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Le 7886 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Popoli stremati da infinite guerre
senza più sogni, né terre,
come fiori e frutti strappati dai rami
per assurdi imperiosi proclami!
Sguardi senza più emozioni vere
stringendo in cuore le proprie bandiere.
Ogni orizzonte di Pace appare
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Basta campi bruciati
da ordigni e deflagrazioni,
basta tormenti e croci
sui campi di grano!
Non più fragori di artiglierie
su giardini e abitazioni,
basta battaglie per cielo,
per mare e per terra.
Basta! Basta guerra!
Basta crudeli
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Un evento ormai epocale
dove ricerca quasi scompare
nei social media da evocare
per estesa novità sociale
a piccoli passi ci avvolge
l’intelligenza artificiale
sensazione che capovolge
la nostra vita così normale
qualcuno stimola il
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Nel buio più colpi di cannone
la vampa artificiale
colora notte di passione
sono stelle in successione
danzano come in spirale
s’espandono senza ragione
brevi attimi di collisione
tra sfera e cerchio ovale
su secondi di confusione
rapiti
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Devo fuggire...
questa non è più vita
non capisco, non comprendo
il senso di tutto questo,
dov’è la legge, se non nella falsità
di una società che chiude gli occhi
e si volta altrove,
e nel contempo, giudica...
Spesso però qualcuno
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C’era un tempo
in cui mi sentivo protetta
coccolata da persone
a cui volevo bene,
poi per colpe non mie
la società, questa società
di buonisti, mi ha scaricato
come fossi materia inerte
e non un essere umano.
Ho lottato, oh sì
fino a perdere
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sento tanto silenzio al di la dell’oceano s’è svegliata la notte ed io con un magone per il cuore trafitto dall’odio
non c e più compassione tra famiglie solo una misera solitudine vestita da pistole che puzzano sangue rancido
non ce più l’emozione di
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Geme un bambino a Gaza,
penano fame e sete e sgomento
mille bambini a Gaza.
Cade un bambino tra le pietre
di abitazioni crollate a Gaza,
mille bambini rovinano
sotto il fragore feroce dei mitra
e delle bombe a Gaza.
Mancano i soccorsi a
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 | Non manca molto all’arrivo del Bambinello
non importa guardare il calendario
tutto è già in fermento
ovunque aria di festa si fa avanti
sguardi iniziano a posarsi nelle vetrine
articoli in bella mostra catturano
luccichio colori ravvivano il
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| Una forma economica
d’accelerazione mentale
e di osmosi linguistica
è un breve spazio locale
che s’avviluppa all’immenso
territorio intelettuale
verso l’epifania un senso
di luce a volte mitico
di rivelazione consenso
magazzino
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Magico mondo
di sogni e illusioni e inganni,
di passi veloci e lenti
sotto la luce brillante del sole,
o sotto la pioggia incalzante
e la burrasca violenta,
o nel buio della notte senza luna.
Mondo di uragani e bonacce,
di ansiose attese e
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Siamo qui a celebrare il silenzio,
posto che la mia lettera persa
é sepolta da pulviscolo rubio
e il boato lontano
ha portato a
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 | Raggio di sole, barlume di vita,
In cuori feriti, una nuova partita.
La speranza... una fiamma che non si spegne!
Sogno che vola, un’anima si riprende.
Ecco un’alba che nasce, dopo la buonanotte,
la speranza ci guida, come stella di notte.
In
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| Giornata dell’insegnamento
battaglia contro ignoranza
e’ l’aula accogliente stanza
ove si svolge l’intervento
a volte si parla invano
allievi per poco attenti
solo nel richiamo presenti
per domande s’alza la mano
cogliere dell’aula
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| Se poi mi giro e guardo a me d’intorno
odo singulti e pianti di bambini,
straziati da una guerra disumana
e senza alcuna speme di sua fine.
Vedo brandelli sparsi in ogni dove,
muri da bombe e missili squarciati,
barelle con dei corpi sanguinanti
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| Parlano i suoni delle campane
che hanno voce quegli scampanii
tocchi battiti rintocchi dal ritmo
vario lento rapido severo di ognun
suon univoca la voce il suo dire,
del giorno le frazioni esatte, l’ore,
ci dicono la misura e quando
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Fissando l’oblò
della mia lavatrice
il cestello girava
in quella cornice,
una sorta d’ipnosi,
dall’ampia spirale
mi portava lontano
in un freddo canale...
