Vola nell'aria
amabile preghiera
letizia cuor rallegra
l’esistenza.
Al mondo plasmo
immagine Immacolata
al grande evento.
Misericordioso cuor
giace nel recinto
dell'umano sentimento.
Memore ricordo
elargisce giorno
del fato che
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Luci e colori decorano
paesaggio
baglior di Stella illumina
la vita
nell'aria si respira profumo
soave di " Muffuletti " appena
sfornati.
Toccano giglio dell'amato Figlio
sguardi e sorrisi nell'abbraccio
d'amore
Vergine Maria
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C'era una stella cometa
un'onesta capanna di paglia
tra le cose degli uomini scalzi.
Un piccolo segno d'amore
la famiglia, la mamma il papà.
Quale stupore
nella casa di Luce a Betlehem
quel piccolo Oriente disceso
negli sguardi,
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Exitur
anima mea
a te, homine,
et aperuit
cor meo
ad Divinis...
Protege,
Madre,
dimentican
gli uomini
da
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Come un’onda
di cangianti probabilità
le corde dello Spazio
pizzica
con virtuosa maestria.
La cadenza perfetta
cerca
l’armonia inevitabile
disponendo
mondi ed esseri
come note.
Impossibile
seguire la Meraviglia all’opera
troppo
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Madre,
Madre mia, nostra,
fiore castissimo, Tu
che illumini
la notte,
donaci
un cuore
che sopporti
le amarezze, capace
di perdono,
facci
Neve a Primavera, Tu
che scendi
nei cuori
degli uomini.
Dimentica
il passato,
lascia
vivere in
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Spiro di vita recante sostegno,
grazie attraverso il tuo pretto alimento
trovo riparo sotto al tuo contegno
che fa da scorta di riferimento,
tu mi tuteli nel bene e nel male
e mi fai da balia con filantropia
per adeguarmi a quel’ch’è la
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Il vicolo che va fino alla torre
della Castagna, è stretto e lastricato;
un arco, poi alla piazza vi si scorre;
il capo chino, innanzi, non di lato-
lo sguardo, verecondo di poesia;
tonaca, cuffia, stilo consacrato.
Passò, un
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Vestiti di nebbia
accorrono
al sordo richiamo.
Perché
disperata è la Notte!
Sterminati eserciti
di inconsapevoli untori
bussano
alla porta.
A nulla serve
serrare l’uscio
o fuggire lontano.
Che ognuno
ricordi!
Che il Ricordo
ci
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E camminai, camminai silente
da oriente ad occidente
per valli e per i freddi passi del nord,
e ti cercai per ogni volto in ogni posto.
Mangiai stille d’amore e a mazzi il livore,
e lottai con gli amplessi mancati
in incontri casuali dietro rovi e
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Detesto l'ombra
se la luce mi accompagna,
se la mia anima esplode,
quando mi ride il cuore.
Salgo allora ai vertici
là dove Dio aspetta l'uomo
per infondergli nel cuore
il Suo Spirito sempre nuovo.
Ma l'ombra
la posso schiacciare
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Brucano l'erba ai piè del Salvatore;
miti, fedeli, seguono Lui, attente;
le sante appaian, quali antiche suore;
si genera atmosfera diligente,
da pievi e poggi di bei campi in fiore;
Gesù va, avanti, ed elle dietro, lente.
Un
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 | Luca ci riferì d’angel navetta
Gabriel ”Forza di Dio” suo messaggero
lator di prodigioso lieto evento
a vergin consacrata qual prescelta.
E il ventre di Maria si fé ciborio
di frutto generato in santo Spirto:
da concezion sei mesi
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 | Il respiro si fa spasmodico
l'ansia aumenta
l'angoscia attanaglia l'anima
ma il vento
persin le lacrime asciuga
e la pioggia
pur in tutta la sua furia
smorza.
Torna il sereno
e con esso il sorriso
di chi è stato umiliato,
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| L' Uno e lo zero, il Tuono e saetta, uniti
in simultanea vanno, onda a onda;
fulgida è l'intuizione a Voce fonda,
insieme ei sono, lietamente, iti.
Batte il cuore, a grancassa, il Sir dei siti,
ed ella il sangue invia, a ciascuna
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Una lacrima copiosa sconfigge ogni dolore.
