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Le 5813 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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E non sono neanche poi tanto male
le sequenze di ore spremute
nei vicoli d'accesso
ad inseguire le scie
nei rialzi delle ampie rotonde
solo che stridono nelle corsie
oscurando le lunghe rampe
sfilando via tese come tasti
rimestando ambientali
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Orfana delle stanze
invase dal primo odore
delle forti ed eterne radici.
Batte forte il suono ed apre
negli angoli vissuti dal verde respiro
tra le umili e vecchie stanze,
nel tempo trafitto dalle orme
tatuate nella nuda memoria.
Urla e
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Sei morta! Con i polsi stretti a un legno,
solleticando con i piedi il fuoco,
discinta- ignuda come Cristo in croce:
gli incubi e i Sogni non verranno più.
Sei morta! E sulla piazza, di bestemmie
saliva il requiem pe' il tuo strazio
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Ha sentieri nascosti l'anima mia,
quando io seduto sul sasso
nelle tiepidi ombre della sera,
loro si aprono, io estasiato salgo
passo dopo passo fino a Lui:
l'Eterna cercata Verità,
piano piano arriva il sonno,
carico, colmo di certezze
e
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Non ho più lagrime, e Sogni, né speni,
ma così presto s'adira il Tramonto.
Le rosee ombre si uniscono in affronto:
mi sèmbran fiamme su sguardi, su seni.
E tu, o giovine, per i fumi svieni,
scalza, e rapita da Dio nel
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C'era una volta un bellissimo giardino
il primo e unico sulla terra
con fiori, frutti e messi
con acque fresche scorrenti
con pesci, animali terrestri e uccelli
con uomo e donna insieme felici
e tutto era promesso eterno
purché fosse
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Nuvola di gocce come neve
festoso zampillo nell'aria
si disperde,
cade linfa sul prato
rinnova scintillio di rugiada.
Suono d'angeli arriva
magia... coglie sorrisi fuggenti
in sguardi umidi d'emozione,
mentre il vento dello Spirito
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Mio astro di splendore fulgente,
accanto mi vivi mite e d'amore acceso
per dar sereno al mio sentire sofferente.
Sei Tu mio Sole
qual stupenda stella di sfolgorio brillante,
che da me fa ogni ombra dileguare.
Ogni mio nutrire tu rendi
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 | Sul crinale discendente della vita,
come sorella la Fede ci accompagni
al ritmo cadenzato del presente,
sulla base ovattata dei ricordi...
per
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L'Eterno è il Sogno di un Dio che non vive,
fango è la terra d'un Ciel che non muore.
Ma io oscillo come un Nulla per le rive
di Vita e Morte, di gioia e di dolore.
Se m'è il silenzio, mi sono giulive
le salmodie degli
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 | M'attrae la chiesa
col respiro mistico
che viene fin dall'entrare
e che anche l'ateo invita a meditare.
Un lieve profumo d'incenso
i lumi di devozione
l'acquasantiera ricerco
e scruto nella penombra
le cappelle dei Santi
le immagini della
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 | Non lasciare cadere nel vuoto
l’assiduo richiamo d’amore,
non lasciare che si spenga
dentro una eco che s’allontana.
Non lasciare, mio Dio,
che nessuno senta quel grido
nato nelle profondità dei cuori
e forgiato di dolci pensieri.
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| Pecore bianche e quete, ai Campi Elisi;
madonne miti e soavi nell'andare,
stuoli di santi, in troni aurei assisi;
comuni e lustri pietre quaggiù rare
però son vive, chiare in conoscenza;
letizia permea, in infinito mare;
il santo
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| Come novella
erba di campo
al vento caldo della sera.
impercettibilmente
mi fletto.
Di infiniti steli
avverto
la delicata presenza
puri filamenti
di smeraldina essenza.
Al ritmo
di un immenso respiro
insieme
dolcemente
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| La pallida luna
dipinta nel buio,
di tiepida luce
riveste il mondo.
Ombre sinistre
proiettate al suolo,
creano figure d’incubo.
Il cuore,
come un tamburo
rilascia nell’aria
un suono regolare;
esso pompando sangue
scandisce l’attimo del
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Não me pergunte como morrem os sonhos
Ou a razão da morte das folhas no outono
Não me pergunte sobre o sepulcro do amor
Ou a dimensão de um amanhecer sem cor.