Immagini stinte
di fine Ottocento
in un tempo sperduto
tra canto e lamento,
povere
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E poi mi sveglio presto ogni mattina
con la speranza in cuor di buone nuove,
ma nell’udire i vari notiziari,
mi viene voglia di lasciarmi andare.
La guerra, che d’umano non ha nulla,
che anzi dell’umanità è una sconfitta,
lungi da quella fine
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È pianeta che ruota
fuori dall’astronomia
con elisse ignota
è destino un gioco
d’incertezza stupita
o acqua o in foco
ove spera la vita
fortuna e destino
se ne stanno vicino
la signora sfortuna
a distanza di luna
c’è ora un
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 | C’era Napoli
e quel cielo,
di azzurro estremo
e sregolato
(adombrato da un vulcano).
Lì, a specchio,
fino a lambire l’orizzonte
vicino e arcano
con una carezza,
incantava il mare.
Smisurata
l’onda lunga di emozioni
da un vocìo
che saliva
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 | Ricorda il fiato corto.
Il senso alienante d’impotenza
che corrode e consuma.
Ricorda l’incontinenza di parole
vuote o minacciose.
Gli sproloqui buttati lì,
per ottenere consensi.
Ricorda l’acredine che cresce
e diventa muro che separa.
La
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| Desiderio di cambiamento
seguendo un nuovo evento
da certa routine lontano
un viaggio incerto e strano
Nuova vera adolescenza
di fantasia e d’incongruenza
sogni di un nuovo amore
dove ti trascina il cuore
Basta uno sguardo furtivo
un
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| Che cosa ne faranno di tutte le macerie
Dove le metteranno.
Ci sarà di sicuro dello spazio,
dove prima c’erano i boschi;
Il mare si sa, che quando è agitato
rigurgita tutto.
Per i sopravvissuti
Conserveranno, forse,
la risata registrata di un
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| È festa non solo francese
gli ideali della libertà
uguaglianza e fraternità
al suono della Marsigliese
Un canto dei dimenticati
sofferto con forza vincente
del popolo di volontari
a Bastiglia indifferente
Il blu con bianco e il
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 | Piantare semi
e vedere nascere alberi.
E su quegli alberi nidi morbidi
di gentilezza, dove guarire ferite ali.
I giorni fuggiranno la ruvidezza
e lo smarrimento
e le notti semineranno stelle
per scacciare sogni inquieti.
l’alba vedrà fiorire
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| A lato e sfumato
La fame, le guerre nel mondo, ed io che a sanare impotente...
Mi spiace... e son stufo, ma del mio ora vivo in un campo ristretto.
Del caldo e del freddo in difesa riparo l’offesa se posso:
concentro attenzioni al mio corpo, fin tanto
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Vento a soffiar ricordi, umano fu porger la mano,
solidar pensiero, umanamente propositivo,
gocce smeraldate di gran valore.
Nell’aria un velo di beltà d’animo aleggiava
fin passar frontiere d’ognun umano,
nebbia a diradar nell’orizzonte.
Viver
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Van lungimiranti ed assonnati a
passi lunghi per le vie del mondo,
un ticchettar di giorni è, lo scandir del tempo,
anime divelte e vereconde,
mar capiente ed assolate navi.
Van correndo senza sosta e senza inganno,
veloci come il vento,
e miriadi
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 | E’ come un’ombra,
(di nostra carne e sangue)
che macchia,
turba,
scompiglia lo sguardo.
Sopravvissuto,
stremato,
a una storia dura,
porta negli occhi adesso
una calma infinita,
senza ulteriori speranze.
Così ha nei gesti lentezza
mentre pian
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| Casolari abbandonati
molto alta l’erba nei prati
Fantasia ora la civiltà
contadina senza un’età
Sono fuggiti in un giorno
obliando l’incerto ritorno
E’ la terra che ora piange
abbandonata che rimpiange
Le spighe al vento mature
l filari
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| Anticipo ritardo
al centro c’è lo sguardo
è attimo furtivo
partenza con arrivo
Con canna lanci l’amo
attendi un richiamo
è l’occhio un sensore
come interruttore
Leggere i silenzi
attendere i cenni
ascolti e presenzi
un sorriso
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7886 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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