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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Dicembre 2025 |
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Le 5849 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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Sento mio il Tuo io
e del nostro
riempio la valigia
che ci servirà
per la salita
del nostro cammino,
tutto è presente in me
di quello che sono
e di quello che voglio
nel mio futuro,
rimaniamo con le mani
sulla fune che ci aiuta
fino alla vetta
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In triplice passo emergono
dall’indicibile cammino Divino,
custodi di quel varco
dove il tempo si dissolve
nella fonte che muta l’acqua
_in memoria del Primo Giorno_
or sfiora la mia fronte e tace.
In triplice passo, figure senza
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La notte del mio vivere
imciampa
ma canta fuori sul tetto
la colomba
che mi distrae e mi alzo
la campana
mi saluta e insiste
mi vuole fuori
là sotto le stelle
ad ammirare il regno
del Creatore sempre vivo
non posso io, ora
non andare a
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Da tempo il cuor mio è oppresso
e dentro di me porto il peso del rifiuto,
vivo questa prova come sconfitta
anche se tutt’ora non comprendo
ciò che l’ha generata.
Rimango innanzi a Te
sgomento e silenzioso
consapevole della fragilità
del mio
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Arcate antiche
mi aspettano
nella mia città
e trema il mio cuore
mentre lo spirito inciampa,
rammento nel pensiero
un vate maestro,
mi inchino nelle sue parole
che scritte là stanno.
Rinasco e non casco
per la sua grandezza,
io, nuovo, sì nuovo
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Immacolata vergine e diagramma
Madre del cielo madre del tuo Dio
Miracolo di vita e dolce fiamma
Al cuore doni errante scampanio
Che intona tutto il mondo il nostro e il mio
Ordine in assoluto il più tenace
Luce della mia mente turbinio
Attenta
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Su passi salienti
il cuor distende
piove Dio dal cielo
ed è manna per l’uomo
che salire dovrà.
Abbraccio il tutto
e non mi fermo a godere
la pioggia mi lava
e nuovo mi sento,
parole sconosciute
mi dona la speranza
che avanza e mi pasce
in
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Soffi di sole
nei giorni di vivo azzurro
e la mia valle
grossi abbagli mi fa.
Un ruscello di luce
dal cielo si abbassa
e leggeri si sentono
i pesi del vivere.
Come un fiore che sboccia
lo spirito mio si fa sentire
e mi dona quella
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Nel mio lungo peregrinare,
credevo fossi incline al Dono.
Ma d’Egli, ignaro,
ebbi a smarrire la retta via,
convinto di me l’arbitrio.
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Passi lenti passi
sul sagrato
della chiesa antica
e mi trema il pensiero
la Cattedrale è spoglia
nessuna volglia
di incontrare Dio io vedo
e, mentre storpio commino
entro con Lui e parlo
a me stesso sulle labbra
non disturbato avanzo
mentre Lui
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Fugge il vento della paura
al canto dello spirito in festa
e l’animo si fa forte
per un alto suo vivere
e si sente, la forza
di un grande dono.
Lontane le urla della sconfitta,
mentre davanti a me
si livellano le nuove strade
e la speranza è già
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Nel mio vivere
è calato il sereno
leggero avanzo
in un mondo che brucia
e stendo tappeti
per il mio cuore
che era nel buio
una semplice
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Il poeta
parla con Dio
e si fa maestro
del mio io
è bandiera del mio stato
dimenticato
non mi sento
faccio luce sul mio domani
con la
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Pregherò di Te
quando la notte si farà scura
e il cuor tuo avrà bisogno di me
nel cammino nella brughiera
ch’è vita di passaggio
per riconoscere
l’urgenza del momento.
Pregherò di Te
giusto il tempo che occorre
affinché tutto non sia vano,
e
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verrà la festa
nel mio paese
e nel mio giardino
sarà tutto un canto
nel cuore mio
e al canto ci saranno
la mamma e il nonno mio
che dal cielo aspettano
avrò leggero lo spirito
che si alzerà e volerà
lassù nei campi del Dio
l’ospite ufficiale
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Nel tuo silenzio sento un’altra voce
una che nasce dove il tempo tace
non è la carne a darmi la pace
ma l’ombra lieve di ciò che tu sei.
