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        |  | Se avessi vissuto con me questa morte flettente anagrammi,
 se anche tu fossi stato qui a vivere di insulti,
 quando il cranio del mondo sibilava amori mascherati,
 sarei stata felice di guardare
 la tua espressione in sacrificio.
 
 Avresti provato per una volta anche tu,
 il sapore di questo fetore preso
 a cucchiaio d’argento e mescolato al niente,
 ai contorni del mio pranzo innocente.
 
 Se tu avessi compreso che la mia sagoma
 evapora al sole come una bottiglia
 stappata nel saloon senza amici,
 se tu avessi preso le mie parole dagli occhi muti,
 come mandorle tostate, per farne ghirlande
 di lontananze che non han mai
 avuto ragione di partire,
 io avrei scusato la folle negligenza dell’assurdo
 che ha essiccato la mia fiducia come mallo
 di una noce abbandonata.
 
 Io avrei per certo congedato le mie paure
 a ridosso del tuo mostrarti amante mesto,
 ora che invece sei triste, di là, sul divano dell’inezia,
 col tuo pugnale lordo di ore spaccate, di sollazzi
 e profumi di donne che abitano copiose il fiume
 che mi traversò senza appesantirmi oltre i panni bui,
 ora che non mi ami più di quando
 la tua bocca mi toccava,
 io potrei anche dirti perdonati e piangimi,
 sparami un colpo o vienimi vicino,
 parlami e biasimami se ti ho allontanato
 con isterismi e spettri.
 
 Una donna sa essere il mostro di se stessa
 quando ha paura, tu non lo sai;
 
 vieni dunque, voltati, perché nel tempo
 che ti ho amato,
 io l’ho fatto con la carne,
 con lo spirito di chi lancia il suo grido
 arso nel deserto,
 disperatamente,
 senza mura sulle quali rimbalzare,
 ma perso nelle sabbie di dune infinite,
 che prive di marea, non mutano le sembianze.
 
 Disperatamente amami,
 qui o all’inferno, cosa importa?
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    |  |  Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
 La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
 
 
 
        
        
        
 
 
        
        
            | «Immagine dal web:  Claudia Cardinale in C’era una volta il west, 1968, S. Leone. - Dalla mia raccolta poetica LA LUCE DELL’OMBRA, 2014, (c)»
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