Ira funesta
si abbatte oggi
su questa casa
che sa di note
non più dolci come un tempo,
come fosse una sonata di beethoven
la 23 il terzo movimento,
il più vivace...

Trilli che risuonano
in queste mura
maledette dal suono del tuo piano
che sfiori dolcemente
mentre con la mente lontana
percorri il pentagramma.

E continua questa melodia
che scava il cervello
come se stesse cercando
qualcosa
ma cosa?

Dove sono finiti i dolci
do e mi?

Le scale si susseguono veloci
piano e poi forti,
crescono,
percorrono tutta la tastiera
che diventa come una nuvola
che sfiorata si dissolve
e mostra i raggi potenti del sole
che tutto illumina
ma non oggi,
oggi che questa casa risuona
nel vicinato,
che questi racconti fatati,
che si mostrano agli occhi
del pianista come note
brevi, lunghe, pause
trilli, scale,
tutte cose che vivono
l'animo dell'artista
che sente il cuore batte
quando la musica lo richiede
quando tutte queste successioni
diventano qualcosa di magico
qualcosa di compiuto...

E le ore passano
e al pianista sembrano passare
solo minuti,
solo secondi
tra una battuta e l'altra
tra un successo e un fallimento
e quella strofa che non riesci
a battere bene
diventa come un fardello
che riempie queste mura di
ira funesta.