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Le 7982 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Dinastia maledetta
dall'avida ignoranza
capace di fagocitare
generazioni intere.
La storia non ha pietà
di chi ne perpetua gli sbagli.
D'oro è il trofeo della colpa:
chi lo possiede crede d'aver vinto
tuttavia è nella
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Per non dimenticare occhi di bimbi che innocenti
agognano una carezza di cielo, un ponte che li porti
lontano.
Per non dimenticare donne calve dai ventri piatti
senza identità che vagano come anime in pena,
la loro carne mangiata da
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 | Sulla panchina avvinghiato
tra rantoli di freddo,
lo sguardo assente,
tremante la mano,
che s’eleva
solo per chiedere.
D’una sigaretta
è il desiderio
così poi raccontar la vita
mentre piange la notte
le sue lacrime dimenticate.
Nessun
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 | Prende il pensiero nuova linfa
mentre lo sguardo mira l'incerto
divenire di un tempo fumoso,
ove la certezza non trova casa
e l'improvvisazione sale in cattedra
in questo tempo friabile come rena.
Si è persa ormai la sana ideologia
e le
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| Anche al ritorno
di movimentato dominio
s'ignora il buonumore
che non riesce
a farla da padrone.
Una parola di molto romantica,
verso la leggiadria
di un contatto trovato
a nitida lente,
sensibile,
mentre è sospesa la salita
che tempo
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 | Sono un clochard
nato uomo
con dei principi saldi
come tanti ridotto sul lastrico
da improvvisi sobbalzi
incrinature di percorso
dovute a fatti accidentali
di natura inspiegabile.
Sono un clochard
vivo ai margini dell'indecenza
in una
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Non un solo battito
a lenire queste ombre vuote
non un cuore acceso
a sacrificare le luci delle albe
Troppo sangue giovane
perduto fra i confini
di una notte lunga e dolorosa
che ricopre il tempo del perdono
Non un solo gesto
per ritrovare il
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Per un pezzo di pane
ed un bicchier di vino
al lavoro m'inchino
con mani artigiane.
Da sempre mi adatto
e poco io esigo,
se occorre mi sbrigo,
rispetto ogni patto.
E' grande difficoltà
ma credo al lavoro,
se manca io imploro
questa
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E' matta questa gatta
ti guarda astratta
miagola e attacca
Chissà sarà stressata
la povera mia amata
-penso un po' perplesso
mentre mi curo il dito-
L'hai fatta insanguinare
la man che t'ha nutrito
Mordi sempre più
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Noi siamo
solo scarabocchi
macchie della penna di un dio
che ha perso il segno
e tu non hai il tempo
di cercare le sue impronte
ma in questo lento sfogliarmi
nascosta tra cartacce e mozziconi
io ho ancora memoria di te
di quando ero tua madre
e
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insediato il crimine al potere
un sol verbo mortifica la lingua,
la paura si respira per le strade
violente di spari e assassinii
mentre in alto e in basso si ruba a man bassa
prima che il grande crollo arrivi
e un sol media unifica i tanti
ma tu
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 | somigliare ai bucaneve
con il loro coraggio incosciente
sollevarsi dal manto venoso
nel sole incostante
ibernare nel ghiaccio notturno
steli filiformi e tepali
esili lampade bianche
con una goccia di verde speranza
rischiare la morte per
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Amarezza dentro
che rabbuia l’anima
se un innocente giace
sotto un tetro manto di morte.
Se pioggia di fuoco e sorte
fan vestir l’anima di nero
quale giustizia Divina
abbraccerà il perdono?
Dolore per il martirio
di fratelli vittime
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Fa’ che il grano diventi farina
ma riservane un poco come seme
per il fiore dell’anno venturo.
E poi ricorda
le balle di fieno
per gli asini da soma
e gli erbivori da latte
che abbiano di che vivere.
Che tu possa dire
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Le rondini erano volate via da un pezzo
in quel freddo inverno del quarantaquattro,
la città era vestita d'indifferenza
mentre come bestie ci portavano al binario ventuno.
Nel buio di un vagone tra migliaia di lamenti
ho sognato le stelle,
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I miei mi hanno trovata qui
sotto un cumulo di terra
senza un fiore e né una preghiera.
Son volata
in cerca del cielo
ove gli uccellini cantano ancora.
