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Le 7991 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Rugosi e sofferenti
i volti che guardo da sempre...
Passeggio nell'immensità
del mio animo,
persa in un guazzabuglio di sentimenti
contrastanti...
Il mio Sud
non è più mio
forse non lo è mai stato...
Sopravvivo tra
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Spero ti caschino
i denti come fagioli
da un barattolo rovesciato
e che ti fumino i testicoli
come i copertoni
in frenata
per evitare il cane moribondo
tagliato in due che hai abbandonato
sull'autostrada
-Che le vacanze
ti siano
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Han detto di cader
di star male
han detto vita è così!
Attenzione c'è un sasso!
Parlavan di sapere
e colpivan allo sguardo
chi stà chino vuol esser diversità!
...un rovo fino fino... può
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eclissi d'ideali
vertici a spasso
virtuosismi di classe
dogmi e calci
spazzatura e mafia
frombolieri e
case senza lavoro
utopie da operaio
sogni di malavita
santificando il
binomio sindacale
tra poco sui
nostri calendari
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Chiuso qui nella mia stanza
provo a immaginar l'essenza
di una vita che là fuori
parla e scalda tutti i cuori.
Chiuso qui nella mia stanza
mangio quello che ormai avanza
di una vita che là fuori
lascia ben altri sapori.
Chiuso qui
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 | Sentiamo insieme i silenzi
e quanto stride il vento.
Non più occhi bagnati e luccicanti
non più mani tremanti
non più labbra timidamente dischiuse.
Cani randagi e vagabondi
a mendicare un po' di pace.
Passanti più
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| Anche l'uomo di Neanderland
non si faceva sorprendere
con la sua clava,
scavava il fosso
per l'acqua piovana,
non era certo un ingegnere
quello per fortuna
lo hanno inventato
molti anni dopo
altrimenti non saremmo qui a parlarne.
Abbiamo
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Verranno per me
nel finir della sera,
quando ogni cosa si falsa in se
e ogni bugia diventa più vera
Lontano da te mi porteranno,
laddove vive l'ipocrisia e l'inganno
in un mondo di orrori
dove non esistono orizzonti, ne sicuri
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 | Il sole brucia la savana,
rosso cielo
trasfigura
antichi baobab.
Il guerriero torna
dalla caccia,
nel villaggio
le donne
accendono il fuoco
fuori dalla capanna.
Ruggisce il leone,
lo stregone
ha buttato le ossa sulla sabbia.
Notte
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 | Nun posso sta a guarda'
er monno che gira
all'incontrario
me devo sfoga'
Li regazzetti
vestiti tutti uguali
me sembrano un esercito
de smarriti
se credono omini vissuti
co li pircing pure lì
Li valori?
Si nun se magnano
stanno
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| La mia città
si trova,
fra mari
e monti,
fra cielo
e terra,
fra gioia
e dolore,
fra ombra
e amore...
La mia città
è una signora,
nobile
e antica,
con sanguinante
muto
dolore,
chiuso
nel suo cuore...
E
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 | I suoi piedi toccavano il suolo
come se fossero ali
ad un ritmo dolce
accompagnato dal suono della
una musica e canto
chiamato per la pioggia.
Ma non era la pioggia che
necessitava, ma ricordo
di gente
passata.
I lunghi capelli
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Rintocchi d'istanti
strappati nel tempo
Tortuosi passaggi
in caverne assassine
Prigioni di dogmi
in respiri e in un lampo
Fragori indistinti
di trappole e mine
Ti graffio la pelle
con unghie di pietra
M'appendo alla morte
con dita di
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Tu, uomo giusto d'occidente,
che al sicuro vivi
nella tua comoda casa,
e ad ogni ritorno trovi
il sorriso della tua sposa ...
Tu, con una vita
fatta di certezze
che non lasciano posto
né a sogni né a speranze
e forse
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 | Ancora ristagna
e trasuda dalla terra scura
l'odore del sangue
sulla collina dell'orrore
che dell'infame supplizio
fu muta testimone
mentre l'incontenibile marea
delle grida, della rabbia, dell'odio
saliva nella stagione
della vendemmia e
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| guardami negli occhi perché è arrivato il tempo
di dirti io chi sono e da dove vengo
di dirti cosa vedo e di urlarti cio che sento
io non aiuto, non perdono e non imparo non ci tengo
mio padre non lo conosco, non so quanti anni
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 | Scorre lento il fiume
raccoglie foglie
rami
ed anche pattume
in acque gelide
perso è il silenzio
di lamenti sospesi
e di sogni mai spesi
suona triste e lenta una campana
canta fanciulla lì, assai lontana
donna s'accosta ed
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Hai finito di curarti allo specchio
tra il giallo e il nero
di una bugia all'ospedale...
non puoi cadere sempre dalle scale!
