Costellato da un indole docile
Ho in serbo un fucile nel cuore.
Chiedo a voi, è possibile riflettersi
Negli specchi gentilmente concessi
Dalla natura e dai suoi amplessi?
È forse possibile, immaginabile,
Amare se stessi respirando
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Di notte mi brilla il cervello,
nel buio lui si fa stella,
trascina questo mio corpo
negli alti pascoli del cielo.
Credo che Dio sia da quelle parti
che passa, che scruta, che sceglie,
ma forse vestito di me
si fa uomo per strade future.
Sotto
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Ricordi d’infinita dolcezza, c’al ridestar,
in dono da colei che fu, è e sarà.
Tornano alla mente splendori d’antico,
tutt’oggi ancor cari, indelebili,
dei luoghi gioiosi e d’infanzia pervasi.
Nell’immensità del cielo c’accarezza il
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ho aperto gli occhi
forse son chiusi?
è un baluginare di farfalle
e barlumi evaporanti
di lontananza
insita
è il chiuso della stanza
il buio della veglia
la luce nella buia
intimità
è un vuoto di
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ora comprendo
cosa induce gli uomini a pregare
son questi pensieri tronchi
ritorti su se stessi
che lacerano il cuore
che intorbidiscono
il ruscello limpido
dei sentimenti e delle vere emozioni
è questo senso d’impotenza
nella
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 | Meditabondo,
sguardo verso il cielo
volto alle ali delle creature alate.
Proteggono i tuoi sogni,
sogni di vittoria,
certo,
sei ancora di bianco vestito,
il sangue non ha investito
il tuo animo
nè il tuo cuore ferito,
dalla divina
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La lunga via ho percorso
mille storie ho vissuto
la guerra
la pace
l'incontro.
Mille granelli di sabbia,
in un deserto infinito.
la sofferenza,
la disciplina,
l'equilibrio
indotto da un vagare,
nel suo essere perpetuo
immoto,
giusto.
Il
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Non parve chiaro all'uomo
che la genesi fu d'argilla, di fuoco, d'acqua ed aria;
temprò la carne a farne roccia
mentre il sangue ammorbava il suo pensiero.
Tramò la serpe - demone mendace -
per piegargli la mente
assecondando
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Che bello bagnarsi nelle stelle.
Nell’acqua del cielo;
Nell’immensa oscurità delle tenebre senza sussulto.
Che gioia, toccare con mano
l’illuminata notte,
il freddo fuoco d’ogni corpo celeste.
Mi pulisco con questo,
del peccato
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 | Recoge en Tus manos
lo que Te pertenece...
el milagro con el que me amas
dibujado alrededor de las palabras
que has escrito sobre mi cuerpo,
así, idéntica a Tu Luz
sin un fin
y yo...
voluntario a la deriva,
aún así mío
como si pudiera
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 | E’ corto il filo della vita per cucire l’abito adatto che desideriamo.
Ci dobbiamo accontentare di quello che indossiamo.
E’ inutile chiedere al sarto uno nuovo di zecca per il Gran Galà d’ogni fine d’anno.
Siamo, quelli che siamo.
Certo,
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| Pensieri si raggomitolano fuligginosi e spaventati
come fumo di camino quando duella contro il vento.
Vorrei salire al firmamento ma sono scale di dolore.
La luna mi lancia una corda di filo spinato,
per salire al cielo devo il mio sangue.
Cerco
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Quando ho riconosciuto la tua voce
che dal profondo nulla mi chiamava,
mi son voltata e ho guardato il cielo,
ho letto il mio nome tra le stelle
che il tuo dito disegnò nel firmamento
e Tu chiami per nome ad una ad una.
“qôl
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Ho atteso il sole quando
le nubi lo celavano lasciando
- ben presto - presagire pioggia o grandine
o neve in abbondanza.
Con gli occhi ancora lucidi ho scacciato
ombre come se fossero dei ragni
camminanti su anonime muraglie
d'uno stambugio
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 | Sarà un soffio
di Neve, il mio cammino.
Oh dolce Madre Nostra,
quante pietre porteranno
a Te...
Ma Tu,
dolcissima Rosa,
circondata
dalle voci
degli Angeli,
sei
il Mio ricordo
di bambina, quando,
guardando tra le nubi,
Ti
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S'incarna il mistero
frammentando il silenzio,
svela luce da luce
nello squarcio d'amore.