Rabisque na areia as dores e todos os medos
Ouse amar
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Portami nel senso delle cose,
alle luci soffuse
di una sciolta candela.
Dalle mille ed una notte
tu, scegli la mia!
Come un bambino
dondolati tra le luci dell’alba
e le cose mai dette.
Senti il bianco rumore
dell’ordito cuore
che fermo
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Scende d’alta montagna,
Ovunque s’espande
Fonte d’acqua pura.
Intorno è luce viva
Amore e gioia.
Vivida stella riluce
Entrando nell’Alveo divino.
Rosa aulente sei tu,
Gemma casta e preziosa.
Aurora che riveste
La terra di fresca
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Faceva molta päura la folgore,
e il Temporale ululava terribile,
e il vento ora spegneva le candele.
Piangevano i bambini impalliditi,
nel buio del vespro - era appena il tramonto -
e sognavano l'alba e poi il bel tempo.
Il nonno sulle
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I colori prestati dall’alba
si stanno spegnendo,
e le ombre ora uniformi
si confondono
con il nero della notte.
Oltre, nell’infinito cielo
dove i nostri occhi curiosi
cercano invano la verità
resta la Sua luce,
testimone certo per
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Ancora stanchi e vacillanti
senza fiato
parlano di questo fantastico viaggio
quello della speranza...
speranze riposte
in guarigioni che forse
non avverranno mai...
pianti scroscianti che si mischiano
tra la folla di chi sofferente
cerca una
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Mar che ti inquieti in cuor e in tua Tempesta
sei tu, o mia sera, ove intendo il Rosario
che stordisce la testa
avvolta in un Sudario,
perché io vivo spirando per ogni attimo
dalla Luna conteso e dal bel Sole;
e come bara cârca di
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Por que será que é preciso
Sufocar o pulsar da alegria
Aninhar- se na amarga dor
Desligar- se da serenidade
Ocultar de vez a felicidade
Caminhar solitário nas ruas
Se perder como o sol da lua.
Por que será que é
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Passo dopo passo
mi segui cara luna
io scendo e salgo
con l'anima in mano
e distratto invidio
la tua puntualità.
Non ti fanno paura:
né i colli, né le alte vette,
bella, attenta e dolce,
mi entri nella mente,
e stendi la
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 | Soprusi e dispotismo accusando
un ventre insanguinato ancora pende
sulla croce di aridi sentieri
Trafitto al chiodo della penitenza
tra città in fiamme e senza cielo
milza ingrossa al Dio dolente
per dardi d’affilato tridente
nel ventre
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| Ti chiamerò anima
perché voli libera.
Ti chiamerò corpo
perché sei carne della mia carne.
Ed infine ti chiamerò spirito
perché sei volata dentro il mio corpo,
ramificandoti in un nome importante
di
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Viene la tenebra,
s'espande mentre
la Notte langue,
su veste serica,
sotto il suo ventre
rosa di sangue.
Vergogna fulgida,
senso e piacere,
lo sposo scorge
l'ermo del talamo,
quasi dolère
sente... s'accorge.
Contempla i
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vorrei che la vera morte
facesse più paura che la morte
vorrei che la non vita
facesse più paura che
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Un solo Dio abbraccia i popoli del mondo,
indistinto amore
pende dalle labbra seccate dalla preghiera costante,
Dio del pane e del vino
che accende lo spasmo della conoscenza,
l'indicibile voglia di mistero.
Dio dei dieci comandamenti,
Dio di
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Povera giovinetta!... Ripudiò
la Primavera degli anni suoi, i Sogni
che le vergini labbra fanno: un bacio;
ripudiò i capei gemmati di gelso,
cavalcàr nell'aprile in prato eccelso,
e d'Amore le lunghe attese e i trilli
de' i
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Paglia pulita nell'ovile, ognora,
le pecorelle in cura, dei tre bimbi;
un raggio, il luogo dove ei sono, indora;
dl gloria espande all'orizzonte nimbi,
la grazia in Cielo, e i pargoli con lei;
gli agnelli seguan le virtù, da bimbi.
Sui
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5813 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1261 al n° 1290.
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