Ora su quel riflesso
ti puoi truccare
come i primi giorni
quando lo sognavi di baciare,
quelle carezze
non erano mani
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 | Disordinata pazzia
che batte il silenzio
il pensiero or tace
tra mille pugnalate
E lacrime di stelle
nell'Achille ergersi
spengono il tramonto
esilmente rubato
Il tempo si estingue
lacerando lo specchio
riverbero sgomento
e vile amar
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 | Quanti Petruka nel buio della notte
scavata dalle ruspe illuminata da candele
funerale d'alberi secolari, pianti millenari
alla radio dicono che genitori usano figli
abusando della loro ingenuità quasi rimandando
alla Convenzione, senza
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| Oggi lascio una riga
per chi osservando il capo
per sfuggirgli, in silenzio prega
come banchi di nebbia gemelli
E scrivendo in tanti contemplano
per sognare, piangere o maledire
ed usano le labbra per vanti
o flessibili sorrisi
Di notte non
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| Chi smarrisce il giusto
s'affida ad una spada
che distrugge ogni salvezza
La mano che colpisce
non dev'essere mozzata
ma unta con sale di luce
violentata che cerca la quiete
prima di essere clonata
e pubblicata nell'albo delle
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 | Isola di smeraldo
celtiche coste dell'anam,
l'atrocità sporca i pascoli
su colline e prati d'incanto.
Oaglaigh na hEireann
le gesta di valore
ed i morsi dei Black and Tans,
divisioni ausiliarie del RIC
a spargere sangue
sulla terra di
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 | E piango il mio Sud
amore senza ritorno
senza vergogna senza peccato
amore mai sbocciato.
Piango la mia cara terra
che si abbatte e risorge
tra cattiverie ed inganni
tra insulti ed affanni
ti dipinsero come pittori
di quadri i malfattori
con
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| Sa di finestra questo cielo
e panni stesi.
Fili d'orizzonte rimbalzano sui muri.
Verrò d'Agosto
quando soltanto
l'avventura di una vela
unirà gli orizzonti
(monocorde).
E monocromo il cielo.
Polifonico canto
di libera pace.
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 | Quanta gente c'è in giro di prima mattina
sono bimbi nonne mamme papà indaffarati
gioiosi sonnolenti prepotenti timidi vogliosi
corrono ognuno verso la propria meta
Per la prima volta li vedo veramente
mi sento un po' fuori posto
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 | Non vedi la verità
che ti passa accanto,
ha la voce della gente
e le preghiere del mondo.
Non vedi Dio
che piange di sconforto,
le sue lacrime tentano di curare
ferite inferte dalle tue mani.
L'ombra del burqa,
olio bollente,
guerre e
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 | Grida la Terra
è una stanca
Madre
Insorge
contro i propri figli
che la straziano
ferendola al cuore
Uragani, terremoti, inondazioni
per scrollarsi di dosso
l'infamia dell'uomo
che senza amore
la profana ogni dì
Onde
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 | Un giorno, San Pietro
bussò allo Studio del Signore
così esordendo:
"Maestro!
Ti è arrivata una valanga di posta!"
E Quegli, poggiandola sul cuore,
prese a leggere, dei figli suoi,
le grida di dolore!
Ad uno ad
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Come non udir blasfemi
se dentro gli animi sfregiati
languono miraggi di libertà
In chiatte prive di remi
nell'infinito mare umiliati
non ritrovare serenità
Nei rovi dei sistemi
facilmente mirano diti
sui nomadi della
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Uomini erranti
negatori di patria
di opposti sentimenti
da sempre evocanti
artisti di strada
o lerci cenciosi
uomini liberi
o delittuosi
sensazioni diverse
per diverse passioni
nessun olocausto
la lor colpa ha sanato
sempre sulla
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7991 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6391 al n° 6420.
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