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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 5828 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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 | M’inebrio di Te
del Tuo Amore per me.
Guardo il Volto Tuo amato
è sempre impresso
qui nel cuore mio.
I miei anni
trascorrono in giorni
che danno tutto
e l’anima
ode i Tuoi passi
accanto ai miei.
Lo so
non sono sola
ed è per questo
che
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| Il fiume scorreva lento
col ritmo che dà il tempo
era il mese d’agosto
refrigerio che conosco
soffiava leggera brezza
mentre ascoltavo messa
concerto per celebrare
musica d’organo pace
che risuonava più lenta
come preghiera intensa
che cerca una
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Millenni di scritture
e antiche tradizioni,
di sufi e uomini puri
che si aggirano da soli
lungo il sacro immenso fiume
della città di Varanasi
consumati da ingenito sapere
di antichi manoscritti
e tanti medici provetti
imbevuti della
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oh sguardo ferito dagli sputi della gente
ti chiamavi Gesù nel vento del sangue e dell’amore
nel vestito di un saio cadesti mille e mille volte ancora
ti accompagnarono le donne schiave dai tempi di Abramo
tu che le rendesti figlie di un dolore senza
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Umida era la notte
buia e fredda
come la mestizia.
Solo vagavo
proteso
verso un’obliata meta
incapace di fermarmi
prigioniero di un tempo indefinito
che appigli non aveva.
Al volgere
d’un interminabile giro
sul perimetro del
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Non cadde una goccia
assente la brezza
l’uomo è il re
lasciato là solo
invisibili gli angeli
dal volto umano
dalla pelle bruciata
dal sorriso vero
il nulla opprime
asciutto il fiume
secche le radici
rimani o Dio
si affacciano stelle
una
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Ho incontrato Te in quel corpo
ormai freddo, eri sorridente.
Ho avuto paura perché la morte
ci incute timore.
Quando vinceremo
questo attaccamento alla materia
forse gioiremo.
Tu hai fatto quello
che il giovane ricco
non fece perché
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 | "Noumeno" vuole dir: "Mente divina".
Accenna, il Poeta, ad esso, nel Convivio;
Si espande, il Pensier divo, a ogni buon clivio,
in alto, in basso, ai lati, vi festina.
Al reame originale, Ei noi destina,
"sognando" il bene eterno... che, ancora,
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La tua chiesa del silenzio.
Dove l’unico raro rumore
squarciato dalle sante parole
di quel frate che parla
di pace e amore.
Un leggero profumo di incenso
per onorare il santo Francesco.
Oasi di pace nel convento
Sant’Ignazio e Beato Nicola
con la
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 | E se
io ti dicessi
che Tu per me
sei vento,
e pane,
credi forse
che il Mare fermerebbe la sua corsa?
Se dicessi al Tempo,
che le rose
ebbero spine,
ma ancor profumano
d’amore,
credi forse che il Tempo
mi svelerebbe il suo segreto?
E un
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Mellifluo è il tàlamo,
ride la vèrgine
che sogna gli àttimi
del bacio pròssimo,
discinta in càndide
sete d’Antiòchïa,
scalza co’ i giòvini
piedi che còrrono.
Le nozze sognano
quel cuore estàtico
che gode e pàlpita
all’Imenèo
che dona a’ i
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Ode alla Luna Calante.
Quando è piena, sale in alto come una Regina.
Ode a quella crescente,
Selvaggia, innocente, tangibile come la notte.
La mia anima cavalca le stelle.
Spilli d’argento
su chioma corvina.
Dalle bronzee labbra,
Luna Nuova,
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Non avevi più parlato
ma io continuavo a cercarti
fra le cose che crescevano
nel silenzio del mondo
Nel profondo del cerchio
che circondava le stelle
e nel deserto che avanzava
fra le strade del cielo
Nuvole in cammino
nel nulla di ogni
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Ti ho affrontato
a muso duro
perché volevo risposte chiare.
Ti ho cercato
con la ragione,
ma i miei percorsi erano dei labirinti.
Nei miei tentativi
mi son perso,
il mio sentiero ignorava la tua luce.
Quando, stanco e lavato,
ti ho
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Aspetto l’ombra della sera
quando sulla valle
si fa mia preghiera
e scendo a patti con Dio
che entra dalla luce
ed esce nel buio
dell’ultimo mio pensiero:
veritiero... io non so?
Si affacciano stelle a distrarmi,
vorrebbero loro amarmi,
ma mi
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Le emozioni non si raccontano,
non hanno parole.
