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Le 5808 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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Ci han messo sopra una pietra,
schiacciato da un masso è l’Amore di Dio,
cancellato da un segno di croce,
sulla vita la morte ha una vittoria atroce.
Il giorno del nulla, il giorno del Sabato Santo.
Muto e smarrito è l’intero
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 | Cancellerò l'inverno
dei miei sogni sbiaditi,
dipingerò di azzurro
questo grigio cielo,
disegnerò le ali
di una rondine
in volo.
Appagherò di desideri
la speranza,
accetterò il giudizio
del cuore
e il
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| aspirazioni
ricordi
sbattimenti di retorica .
Svuotamenti di qualcosa
che vuole rimanere
calmo .
Dolce e infinita
la strada verso le stelle
fuori dalla terra,
dopo aver controllato ed
aiutato il suo
centro .
Prima d'espanderti
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 | Cosa resta anima
di un giorno finito
sminuzzato in secondi mortali
ametista d’ombre e alito di vita
cercherai sosta
nel notturno del cielo
ignorerai stridor di voci
sulla croce ormai deposta
nei sogni e nel pianto
pensieri e dubbio
e dal
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Non è detto che tre gocce
caddero sulla terra
ed aprirono la roccia
quasi fosse una ferita nera
a devastare il tempo
Ed il graffio della pelle
che le spine destarono
a rivelare il triste male
in una stella spenta
che aprì la
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Senza indugio
a passi lenti
cammino
sulle vie
della Croce.
E' qui
il mio sentiero,
sulle tracce
di Colui
che al mio silenzio
ha donato
la Sua Voce.
E' qui
la mia dimora:
nelle Tue mani,
mio Signore.
Nella mia gioia
il Tuo
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Eternamente affanno! E in doglianza
trista, perennemente che si geme,
muore nel sospirar del vento oscuro,
alle larve de'i crani... e mesto... ignudo,
Re delle spine delle prische rose,
la porpora regale al piè del scherno,
l'ombra del Fato
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Perché mai conteggiare quanti sfregi sul corpo, appaiono evidenti?
Per quale ragione, a me misteriosa, l’ombra che ingombra
ai miei occhi appare, come dignità regale di spine?
Per quale scopo?
La Tua natura è la liberazione dall’oppressione?
Forse
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Trema la terra
perché Tu o Dio
chiuderai gli occhi
e mancherà la luce vera
sulle tenebre che scendono
sul nostro vecchio mondo.
L'incertezza
oscura le menti degli uomini
e i loro passi duri
si fanno curvi
nell'attesa
che una
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Vegliate,
odorosi ulivi,
accogliete
il Re che prega,
custodite
il Dio che soffre.
Voi,
sacri ulivi eletti,
mirate
il Dio che
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 | Odo in lontananza
volo di colombe
leggiadre fanciulle mie
adombrare il sole
a lenire piaghe
durante i confusi giorni senza estate
nell'appiccicosa canicola più ottusa...
aspetto l'ora in frescura di speranze
che è antico il
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 | Non spiriti lunari
da difetto macchiati
di volontà o patenti oltraggi,
non abita nei coni d'ombra
della luce la figlia
che annunzia il luogo dei viventi
e del re bambino genitrice,
bianco vuole assoluto
e caldo amore e sguardo
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Gronda la fronte,
sulla sfumata croce l’ultimo respiro
quell’ultima parola alla ricerca del Padre
l’oscurità scende sull’animo piangente,
trafigge la speranza d’un mondo migliore.
Lo sguardo è verso il cielo,
verso quel barlume di
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Alla festa delle vesti bianche
hai lasciato il tuo gregge
che ora vaga senza il suo pastore.
Dalle vie del cielo
attendiamo un segno
di resurrezione.
Il dolce volto sorridente,
la mano tesa a benedire
buoni e cattivi, santi e dannati.
I
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Un vuoto abisso s’apre sotto i piedi;
pochi chiodi mal messi, vecchi, stanchi
reggono il corpo sfinito nel tratto
finale del cammino. Quando ho preso
questa via solitaria m’ero illuso
che la cordata avrebbe sostenuto
il peso della dura
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 | Dentro la costellazione del divenire
apro porte nel micro universo.
Una scimmia dai peli lunghi ancora m’insegue
nella foresta del tempo.
Non riesco a liberarmi dall’orbita selvaggia.
