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 Sono verde come questa valle
ove l'antichi, silenti e fissi,
attendevan l'ultima tribu'
pria che l'inverno le porte
nel gelo chiudesse.
Torno a riveder il sogno
ed è viva realtà
eppur vivo in altro sogno
che ora diviene incubo.
Quanti anni sono passati
quanti secoli e vite
troppi a ricordare
e quante cose ho visto
reali, fantastiche, folli
vive!
Tutto questo tempo
e non in questo tempo
si combattono vita e morte
or nemiche, or alleate.
Eppur s'obliano i popoli
da tal orrido mondo
bevendo e danzando
or cantando d'epiche storie
or d'amori tragici e dolci.
Non è questo lo reale senso
di quel che vive e muore
proprio qua, adesso, ora!
No, non cognosce morte
tal fremito d'urlo che or sorge
dalle profonde oscurità
di questo spirto sine pax
che ancora e sempre ode,
sente, tocca ed è tagliato
da lame in fiamme e dardi.
E' l'infinito esistere
che sempre affronta
combatte e muore
contra se ipse
eppur s'inonda di canti
questa valle di popoli
e di fuochi e danze
ove son io verde
e sol di lontano la vedo.
Sembrano tutti felici
ché non odon tal urlo
esploder lungo i crinali
a tornar di nuova forza
e conosce vita e morte
unite e nemiche
nell'immortalità e nell'eternità
ove domina senza rivali
l'Esistenza.
E dopo tutto questo
ancor resto io custode
di tal urlo graffiante
che l'anima semper ne sanguina
a nasconder la verità
d’antica tenzone
che da lontane ere
s'è dimentica la causa
che or cognosco:
Odio e Amore son motus
pro Bene e Male.
E finché tutto
non sarà uno
io, Ego sum. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Il Drago possiede tutto e non concede la sua conoscenza, ma ogni tanto è possibile sentire la sua coda che lascia ferite sull'anima ed è allora che possiamo rubargli qualcosa. Anche la fantasia che ha generato questi versi ove è solo fantasia. La realtà è sempre diversa dalla fantasia e dal sonno che il terrore della realtà induce.» |
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