Solo il suono del silenzio le accompagna
e rimane in ascolto.
Quando l’anima si accartoccia
in fragile involucro,
la Pietà si commuove,
discende ad asciugar la luce bagnata degli occhi.
Come un
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Quei
giorni di stupore
che
dalla stessa mia essenza
traevano sostanza!
Vuoti
spettacoli d’ombre
che inaspettatamente
accoglievano
la Vita
fantasmatiche apparenze
trasfigurate
dal tocco lieve dell’anima
nel miracoloso
Sogno d’esistere.
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Una ferita
dolente
una deviazione oscura
nel sacro circuito
del cuore
all’incompiutezza del Sapiens
inesorabilmente
mi costringe.
Di maldestri dei
pernicioso
retaggio
che la Verità e la Vita
dai nostri giorni
crudelmente
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Signore della vita e della morte
che mesto guardi dalla Croce.
Ascolta la mia supplica
nella deriva delle ore.
Ti giunga dall’abisso la mia voce.
Signore del viandante
che arranca sulla tenebrosa via
dalla corona di spine desolata,
mitiga
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mi dicono è un’illusione
il significato di una parola
non è per tutti lo stesso
sto parlando e dico
uomo, o casa o elefante,
il mentale corrispondente
dissimile è da un altro:
penso ad un uomo di colore, alto o basso,
magro o grosso,
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Inverosimilmente
come una fantasia
che verso il sonno ti accompagna
o dal sogno trae sostanza
di pura luce
mi nutrivo.
Immensità
senza misura e conseguenza
che in un punto
di fulgida coscienza
mirabilmente confluiva:
questo io
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Stillano e stillano
in un silenzio muto
di voci o rumori
le gocce del Tempo
ininterrottamente viaggiando
migrando
da universo a universo
tra cielo e cielo
tutto inglobando
in un continuum di moto tondo
che non ha capo né coda
nè principio né
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Vengo alla luce
come il getto di una cascata. Corre.
Tendo le braccia
come una figlia al cuore. Tua madre.
Rinasco
dalla terra all’estremità del mondo
tra le luci della strada, brusii di sottofondo. Comprendo.
-
Pensiero di coscienza. Vengo
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Ti chiederò conto
della tua improvvisa partenza
verso luoghi infiniti
crogiolo dell’assenza del tempo.
La realtà è come ghiaccio
che s’incrina al lieve passo
lasciando cavilli nell’anima
e lacrime di cristallo.
Nella tua dimora
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Toni soavi, qui dai tempi immensi:
inchini quieti, umili, benigni;
benevolenza, mistici silenzi,
laghi fra i monti, e, sovra, eterei cigni;
campane arcane, da interiori chiostri,
rime e catarsi, di poeti insigni.
Scorsi Alighieri, vate agli evi
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L’anima mia ha ali
che si aprono ogni domenica,
della storia si caricano
e mi portano sulle rive
del vecchio fiume: Giordano
io, apro la mia mente,
mi vesto delle parole
che mi portano nell’uomo
che in questa valle
ha steso amiche orme
e
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C’era un poeta, in cuffia e tonacato:
scriveva, assorto, alacre, in suo fervore;
nove anni aveva, al vicolo del core,
rime scorrendo, come in Cielo entrato;
madonna, in manto dal Celeste dato,
parea di chiostro di umiltà e fervore;
otto anni
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Datemi da bere
portate un altro boccale
il figlio andato verso la luna
è tornato senza alcuna fortuna.
Chiamate i servi
le danzatrici dai piedi nudi
dite loro di indossare vesti rosse
e chiamate i musicanti.
Le guerre del mondo
si stanno
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Vado a corrente alternata
invidio, però, la tua altitudine
su quelle dimore costruite
in palafitte altissime
in cui nascondi le pupille.
Anch’io voglio splendere
ma metto molti fogliami
tra me
e il ronzio
delle alette sbattute
senza vergogna
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Abita in me
il sapore del mare,
vapori salini
solcano arzilli
l’arida lingua.
Dopo un bagno
di torrido sole.
Abita in me
il profumo di terra,
da mani pazienti curata,
secca, appena vangata.
Dopo scrosci
di pioggia improvvisa.
Abita in
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Sui campi
rattrappiti dal gelo
di infiniti riflessi
riluceva la luna.
Come frammenti
d’Eterno
dal cielo caduti
di un agognato ritorno
indicavan la via:
sinuosa linea
che traversando
della fredda Notte l’oblio
oltre il Tempo
magicamente
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5828 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1141 al n° 1170.
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