Ausmerzen (per non dimenticare) di Citarei Loretta Margherita (Sociale)

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Responsabilità sociale

Ausmerzen (per non dimenticare)

Sociale

ausmerzen... verbo...
tradotto in italiano:
sdradicare
abbattere
buttare
eliminare
rifiutare...
verbo coniugato
nella pratica nazista
per eliminare
malati di mente
diversamente abili...
selvaggia eutanasia
purificazione
lavare
l'onta della imperfezione
le tare
dalla perfetta razza ariana.
Ernest Lossa
bambino imperfetto
insano
non riadattabile
peso superfluo per la società.
Raus, eliminare...
Nel braccio della morte
cinquecentodiciotto giorni
resistette.
Per gli altri
due settimane
per morire di fame e di stenti.
Ma lui, no, resistette...
Divenne problema nel problema
imbarazzo per il regime
la sua voglia di vivere...
Arrivò l'infermiera specializzata
-angelo della morte era chiamata-
colei che aiutò
con iniezione letale
a porre fine al problema.
Morì dopo due giorni, Ernest Lossa.
L'esercito dei folli
marciò in cielo...
centoquarantamila i disabili,
malati mentali uccisi...
mentre la vera follia marciava
sulla terra
al passo dell'oca.

Citarei Loretta Margherita

29/01/2011 06:59 12| 1408

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

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Nota dell'autore:

«oltre agli ebrei furono sterminati anche i disabili, i portatori di handycap, omosessuali, zingari, prigionieri politici, i testimoni di geova... più che poesia questa mia appare come un racconto, ma su simili orrori non vedo poesia, e come potevamo noi cantare? scrisse un grande poeta...»

Commenti di altri autori:

«La parte debole della società,seviziata e toturata atrocemente ieri e oggi discriminata ed emarginata! Ho letto da qualche parte una grande verità "Il vero handicap è nella miseria e crudeltà dell'anima dell'uomo!"Versi veri, forti, storia che colpisce chi sente di essere un vero uomo, versi che grondano il sangue degli innocenti!»

Dany Blasi (29/01/2011)

«Versi di grande impatto, agghiaccianti nella loro crudezza, un tassello di ciò che è stato... un ramo verde dell'umanità tranciato dalla follia. Davvero superlativa Loretta, complimenti.»

Kiaraluna (29/01/2011)

«IL TUO MERAVIGLIOSO ESPRIMERE PORTA GLI ONORI DEL CUORE... sei fantasticamente di cuore ...meravigliosamente splendido»

Splendido Leotta Michele (29/01/2011)

«Agghiacciante nella sua cruda verità, la vera follia omicida è quella che compì tante atrocità nel nome della gustizia e della razza eletta. la follia è ovunque...»

Franca Donà astrofelia (29/01/2011)

«Dura, vera, diretta
quanto orrore...
per non dimenticare... una grande lirica»

Danielinagranata (29/01/2011)

«Un racconto di una pagina oscura della storia dell'umanità che ci fa provare tanta vergogna di essere uomini.
Bella riflessione.»

Cinzia Gargiulo (29/01/2011)

«Quello che è successo è un grande orrore e non mi capacito degli scempi e delle nefandezze che sa compiere l'uomo. Del resto, hanno fatto studi scientifici che dimostrano quanto l'uomo abbia insita la cattiveria. Letta con molto interesse.»

Raggioluminoso (29/01/2011)

«L'orrore della storia, dell'umanità, le sue nefandezze, la sua cattiveria... quì purtroppo magistralmente elencante e ben scritte...
Una lirica meravigliosa di forte significato il tuo, per il resto... meglio non commentare!»

Giorgio Dello (29/01/2011)

«"Rifiutare" nessuno va rifiutato. E ricordare questi momenti che hanno segnato il passato della nostra storia, fa rabbrividire. Errori, cattiverie, guerre che nel ricordo del sangue continuano a farsi strada. Una riflessione meritevole di lettura, complimenti, molto apprezzata !»

Daniela Pacelli (29/01/2011)

«Atroci crudeltà di un passato storico impressionante, riportate in una lirica incisiva e colma di realtà che, nella sua lettura, fa riflettere a che punto possa arrivare la demenza umana...»

Silvia De Angelis (29/01/2011)

«Un testo che fa rabbrividire e dove si raccoglie riga su riga tutta la rabbia che una mente può contenere. Una tragedia nella tragedia, un orrore nell'orrore che, non si riesce nemmeno a commentare, tanto è l'idea dell'inesistenza di coscienza che vive, se così si può dire, nell'anima del niente! E, con quel finale, poi, così agghiacciante, che rievoca in tutti noi tanta ma tanta amarezza. E come ha scritto l'autrice nella nota... "poesia dovrebbe essere altro", e condivido questo pensiero immensamente, così come infinitamente le faccio un plauso per "questa folle pagina di storia", esposta in maniera esemplare. Complimenti!»

Rita Minniti (29/01/2011)

«Cosa non ha provocato l'odio umano, cosa non ha provocato l'ambizione di credersi un super dio di una misera mente malata più delle vittime che ha fatto trucidare
Bellissima chiusa
Mille riverenze, Poetessa e mille fasci di rose rosse, insieme a mille preghiere»

Rosy Marchettini (30/01/2011)

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