire la mia immagine
come l'onda
dentro il fondo del mare.
Nel vuoto del colore
molli sono i pensieri
Graffi rossi
gonfiano gli occhi
e le labbra
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 | E’ la mia impronta viva nello specchio
coi passi delle zampe variegate
dalle tue fughe in alto pilotate
con l’acqua che ricopre il mondo vecchio.
E’ la tua impronta a mille nel mio secchio
divisa in tante forme architettate
dall’essere le vite
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 | Ti dice peste e corna
con arte
e la magia
di un verso indovinato
ti accende
e tuo cognato
che gioca ai dadi neri
sorride alla tua mossa
nel provocar la scossa
che dolcemente amara
a volte costa cara.
Ti dice corna e peste
con spirito
e
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 | Ci sei tu in questo specchio
malcostume di maniera
e se il canto nasce vecchio
resto io sulla barriera.
C’è il mio volto a farsi bello
dentro il lago della vita
che trasformi in gran bordello
sulla tavola imbandita.
E se ti guardi e
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Mi pizzica ti mozzica
la satira prolifica
non trova requie e pace
e come un dio rapace
assale il malcostume
si immerge nel marciume
a sud a nord ad est
volendo scorticare
il volo del non fare
ma stranamente osserva
fingendosi tua serva
la mela
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Il pelo dell'uovo
è scoppiato
e ha colpito
monti e continenti
e non ha neppur
di certo salvato
né papere e né
pulcini intelligenti.
E a macchia d'olio
ha coperto il mare
inebriando
umani e viventi,
e con la
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M'illusi d'aver scritto una poesia
bene impostata in vera fantasia
con infiorettamenti affascinanti
per cui dicevo: avrò commenti tanti!
Con frasi dolci di malinconia
e un andamento in grande nostalgia
pensavo suscitare molti
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Che i negri possano puzzare
era una diceria antica
la signora grassa della Brianza
l'aveva ripetuta e sentita.
Suo marito poi
non sopportava i napoletani
si sa che son tutti strani.
Oddio non vedeva di buon occhio nemmeno i
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Uno straccetto raggrumato
in fondo al letto
una voce stentorrea in sottofondo
si confonde con il nero dello sfondo.
Gridano, bianche calle,
in quel buio che le circonda
reclamano il sole
in un silenzio ch'arriva
dritto al cuore!
La
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Benvenuto Ferragosto,
un bel giorno con gran sole,
ora scotta bello tosto,
nell'azzurro, come suole.
Forza gente andate al mare
e godete dell'estate,
ritornate ad apprezzare
rinfrescanti le nuotate.
Ah, le notti neve e ghiaccio
gelo dentro
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Sul bancone della fiera c’è chi vanta l’apparenza
e chi stanco del tuo cielo gioca a palla con la neve
ben convinto dal suo io che la vita è in dissolvenza
e si adatta a ruminare dove il cervo in alto beve.
C’è soltanto qualche
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 | Nella tribù dei gatti saltellanti,
del giardino del marchese
Io ci sono.
Coi miei baffi neri,
annuso e si sa
per queste cose, ho naso.
Spesso sento puzza,
puzzo di carogna
e scappo.
Fuggo nel giardino segreto
del marchese.
È li che vivo la
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 | L'asinello crede di farla in barba
storcendo il naso e scuotendo il capo
al primo che capita.
Consueto atteggiarsi canzonatorio
nasconde lama pungente,
e, tentatore, provoca sottilmente
sin quando tirate le orecchie
non impara le buone
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 | Ascolto il caldo arrivare
piano piano dal balcone
senza intermediazioni meteo
non ci sono percezioni che tengano
anzi l’unica cosa che tiene
è proprio il caldo.
Ne parlano tutti ma proprio tutti
argomento di discussione
al Bar della
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| Roma città eterna
di misteri nascosti
di rapinatori e malfattori
di poeti e scrittori
di grandi artisti
e di preti e sottane.
Ora accadde che sparirono le patate
non si trovavano a piazza Vittorio
nemmeno al parlamento
o a largo
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 | S'en partì un mattino, un gonzo
dal paese suo natale:
“persona immaginaria, questa!... un tale ...
e immaginiam di nome sia Pasquale.”
Scese a Napoli –Centrale,
e fu preso da stupore:
“Quante cose luccicanti
dentro e fuori alle
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 | Mi è più piccino il manco,
e destro par più grande ...
Ma è mia impressione sai,
che in ogni circostanza,
vigore abbia più il magro e più innervato,
ed altro, assoggettato a suo comando ...
più
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| Benvenuto in paradiso
così alla dogana pare sia scritto.
Italia, mia dolce e immensa Italia,
perla, nel mediterraneo incastonata,
la frutta certo non ti manca
ma troppi "fruttaroli" in variegati colori
a volerla non solo cruda o cotta, ma
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| Ematiche tracce t’accusano
il capo abbassa e taci
accetta il verdetto
è ormai emesso
ma mai ad accompagnarti
sia vana
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Acqua di fonte
ricordo di quel tempo che già fu
tra queste sponde non sorridi più
ma vivi dissipata e sprovveduta
con la freschezza vergine venduta.
Acqua di fonte
sorgiva e cancellata dal destino
in questo assurdo ombrato mio
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Ciò che porta in seno
verità rinchiuse in stralci di paglia
sotto aghi di fieno
sono un somaro che sbuffa e raglia...
E non sono pietre blu cobalto
non sono fiori caduti dall'alto
sono lenticchie frumento e farro
piccole cose fatte
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 | Divergente lingua
di un alterco ben assestato,
eco di un rimbrotto
poco gentile.
Starnazza come una papera impertinente,
increspando le piume l'irriverente.
Spalleggiata dal docil galletto
sbraita inviperita,
in ossequio gracillante al verso
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| Per lei mi sono fatto un mazzo tanto,
correndo come lepre da una vita,
tante moine e un giorno se n'è ita,
col ragazzotto della porta accanto.
Mi sono ritrovato solo e affranto
ad affrontare questa dipartita,
con un cammino sempre
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Sono nato dentro un fosso tra scorpioni e cavallette
tra una strada su in salita e un traguardo senza meta
e mia madre paradosso mi ha cresciuto senza tette
con il latte della vita figlio di una sconcia dieta.
Sono nato per scommessa sulla nave dei
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L'egocentrismo gira come belva
nei gruppi di poesia e i suoi tentacoli,
ghermisce come fiera nella selva
e strage fa, senza incontrare ostacoli.
"E clicca tu che poi ti clicco anch'io
e non 'likkare' quello che fa schifo,
il bel lavoro
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1906 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 481 al n° 510.
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