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Le 5789 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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Non serve che mi chiami: amica
amo essere tua serva...
Credi non veda che, umile
quando dormo
vieni accanto al mio letto
e bagni con le tue lacrime i miei piedi?
E' così che lavi il mio incerto cammino
con il Tuo Dolore
e
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Chiuse le palpebre
petali d'avorio
o valve con nell'intimo
la perla
Si, l'iride riflette
la purezza celeste
d'acque profonde
che, come i flutti d'inverno, ai fiordi
spumeggiano candide lacrime
Discendo nel nido della guancia,
-come
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Ricordo
nella piccola chiesa
quell'umile
lampada
ad olio...
Un raggio
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Nel buio
arrancavo
-spesso così è il cammino-
ci si spinge con le forze rimaste
affondando.
Si alzano le braccia
per non affogare
nei dubbi
e prima della bocca
l'anima prega.
Così nella bufera,
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In te mi rifugio Signore
nella quotidianità
respiro ogni attimo
gioisco
al nascere di ogni meraviglioso giorno
e quando il cuore palpita d'amore
custodisco nel profondo dell'anima
ciò che mi hai donato.
Mi rifugio in te
nei
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No, non provo vergogna
e non mi inganna il tuo duro parlare!
Non mi hai chiamata cagna
ma cucciolina.
Ti guardo come non vuoi
-con occhio supplice-
perché pregarti mi riempie
il ventre innamorato
Non conta la risposta
non voglio
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e sia:
non bussa la morte
né chiede permesso
irrompe lei, sfrontata
incurante dell’impronta di dolore
che si lascia dietro al passaggio
polvere alla polvere
cibo per i vermi
concime per la terra
… sia
Fine della corsa, cala il
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Mes jours sont plein de conflits,
Mais Dieu est toujours fidèle.
Quand je perds mes espoirs,
Jésus je trouve par ma foi.
Confie au Seigneur, c’est tout!
La nuage de tristesse s’approche;
Des larmes peut-être ne cessent
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Ricordati di me per dirti grazie
Ricordati di me quando sei triste
Ricordati di me quando sorridi
Ricordati di me mentre lavori
Ricordati di te e del tuo sole
Ricordati di te quando hai creduto in me
Ricordati di te quando sarai a terra
Ricordati
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Domani l'alba
sarà tempestosa
e i grilli del prato
sono impazziti.
Dimenticato Dio!
Chissà se riposa?
Io mi arrampico
sulle sue vette.
Mi sento un'aquila
rapace e violenta,
bella nel volo
e morbida sul nido,
ma Tu o
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Nuvole nere
cadute da un cielo
dimenticato
Se non avessi immaginato una vergogna peggiore delle catene
che questa croce voleva avvolgere al mio sdegno, forse non sarei qui,
fra le rocce graffiate dai supremi calori del mio male, nera palude
dove
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Come una bambina, mi volto
per vedere quanto ti sono avanti
e inciampo.
Provoca la mia caduta
l'idea superba
di poterti superare
nell'amore
Prima idolatria
che miro nello specchio
-fra l'occhio caldo di castani appassiti
e
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La sera consuma
l'amato mio tempo
poi si perde nel niente
di un fiume di parole.
I gerani arrossiscono
al pari del tramonto,
io salgo sul tetto
ed infiammo il pensiero
come facevo da bambino.
In una cappa dal cielo
scende il freddo,
ma non
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 | Su questo altare
ornato è il mio silenzio
Assenza di rimpianti
pienezza di ricordi
Nessuna veste spoglia
a ricoprire le mie carni
Anima leggera, trasparente d'ironia
catturata dal vento per esser portata via
I tuoi occhi puntati
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| Sii come al vento,
una balla di fieno
si lascia cullare.
Sii come l'onde del mare
accompagnano a riva una zattera,
al suo naufragare.
Sii come il polline
trasportato nell'aria
aspettando quel fiore
da far germogliare.
Vola!!