Tu non mi tocchi eppure mi conduci
oltre la soglia che divide il reale
là dove il mondo torna più leggero
e
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Minuscolo uomo, io sono
dinanzi alla maestosità del Divino
eppure sento in me
tutta la grandezza dei miei passi
che nella sacralità dell’essere ora uomo
mi fanno riflettere su ciò che vorrei.
Amante sono della Misericordia
ch’è insita in ogni
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Non ho più nulla da inventare
ora che la nube scura è vicina,
ora che non posso più salir la china,
non mi resta che aspettare...
Non ho paura di morire
per me sarà una liberazione!
però non voglio cadere in tentazione...
perché ho si, paura di
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Ho dimenticato quante cose ho narrato
alle notti fredde, così lunghe, così silenziose.
Ho dimenticato le finestre che ho spalancato
cercando albe dorate
per lenire le tristezze che non cessano.
.
E ti chiedo, Elohim:
che siamo in questa vita?
Echi
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O mio Dio
quanto mi era dolce
la Tua sera ieri sera,
parlavo e vedevo Te
che mi ascolti,
prima bimbo mi sentivo,
poi uomo io ero,
infine tuo maestro
e da maestro
Tu mi rispondevi
e volavo io sulle gioie
vissute da bambino
quando mia madre
mi
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Infiniti silenzi
in me si generano
e latenti in me si celano,
furtivi erompono
dalle pieghe della mia anima,
si dibattono e si librano potenti,
gridano con voce dolente
contro tutte le violenze
e gli abusi plasmanti
che creano
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Ponzio Pilato decise e s’ebbe l’inganno,
che permise d’architettar l’ossimoro
ed oggi, l’ignari, prodighi ad Egli.
S’ebbe a chetar l’animi,
che quegli avea a palesar l’intenti.
Ecco l’ennesima enorme discordanza,
c’a salvar l’umani, ai
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Beato chi non vede beato chi non sente
anche se il primo giorno si mostra deficiente
dell’essere compreso tra il melo e il pero acceso
sapendo che domani è un giorno in parte offeso.
Beato chi non parla beato chi si avvede
di essere d’accordo col
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È il Tuo fulgore, Signore, cristallo e arcano lume,
che permette che, pur nel cuore della burrasca più violenta,
l’arcobaleno della gioia ancor dipinga senza brume
sullo sguardo una scia di speranza, viva e potente.
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Sono le Tue Mani,
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L’alba sì si inchina
al saluto dell’anima mia
e Dio nel tutto
è lì e si compiace,
tace lo spirito mio
e si invola nella luce,
abbracciato alle ore
che lente
fanno da damigelle,
belle una dopo l’altra
mi accompagnano
a attese conquiste
per
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In un luogo nascosto tra i pensieri
viveva un bimbo privo di cammino.
Le gambe lente, il fiato come un filo;
ma gli occhi ampi, pieni d’azzurro vivo,
e il cuore desto al soffio dell’ignoto.
Nel chiostro quieto, dove il tempo indugia,
sedeva
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Luna che nel buio mi fai compagnia
ti svelo che in cuor mio vivo armonia.
Mi sento in trono e non sono regina,
e sento il Signor a me sempre vicino.
Come pioggia di luce scende dal cielo
e del suo Amor mi copre come un velo.
Ogni esile ombra
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Oh Padre Celeste, Tu che reggi cielo e terra intera!
Dalla stanza recondita dell’anima mia, scaccia l’erbaccia
di ogni pensiero spurio che in quest’ombra si annida,
effimera nebbia di terrena magra grazia.
.
Donami la ferrea forza,
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quando il cielo baciò la terra nacque Maria
lei la semplice la piena di grazia
l’ultimo soffio dell’uomo che respirò in silenzio la volontà delle stelle
piccole ossa di donna hai avuto il coraggio di obbedire allo Spirito Santo
la pietà della tua
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Serena mi è la festa
guardando lassù
i miei prati di stelle
e godo in cuor mio
e mi sento di essere
a spasso con Dio,
rasento una siepe
e cerco una pietra
per sedermi un po’
e che sia per due
che desiderano tanto
parlare da amici,
sì, aspetto
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lui figlio di poveri leggeva davanti ai sacerdoti la legge
il silenzio dei suoi occhi fissava l’anima caduca degli altri
filo di un corpo che spezzava il pane e beveva il vino nella notte dei poveri
Gesù vestito degli stracci dell’amore prendeva il
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5849 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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