Solo per un attimo,
che si conserva nella nebbia di desideri folli
che illuminano le illusioni d’un futuro
tra certe nuvole di seta.
La beatitudine sgonfia lo spasmo
che dura un secondo d’infinito
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Dame in corteo, umile, bianco, quieto,
dietro Madonna prima, a Dio plorante;
scia di candore, chiaro puro e lieto;
neve fluisce dal Re, a lei Iniziante,
lume di grazia, nei Suoi raggi beati;
ancelle, appresso, veramente tante.
Io appresi i ciel
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Dove sono
le antiche Porte
gli scintillanti corridoi?
Ogni mondo
era una stanza
e mille albe
si alternavano ai tramonti
lasciando
all’eterna Notte
il cuore pulsante della Casa.
Il Tempo
la sua porta
aveva
ubiquitaria e seducente:
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L'incenso dal Reame in Dio, sublime,
come da Rosa aroma, all'alto ascende;
esce, va oltre la corolla, estende-
-il Richiamo, Verbo Che redime.
Essenza dal Sir buono, ce Ne esprime
quel che, la terra, dai Suoi Piedi, prende;
tramite flora
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Mastico una parola
e ne esce una preghiera
strappata ad un santo
che avevo scordato
si attenua quel dolore
che mi schiacciava,
sento più leggeri
i duri miei passi
al di là della paura
un Padre che si chiama Dio,
mi sta
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Una sconfinata
barriera di Stelle
sovrastava il cammino.
La sua luce
un Mistero più grande
covava.
Era
la fine del nostro viaggio
o il suo
perenne cominciaménto.
Non rimaneva
che osare
rischiare di perdere se stessi
attraversando
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 | Dal sole accarezzata
mentre mi bagno nel gelido lago
dipingo una vetta dalle generose guglie
Varco il muro
incontro ali di farfalla
all'orizzonte mi spingono
visi scarni e occhi lucenti
mi svegliano
Muore il silenzio
se alla mente chiedo
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Ah! A salutar l'alba appare il sole,
arduo e costante fra l'erba verde e,
caldi sentimenti ad annunciar mattino.
Ambrate orme vagano in bianco e nero...
Ah! Nostalgica visione, fantasma immacolato,
pulsioni al cuore, possente quercia a brivido
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Tra il respìr dei capretti e delle greggi,
ricordi, oh fanciulla?
Il cielo dell'Estate quasi in una
Tempesta, piovve indefinite cere
di ìri, e ruggì con i tuoni söàvi
sui quieti campi
dove correvi scalza,
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Con sguardo propenso all'anima
assorto in divina memoria,
seguo l'istinto che preme
armato da fervida gloria.
Come astro riflesso nel mare
riscrivo la mia traiettoria,
dove empio il destino rimpiange
il ricordo d'una splendida storia.
Sono
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È l’anno santo della misericordia
il volto nuovo della guerra
il vento che non hai voluto
di un Dio più forte e sconosciuto
È la porta che non si è mai aperta
verso un cielo che profuma
di vergogna per una
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 | Tuonando, irrompe
elettrica saetta
sfrangia l’inchiostro nero
d’un cielo non più divino
...sembra!
Non c’è misericordia
su lavacro
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| Nella valle del Signore
vivrò fra verdi pascoli
e pasciute vacche
in odor di divinità
a tutte l’ore
Nell’infinito del Signore
vedrò come il Verbo coli
sulle nostre bocche
in sapor di santità
saturo di
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| Lagrima sempre stille fresche e amiche;
vuole le altre innanzi a lei, da Lui;
s'inchina, aiuta, ama, a guise antiche;
ella, ad essenza, è benvolere, in cui
prudente, altruista, cede il passo, mite;
io, a finger non l'avessi vista,
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| Torna, il Pastore: è il Cantico dei canti;
è Vespro, è festa dentro almi onesti;
madonna, ancelle di lei, sacre, a manti;
i veli, azzurri, lilla, oppur celesti-
-cappelle fanno, nel silenzio che ama:
aurora i drappi, e, su, dal
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| Voglio andarmene in primavera
quando il colore della follia
tingerà di luce le nostre ginestre.
Voglio andarmene in primavera
con il primo soffio di vento
dolce brezza sul viso di bimbo addormentato,
gotine rosate che si aprono alla
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