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Le 5828 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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Avanza in acque profonde, Signore
dove, la luce
penetra le tenebre,
dove i Tuoi passi
illuminano il cammino
e Sei respiro, dentro la nebbia che copre ogni cosa.
Una preghiera s’innalza verso il cielo,
un angelo si dona,
se benevolo il Tuo
leggi

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Non mi vedrai nei dì festivi
in certi luoghi sacri
tra i flash degli sguardi
su sagome che vanno come in sfilata
(l’abito alla moda scarpe col tacco
la borsetta in vernice)
Non mi udirai recitare rosari e litanie
dove la folla segue una memoria
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 | Cerchi di vita,
mistiche di empatia;
m’inverni repulsioni,
condividendo
fiato e pelle,
sbriciolando
alibi di quieto vivere.
È qui
che nutriamo
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| Raccolgo il cuor Tuo
o mio Signore.
Nelle deserte vie
mi guidi,
dai dirupi del mondo,
mi sollevi
accarezzando l’anima.
Sull’altare divino
pranzo d’amore
asseconda le vie
progenitrice del cuore.
E sogno l’organo
che divulga note
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 | Confido in Te Gesù
i sorprusi del male,
le violenze subite dall’odio
e dalle persecuzioni.
Rinasce amor sulla terra
della perduta speranza,
rifiorirà il giorno di rose e gigli
nella luce delle meraviglie.
Il cuore vibrerà d’amore,
il volto
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E a Te che mi rivolgo
quando apro gli occhi
e ogni mattina
scopro un mondo
che sfoggia
in un cielo superbo
tutta la sua bellezza.
Raccolta su me stessa
ascolto il linguaggio del cuore
che svela sottovoce
la mia umile
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 | Madre del cielo madre di costanza
estremo mio bisogno incatenato
confido in questo cuore condannato
a dare a questa vita una speranza.
Madre di Dio madre d’abbondanza
ancella del Signore e cuore ornato
io credo e la mia fede ha riversato
il
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Sarà la mia preghiera a fare da volano
che innalzerò nel cielo cantando la passione
come col vento in alto un candido aquilone
portato in su e giù da un vecchio deltaplano.
Sarà questa richiesta ben stretta nella mano
a dare senso al sole la mia
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Come
sono ottusi
i potenti della Terra
che tanto furbi
si credono.
Marionette
nelle mani
di chi più furbo e potente
a sua volta
si arroga d’essere
in una gerarchia
di crescente obnubilamento
ossessione
e potere.
Piramide
che al suo
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Che bella Cagliari stanotte.
Dietro la basilica
illuminata da una luna gigantesca
sembra che ci sia aria fresca.
Si sentono dolci litanie
preghiere e poesie .
Mentre il mare calmo
non si muove.
Un peschereccio va chissà dove.
Un barbone cerca
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Il cuore. Tu mi fai segno restando immobile, pieno di luce
Tu così stabile, fatto di marmo, curve e pazienza.
Indichi il cuore.
Anche il vecchio storto che ho incontrato in Via Emilia, ce l’ha.
E il suo, batte tra odori d’urina e scarpe
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Permesso posso entrare
una vocina giunge dall’aldilà
in tutta fretta
volando come una nuvola
si mimetizza con i muri
un occhio di qua ed uno di là
a carpire quanto senza indugio
ogni dì si pone
nessuno teme
conoscono bene questo
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Rasentando
quelle antiche mura
che i morti
dai vivi dividono
d’improvviso
come
sospinta
da un’ignota premura
innanzi a me
s’affrettò.
Appena
il tempo
di vederla svanire
nel chiarore di un lampione
che un’altra
al mio fianco
vidi
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Di fango e sangue,
trinità divenuta viva,
in pozze di plasmata materia
rinasce e riluce,
esplode.
Verbo ardente,
tra tortuosi squarci
di materia grezza e pelle,
di cera fusa e stracci,
si ricompone.
Trasfigurata trinità,
tra brandelli
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non oso toccare
il Tuo amore: rendimi
bianco come neve
per quel giorno che
mi si schiuderà la porta
che mi tiene nella
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D’ogni
conoscenza
che
la complessità di questa vita
arbitrariamente
pretenda di ridurre
per poterla
manipolare
ne ho piene le tasche
e la loro
grottesca presupponenza
ogni giorno di più
insopportabile
diventa.
