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♦ rita damonte | |
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Settembre 2025 |
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Le 1915 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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 | Si dà notizia a urbi et orbi e sguerci
che dalla bocca del re attore è fuoriuscita
l'ennesima
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Filigrani di pensieri
sono occhi soli.
Destano sfumature
cinquettii di mare
luci lontane .
L’anima vola,
ritorna, salta, rimbalza,
danza nel buio
toglie i respiri ai silenzi.
La rondine s’arride.
Nutre la gemma
palpitante velo di brezza
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Molti Napoletani e Siciliani
decantano con slancio e con ardore
le mille e più delizie dell’amore,
tutti i rapporti umani, giammai vani.
Ed anche i loro luoghi sono spesso
pieni di sole e magiche bellezze,
di paesaggi dorati e di dolcezze,
di
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Passavano i momenti più salienti
nella mia mente, senza trovar voce,
cercavo delle rime accattivanti,
ma il foglio bianco non mi dava pace.
Pallido mi guardava con furbizia
lasciandomi solo con i miei tormenti,
e mi dovetti arrender con
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 | Ricicla parole
gridando all'altrui plagio
intollerante e superbo
si incorona sublime vate
dimentico di subliminali
classici condizionamenti
saccente giudica, specchiandosi
nel vuoto di empatica agape
inconsapevole inventore
di frasi riciclate,
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| Un grillo arzillo
domandò allo stallone
perché hai il penzolone?
Lo stallone replicò:
un fastidio permanente
che mi opprime pesantemente,
per nulla clemente
né di giorno né di sera
c’è chi se ne vanta
ma,
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 | Dice l'agicòm che troppe apparizioni
di Sua maestà in tivvù sbilancia
la dietetica politica alla
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Narciso
corre dietro il vento,
e non si ferma per le cose,
che contano davvero.
Le fauci
invero allarga
per pascere sull’erba nuova
ed esaltare
il proprio
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Se non funziona la nostra corda seria
e non volendo usare la civile
facciamo vibrare quella pazza.
E allora si scatena la bufera
uno starnazzo assurdo da pollaio
la furia dei belati nell'ovile
una tempesta di tuoni e di saette
una pioggia di rime
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Tutta colpa di una spina di pesce
conficcatasi nella trachea per colpo di tosse
signora mia stava pulendo le cozze
il venditore di fumetti porno
quando ha visto quei due stranieri
come si dice extracomunitari
affacciarsi alla bottega
che era
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 | Mi son permesso un mordi e fuggi
veloce ... veloce ... senza tentennamenti,
due passi a destra dell'arenile gentile
e due passi a manca ... tanto per gradire.
Appena t'ho visto mi sei piaciuto tanto
si bello mare ... tu sempre mi fai
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| Ave furadantin - Aveque buscopan dei
Meo fini cibalgin - Mala caputque temeo
Venique noval gina - Flereque sèdecim stillae
Bactrim momoriat - Nec scuncullat broxol fleti
O tachi pirina - Insero in formam duo deni
Falqui tamen mellior - Dulce
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| ottantotto fratto quattro
in esatto divisore fa bisestile:
ma Alt alla nuova fattucchiera:
a credenza che in bel tempo si spera:
frottole di frattali a calendari:
i blocchi firmati in stile Ginevra,
i caminetti accesi
a che traspaia trasparenza:
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Curerò di più quel che scrivo
come fosse un consueto antidoto ai miei mali
nonostante sappi che nel cuor mio curi
tutto ciò che per me tu vali
nell’attimo in cui per te mi privo
d’esser specchio infranto ai tuoi abiuri
In
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Ho coltivato campi di fortuna
vegliati dagli amici gatti neri
che in ogni ora mi furono graditi.
E' inutile che ti armi di macumbe,
numeri diciassette e riti neri
che fanno scompisciare i polli.
Il tempo perso non ritorna
ed io non ho né
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Invano cercammo del senso
là dove quel senso non c’era,
ma solo un rigurgito denso
di arte beffarda e insincera.
(E’ facile usare strumenti
astrusi per farsi notare,
tenendo occupate le menti
di quelli che vanno a guardare.)