Come il
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| Dolce Signore
anima del mondo
da sollievo a chi soffre
aiutaci ogni giorno a proseguire
fa che ci convertiamo
gioca e lavora con noi
sia lode in ogni attimo
facci perdonare
un giorno oggi ci incontreremo
e vedremo una grande luce
saremo
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planando
sull'esule filo sorreggo il cammino
dell'umile fiore
stupisco il colore
sorrido
nel gioco mio d'infante sbiancato dal tempo
cantando
la prece del giorno
asciugo lacrime amare sui visi dei soli
nel tutto che nasce vive muore
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Non indugiare
ci sarà il mattino
dopo una notte mai vissuta
di ghiaccio
in odio distillato
di abissi profondi
sconosciuti meandri
Anima!...
Corri nuda
non ti nascondere
non ti fermare
svestita sei più leggera
più
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Salgo sulle rive del cielo
mistiche oasi del pensiero
che rivedo solari con sorriso.
La clessidra conta i granelli
di un tempo mio vecchio
e porto su messaggi d'amore
che tanti colori della luce suonano.
Avidi orizzonti svuotano quest'io
da me
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Signore Iddio re dell'universo,
se in te non credo, pur non sono avverso.
In tanti ti adoran, t'imploran le genti,
e a te si confidan, fra mille tormenti.
Del corpo integrità ti chiedon
tra sospiri e lamenti;
dissidi risolva,
dia
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Il solito tempo,
angoscioso tempio,
immobilizza l'armonia della mia spoesia.
Minuti perplessi
ostruiscono equilibri
resi perplessi dal mio fluire su di essi.
Il filo teso tra realtà e sogno
oscurosa fantasiosa
fa di me un funambololico
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E mi sorprende
questo Tuo toccarmi
non solo soffice
potente
Trovi gioia in questa piccola cosa
-la mia bocca,
e forse il mio petto-
trovi pace e tenerezza
nel mio sorriso
mentre le lacrime, asperrime
scendono impetuose
Sono qua
e ti
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Che torni ‘l tempo dove può una rosa
essere ‘l pegno d’un giuro nuziale!
Che sia l’istante ove splende lo strale
di quiete forse, di Pace e d’Amor!
L’acqua che ‘l fonte riversa in aprile
pascerà ‘l core del buon peregrino;
e l’alte
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Vola ai recordi del tempo fuggito
luce d’Amore… di stral lusinghiero,
vola! e recorda che in questo sentiero
l’ale posasti per nostra Virtù.
Mira quel prato!... Lì v’era una rosa
che in sulla vera dischiuse lo stame.
Quant’era
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La nebbia il deserto invade,
nel vuoto ondeggia,
la mano sua gelida il cuore
strizza, finché liberatorio
l'urlo il cielo invade.
Pianto di niente
la sabbia bagna, ma
il fiore non nascerà,
non ci saranno colori,
finché
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T'insinui nel sidereo infinito
con gli angeli e custodi di pace
oltre il futuro di anni remoti
e varchi il cielo
di terre sconosciute.
Ungi nel dubbio
l'illusione nascosta di te
e crolla il mito
dei vandali eroi del tuo tempo,
eroi contro
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Anima dolce che luce mai vide
ti giunga del cuore la nenia mia affranta
sia guida al silenzio che eterno t'attende
vegliando quel sonno che è triste condanna
Vitrea la notte d'argenteo dolore
dipinge d'assurdo le rime dolenti
velando
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Malinconico spostare
marsupiali sensazioni
struggente nostalgia
verso un luogo che non c’è
metafisica che induce
sempre a vortici cangianti
invisibili le mani
fra tempesta
l’alto rombo
sia materia
soffio o fango
Coni vuoti
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 | A mani giunte vorrei raccogliere le dita
intonando l’invocazione del perdono,
ma le ginocchia sbucciate
trascinano ancora la pena
avvinghiata alle radici del rancore,
alla ricerca di una goccia
di fede nella quale intingere le labbra
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 | Si dipinge l'aria in una lacrima di vetro
minuscolo universo
cucito a brivido di pelle
finirà anche questo inverno
come sempre
finirà, tornando a capo
come l'osare, oltre la soglia
traccia una retta
ignora i bordi
gli orli
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 | Ti cercai tra le righe
di un testo antico che il tempo
ed il suo spietato correre dalla memoria aveva reciso
ti vidi lì fermo, immobile a guardare i miei occhi
e per la prima volta fui veramente consapevole
della distanza sottilissima
che
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5789 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3751 al n° 3780.
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