Aspetterò il giorno
che si piegherà sotto il rimorso
di chi
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 | Visioni
attimi rubati, catture
imprevisti calcolati
nella certezza del non esserci.
Un futuro improbabile
si scontra nel presente
immaginare questa dimensione totale
non può essere, non esiste.
Provate voi
lamentosi uomini
esseri colpiti
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Sono vaghi sogni quelli che piovono
durante gli uomini della terra.
I quattro venti non spostano gli ombrelli aperti
[ implacabile tictacca la goccia lenta ]
S’alza, un grigio fumo chiamato dalla luna
l’importante dice: è evaporare.
Intanto
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Un altro anno già è passato
ferite profonde ha lasciato
nell’ anima scossa, avvilita
in ansia per la propria vita.
Frettoloso il tempo avanza
e richiede forza e costanza
a non mollare mai la presa
anche se dura è l’
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 | Il mio terrazzo è un bosco al ciel rivolto
che lungi guarda addormentati colli,
e in case sparse vede ciminiere
di fabbriche travolte dalla crisi.
È triste veder lande abbandonate!...
Lavoro manca, e lo si cerca invano;
più
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Dirupi selvaggi
a strapiombo sulla scogliera
Irte montagne che sovrastano
la luna...
Notte dove l’angoscia
si mescola al paesaggio
triste, la quiete
incorniciata dalla paura.
Sensazioni strane
si diffondono
nella sera
la luna non aizza il buio,
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 | In quelle parole il verso magico
ti prende e ti mette accorto il giogo,
mal d'Africa che ti prende le vene
lì l'uomo ha avuto l'orrenda mutilazione,
quando un suo simile l'ha messo in prigione
e in quella schiavitù l'orrenda
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 | Gente che non sa più parlare
inutile il racconto, vano il pregare
Senza più contrasto corre la paura
un soffio, svanita la cultura
Vivere in un mondo di lumache
misere, racchiuse nella miseria del loro guscio
strisciano, lente e
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| Non vi è buon vicinato senza case avvicendate
ad intere famiglie dove dolce atmosfera unisce
senza mai sentire grida appaiate a porte sbattute
Solo buona educazione ed il reciproco rispetto
di chi tanto ama quel tranquillo vivere quieto
a cui
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| Lo sguardo nasce
dalle acque del mare
ferite di un tempo
naufragano sulle rocce
verte di forti seducenti
caroselli tetri
di solitudini scorribande
fiocchi bianchi
di sinuosità del corpo
parole di confine
accompagnano le orme
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| Ascolta
la voce del vento
tra i rami
del vecchio ippocastano
racconta
di donne violate
in segreto
come tenere viole
soffocate dai rovi
di bambini
dalle mani incallite
che non conoscono
il gioco
di Alì che ruba la mela
per
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| L’alba del nuovo giorno
ti portava canti novelli.
Il tuo giovane mondo
si destava con te ricolmo di sogni.
Immagini, colori, suoni, profumi
animavano le tue limpide mattine,
facendo vibrare le corde dei tuoi sensi.
Era il tempo dei sorrisi
e tu
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Raccolgo gli sguardi, quei pochi ancora
capaci di raccontarsi, di non curvarsi
nella paura di non mostrarsi.
E guardo i sorrisi, quelli ancora veri,
come quelli di due ragazzini
persi tra le curve dell'innamoramento,
dove non vanno oltre quello che
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Notte
...Un vagito si disperde
nel cielo d’inverno
ha vita breve il sospiro
della madre, contenuto
allibito
e quel nascere
stretto
ha coperte di sabbia
il quotidiano
non decide d’amare
Naviganti
spezzano il nome
scavato in
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 | Se ne va ormai l'ultimo sgocciolo
di quest'incerto tempo desolato,
lanciato nei suoi proclami di potere
dà fiducia ma non alleggerisce le pretese,
dove l'egemonia di casta ancor è invadente
e brinda a due mani alzando il solito
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 | Oltre la mano tesa
innumerevoli scarpe colorate
si muovono
frenetiche
in ogni direzione.
Ticchettio di tacchi
alti bassi
passi veloci
rumore assordante
di auto incolonnate
che avanzano a scatti
tra un verde e un rosso.
Alle spalle la
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7982 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2581 al n° 2610.
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