Perdemmo del
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Avanza sospesa su tacchi dolorosi
quasi invisibile figurina sinuosa
per convenzione è stolta
per convenienza è ottusa.
Telefona, annuisce, scrive e fotocopia
e poi per l’ingegnere un buon caffè,
scansiona modifica archivia e
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 | Cosa c'è sotto l'albero? ...
Oggi hai perso l'affondo,
in verve contemplativo
ti muovi sullo sfondo.
Tu che dai voce alla parola
porti il tema anche in periferia,
di ogni angolo e anfratto
certosino ceselli di merletto.
Non è
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 | "È colpa grave!" Avverte il Dio severo
quella confusa impresa ... il fornicare!...
Del motto il senso non m'è noto appieno,
ma penso con prurito abbia a che fare!
Immagino, un consueto, buon rapporto,
in due, seguendo il
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| "Apprese al mattino dal vento
a gestire nel giorno tempeste,
smarrito tra un sorriso
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| La scienza alla ricerca apre le vie
e studiosi di grido hanno creato
un vino che non ha più calorie
pur se in botti di rovere invecchiato.
E credo che non siano certo ubbìe
se un olio troveremo...”deolizzato”,
lo venderanno sol le
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| il sogno nel cassetto
cominciare uno scritto
che racchiuda dentro il testo
ogni singolo passo
della mia vita
del mio aspetto
aspetto
il mio libro uscirà
lo prometto
incrocio le dita sul petto
il cassetto dei sogni
ho il sospetto
ha
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| Lacrima il glicine
nel pomeriggio piovoso
Al lillà racconta
del suo perduto amore
Sgocciola il dramma
mentre ben saldo
al condominio fatiscente
si avvinghia
Aveva egli in maggio
una ben dolce rosa
come nessun'altra fresca
e odorosa
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hy ju |
11/05/2015 10:05 | 4314 |
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| Ora che il congiuntivo - triste fato! -
per mano dei mass media tutti quanti
e' stato con barbarie assassinato,
sulla sua tomba vengon sparsi pianti.
Per ricordarlo all'inclito e all'incolta
gli amici estimatori, in un momento,
di denaro hanno
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| Inerte fra le rotonde sfere,
serve solo per
l’evaporazione dell’acqua e
torna a dormire. Sogna
i bei tempi... la natura, i fiori,
il ruscello, gli antri scoscesi,
l’ondulate colline.
Si respira un’aria salubre.
Nel letto del fiume
guizza
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| Arieti, attenti alle pecore morte. Imbambolamenti
Tori, qualunque straccio rosso vi farà infuriare
Gemelli, Giove vi consiglia un doppio turno
Cancri, consolatevi guardando la tivvù
Leoni, antichi anfiteatri vi ecciteranno a ricordi.
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| Per un atto d'amore
da tempo mi dibatto
tra Freud e Platone.
Mi piacerebbe l'amplesso
ma mi viene il complesso
con la morale che incalza
e la passione che sopravanza.
In tal fervido ardore
la mente così passa
dalla psicosi del
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 | Davanti alla fermata, che ci fate...
è grave oltraggio a Dio non lo capite?
A me lo dite, andiamo confessate,
da quale monastero voi fuggite?
Licenza avere avuto ribadite,
ma quella è militare d'attinenza;
voglio sentir che dice
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| Con la mano carezzo quel che vedo
spuntar fuori dal pizzo nero,
è un colore che non mi piace
perché lutto da lui traspare;
mentre il rosso a differenza
accende tutta la potenza
alla vista del tesoro
che si delinea al mio
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| Potente l’amplesso
nel tempo passato
confesso con gioia
quel che è stato.
Il sangue è palese
oggi appare lampante
sgorga e fluisce
ancora abbondante.
Col nerbo vitale
scortese e sgarbato
poiché dal tempo è stato
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| In un teatro assistevo ieri
all'orazione invero un po' stentata
d'uno studioso che Dante Alighieri
esaltava in maniera... un po' sbadata.
Seguivano in platea signori seri
che già tutta l'avevano occupata,
sedevano in loggione tizi
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1915 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 751 al n° 780.
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