Ad una
fanciullezza
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E
quella soglia
più volte oltrepassata
non sembrava
più la stessa
perché
qualcosa in me
era mutato.
Non
aver compreso
sino a quell’istante
l’essenza
di quei dolorosi andirivieni
difficile
da sopportare
era.
Eppure
solo
una
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Un sussurro nell’anima
si posa sul cuore
mentre senti pian piano
lenire il dolore.
Non è un’ombra, che lascia la scia,
ma una voce nel silenzio,
una mano che consola
una presenza silenziosa, che fa compagnia.
Forte e sicuro
è il suo
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Ora devi pregare
se vuoi ancora amare,
perché Lui ti senta
e nel dubbio non ostentare
Sant’Ignazio ti sta ad ascoltare.
Con un filo di voce divulga la voce
cosi questo Santo tutti conosce,
liberandoti dalle angosce
togliendo tutte le croci
dei
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 | Jonquilles à toi,
ô saint patron des artisans;
sculpteur doué sur bois,
emblème de l’être modeste,
père
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| Ogni volta
che
volontariamente
ed intensamente
attorno a me
lo sguardo
volgo
spazio e tempo
sottraggo
ai percorsi ripetitivi della mente.
Quei
grandi platani
rischiarati
dalla luce dei lampioni
che
sullo sfondo crepuscolare del cielo
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| Corteggiano
i colori a nuvole
come il sole fa in primavera
i suoi tetti
in quel bianco
ancora scivoloso
Baveri alzati
muri di castelli
riparano nel profondo
le anime confuse
i cuori eletti
Gli occhi distratti
s’accecano di spirito
Orologi
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 | Già sento dentro di me
il gaudio,
la gioia immensa
che proverò
quando Tu mi accoglierai
nella grande luce.
Non è presunzione la mia,
è certezza del tuo amore;
io sento
che tu mi accoglierai,
so che mi ami
molto più di quanto
possa amarti
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| Il tessuto della realtà
a volte si sposta per un attimo
lasciando intravvedere
ciò che sulla linea del tempo
avverrà per alcuni con sgomento
e per altri con serena gioia.
Suggestive immagini s’affacciano
a chi del chiaroveggente,
oltre la
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Dal cuor espande una preghiera
in maestosa congiunzione d’atmosfera,
un sol coro a ciel sereno.
Manto azzurro della Madonna,
soffi di vento ad armonizzare amore e pace.
Effigie e meritevole preghiera al
crepuscolar della sera in virtual
leggi

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L’adesso s’inversa d’ogni buona novella,
mentre s’alluna il gelo tra piume d’aliti
luminescenze tra i rami e palpebre sulle colline,
l’eco del mio "presto è mattino" s’eleva
e in Te indugia
ché io so la Tua radianza
a sciogliere i miei
leggi
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Lia |
04/01/2019 21:11 | 1018 |
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Vento che soffi
e raccogli i detriti.
Vento che mesci
le onde e gli spruzzi.
Vento che raduni
sospiri assopiti.
Vento che accarezzi
l’orizzonte sul mare.
Vento che intessi
lo spazio ed il tempo.
Vento che solchi
ogni frammento.
Vento
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Non lasciarmi deserta di te
abitami
vivimi ogni giorno
a fiorire candidi gigli
in manto celeste.
Invocazioni a catena
ho intrecciato in dita farfalle
e cruna e filo
a dispiegare grani di rosari
a omaggiare il desco
desio di Te
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So di non esserti unica
ad invocare tempo
al tuo tempo.
Soffermati un istante
ad ascoltare codesta supplica
per un figlio tuo
senza preci né benedizioni
...
a sottrarlo all’incudine e martello.
Cespugli di rovi nel corpo
rilasciano
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in sogno spio se
riesce a passare "qualcuno"
per la cruna
Dio non è stanco
mai dell’uomo
gl’ insulti gli sputi
gli scivolano addosso
Lui perdona
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Sereno è lo spirito
nel giorno della Tua nascita
o mio buon Dio.
Luci di stelle
canzoni e parole
ed una soffiata di vento.
L’anima mia si ghiaccia,
ma subito si sgela
nella tua luce
luce chi mi invita
ad essere uomo nuovo
nella vecchia
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5828 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 871 al n° 900.
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