Eppure a volte tocco le stelle.
Vedo in lontananza stupende
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Alle accuse, alle etichette umane,
agli sputi, agli insulti, alle denigrazioni,
agli schiaffi, alle vessazioni
Gesù rispose con il silenzio.
Ai peccati quotidiani, ai peccati dilanianti
di ogni uomo nella sua terrena società,
alle
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Silente la croce in spalla si trascina tra la folla, passi
sofferenti in strada d’agonia, impronte del Suo patire
lascia lungo le vie, piangono le rocce calpestate al Suo
passare, consapevoli di tutto il Suo dolore.
Si umilia curvo e sofferente
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Ei orava nel Tempio d’un prato,
spasimando a’ nembi superni,
piagneva all’estremo suo Fato
tra ‘l coro degli Angioli eterni,
e al volto tremava impaurito,
singulti di preci interrotte,
i salmi al fatal Infinito;
è sempre più
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E mentre s’è assisa
la blasfema nella città antica
onde il nemico generare,
ha la terra sussultato e
i marosi portan
morte a festeggiare
co’ la coduta stella
c’ad est s’appare.
A tal turbinar di pensieri
si mostra rinvigorito
chi
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S'ode un canto nella valle
l'anima libra in fievole armonia
nenia a rallegrar umor al giorno...
Dio a risuonar Sante Parole.
Campana ad allegrar buoni propositi e
invocar preghiere al cuore.
Alba a divenir opera divina,
cinguettio soave
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e, passai
mi tese la mano, accelerai
da un cappotto sdrucito vidi
dita nere da un guanto tagliato, e
passai
mi chiese aiuto, scappai
una testolina bionda con due occhi verdi
piena di lividi le gambe, smunta esile, e
passai
al semaforo due
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Stanco, provato. Ma nel mio Cuor forte.
Mille peripezie e ferite ancora aperte.
Le braccia stanche ma il pensiero acceso,
il cuor puro, e lo sguardo indifeso.
Come un bimbo con una spada in mano
un bimbo che ormai guarda lontano.
E molto prima di
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 | Vedi questa mia corolla come si fa avvinta
sotto il peso di sterpi e spine?
La brezza si è fermata
nelle sue mille sillabe di canto,
in lingue ricurve di durezza,
nella rivelazione di uno sdegno di pupille
affogate essenze dalla piega rugosa,
e
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 | Capire la montagna
spoglia d’ornamenti
la solitudine
di quell’anelito di cielo
disperso nel vento
fare della sua roccia
volontà e intenzioni
toccare le sue pietre frantumate
rotolate intere nei dirupi
e meravigliarsi delle ginestre
che
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Nella nuda Terra
che mi vide fanciullo
vorrò un giorno riposar le membra
in un umile cantuccio, in angolo remoto
come figliol prodigo
che torna alla casa paterna:
quando i ricordi
lasceranno il posto alla memoria,
quando alle persone
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Di viva luce ti vedo rivestita
o Madonna della mia scarna vita
Se’l buio s’approssima
e vicina è la fossa
a te rivolgo il mio canto d’Amore
io, pellegrino senza onore
Il tuo profumo trasuda
nel mio avido corpo
e’l mio intelletto ti
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Grandissimo rogo splendente,
maestoso, d'enorme calore,
che occhi e man non offende,
poiché arde e brucia d'amore.
Dolce e paziente interviene,
donando conforto alla mente,
e con mano paterna deterge,
le lacrime d'un sofferente.
Tace
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Notte greve e silenziosa sul monte Getsemani,
ombra curva e sottile s'addentra solitaria
tra annosi e nodosi ulivi.
-Uomo ancor sei!-
Schiacciato dal profetico calvario
espiazione degli umani peccati.
Squassato da ansiosi sospiri e dall'umana
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Uno degli artifici del crollo
splende
in meraviglia del cielo
tra ricordi ricolmi di gioia
e Culto del Santo.
La umiltà
è la luce perpetua,
fiorire il dono delle lingue
vestirsi
di grazia la terra.
Tempio santo
sull’
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A candele accese
invoco la matriarca,
che di ogni luce
ne fece segreto e arca.
Battiti lenti quasi a morire
del corpo in cenere,
alla pira di lapilli,
al cospetto d'aquile
si rinasce con le fiamme
e l'impronta sacra richiama
e suole
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5808 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2041 al n° 2070.
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