È sublime armonia
che cristallizza i cieli
accarezzando i cuori
al gloria delle stelle.
Nel bagliore notturno
nasce il sommo tra i beni
che
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 | Qualcos’altro sarò, quando ...
Avverrà, certo, sicuro, senza ma, e, senza se.
Si chiuderanno le due stelle che sono i miei occhi.
Collasseranno nel niente dopo la materia.
Non sprigioneranno più luce.
Né, conquisteranno
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Sono solo le mani di un uomo,
ma trasformano un pezzo di pane
catturandovi il Cielo infinito...
...Le tue mani non sono più le mani tue...
Sono le mani immacolate di Maria, serva e regina,
che per prima, con struggente tenerezza,
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La mia causa finale
È la mia causa iniziale
Li si riflette ciò che sono
-Ciò che siamo-
In un immagine essenziale.
Io sono un seme
Che contiene in nuce
Il progetto audace
Che sospinge e preme.
Un groviglio di
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Che tu sia un bimbo sudicio che razzola
rifiuti, un finanziere grigio
di abito e intenzioni, un membro
di loggia, avvinto a sogni di grandezza,
che tu sia donna china sui dolori
della gente, l’operaia fatta parte
degli ingranaggi della
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Oggi
alberga la brama
di arricchire.
Si calpesta l’amico,
il fratello,
chiunque intralcia
l’insana voglia di potere.
S’inquinano
aria, fiumi,
terra, mare,
si bruciano foreste
e tutto si avvelena.
Non ci sono più farfalle
che si posano sui
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Dalle vetrate
sospira, pallida
una luce
la mano
ha inseguito troppe volte
ha pregato
ed ora anche l’ultimo nato...
Da cima a fondo, le ragioni.
Tagliente
quel barlume
sul volto di donna
l'attraversa
da cima a fondo
è voce il
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 | Un dì udii ma non vidi,
il mio scorgere non era,
poiché in mio possesso
non v’erano occhi.
Occhi si, di apparente miranza,
ma non si
da scorgere in me
verità d’altura celeste.
Tu imbrattasti tue dita
con palpebre
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Un uomo passeggiava in riva al mare.
Quell'uomo vide nella sabbia
le orme dei passi della sua vita
e scorse che accanto a sé il Signore Gesù
era sempre rimasto assieme a lui.
Le orme dei passi erano sempre quattro
lungo la sabbia
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Ascolto
minimal
beat
vagamente deeeeep.
Senza luci
ma tanto suono
eccheggiando
urto
altri soli
urto
mani
e sudore.
Niente
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Contagiami
della fierezza
che arrossisce all'alba
e bagna d'essa
il fiato
e le creste
alla montagna,
di libertà vibrante luce
in ogni goccia
che nel baleno
stilla,
fulgida aurea che lenta scivola
nel cerchio,
nel buco nero
di
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Lontana dal Tuo Corpo...
scatena il tumulto
delle Onde,
è Abisso
nell'Oceano più profondo
è Vortice
di Panico e Tempesta...
Buio
m'avvolge mentre Ti Cerco...
Ti Cerco... Ti Cerco...
mio Signore
come Faro d'Amore senza
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Dio dorme alla stazione di Pescara
dorme quando la notte diventa fredda
dorme mentre partono i treni
e qualcuno pulisce per terra
e qualcuno parte.
Ha un sacco a pelo vecchio
macchie di unto sulle ginocchia
e capelli sporchi e crespi.
Una
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 | Se nel mio cammino
vi furon rovi,
poiché gli uomini
mi ferirono,
ancora oggi
ne porto le spine.
Chiesi
di non amare,
e togliermi tutto,
perché vedevo
povertà ovunque.
Molti furono
i segni,
ma il mio animo,
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| Ho toccato il silenzio,
sì, l’ho toccato:
corpo intangibile
che esalta la mia mente,
anima dei miei tiepidi desideri.
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L’ho cullato
con accordi d’estasi,
sentendomi nota
che racchiude il suo ritmo,
mani che afferrano la sua
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| Come grani di un rosario
stavano le donne
sulla terra arida
le gonne sporche
le ruvide bocche
i seni cadenti
Stavano le donne
su quella terra
crudele e spoglia
Una madre bambina
lasciata un mattino di maggio
dopo aver subito
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