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Le 1888 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
Rosa d’uva mentafredda osso bruco
nasce e muore cambia e accende e non si arrende
ti nasconde cuore e mondo dentro un buco
col suo naso in basso a destra si distende
e di certo di intromettersi pretende
come il verme che se striscia va a leggi
Nel gran bel paese dei furbetti
regnava un principe, calvo, nano e brutto
che parlava il linguaggio forbito dei versetti
e salutava gli ambasciatori con un rutto.
Amava circondarsi di giullari, faccendieri e puttane:
era convinto che in quel regno leggi
Io cerco dentro l’anima
gli afflati accidentati
in ogni mia parola
e non con freddi e miseri
lessemi infiocchettati
dai tuoi filosofemi
capricci da mercati.
Io cerco sai di accendere
più luci che lumini
volendo sventolare
con tono e voce leggi
Cadaveri in affanno sopra il banco
la mente in dentro flessa e un cuore stanco.
In mostra in bella mostra grande fiera
con sulla fronte l’arida maniera
del cuore rabberciato un casinista
e dato che si recita a soggetto
viene proposta orbata leggi
Pianti lacrime e lamenti
grida affanni nostalgie
sono tutte e solo mie
e son certo che le senti
sulla terra e in faccia al cielo
questo è in tutto il mio vangelo.
Lacrimucce e pianti a sbafo
te li sbatto in faccia al muso
li conservo e poi li leggi
Sapessi quante volte ho chiesto al mio domani
di cogliere la fine del dopo in parallelo
col tempo inventariato dai sogni più lontani
in questo gioco a due coperto dal tuo velo.
Sapessi come andare incontro al fantolino
col fuoco appena acceso nel leggi
Questa la scrivo con la penna a scatto
non sulla carta ma sul muro in bagno
mentre controllo il tempo dell’uscita
tra un piccolo singulto e il senso inverso
che vaga in un anfratto molto scuro
col peso degli affanni alquanto duro.
Meschino come un verme
col pannolino ancora sul culetto
per conservare tutto l’apparato
dal seme al suo pandoro al cioccolato
adatto a far da scudo al buon diletto.
Meschino come un verme
con questa bocca amara di saggina
così salata ricca ed leggi
Era un poeta
di quelli con la carta carbonella
e decantava il cielo e qualche stella
il mare mamma nonna e la muffina
i quattro lati i sette re di Roma
la pietra nel frattempo entrata in coma
sopra la rocca antica del Parnaso
mettendo in piena luce leggi
Lo sai? O non lo sai?
Cos’è che comunichi rumore
bistratti nell’orecchio blaterando ipotesi irrisolte,
lo sai, o non sai, non so niente.
Forse dovrei sapere e cosa dovrei sapere? Lo sai? O non lo sai?
Segnali di un orecchio che bisbiglia e leggi
Poeti come quelli che la sera
non sanno se la notte sa inventare
il canto e le lusinghe della musa
che scende dal suo monte e sale a tratti
con passi anacoluti
fin dentro un verso magico indecente
lubrico scioperante e assai lascivo
in questo porco leggi
Versi d’amore a intavolare il niente
con arte e forza degne di un titano
per dare al mondo intero l’occorrente
che succhia goccia a goccia il transumano.
Versi d’ardore frutti di un profano
con semi ad ufo adatti a rinnovare
io te lo dico ed è leggi
Il gallo non sapeva strombazzare
giurando d’essere bravo sopra il melo
la volpe furbacchiava all’infinito
lungo il sentiero verde dell’imbroglio
il lupo col cappuccio in testa rosso
cotoneggiava il vento sul confine
all’orizzonte tinto di leggi
Accendi un fuoco un altro e un altro ancora
sopra l’altare della intumescenza
e a quanto pare non puoi farne senza
bruciando la tua fiamma come allora
non dentro il petto ma su un foglio bianco
con un lamento unico mai stanco.
Me vojo immagginà la dipartita
quanno che tutti strilleranno tristi
“Che disgrazia! E pure questa se n’è ita!”
Un groppo fermo drento ar gargarozzo
ce sarà er fracasso, la confusione,
la gente trista appresso ar carozzone.
Drento a la chiesa ce leggi