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Un tè
Impressioni
sa d'oriente e di spezie quel rumore silente e assordante
non sorride l'abbraccio passato al setaccio alle due!
c'è una vetrata grande, grande come il tuo sorriso spento
(chi tace, tace, tace, tace...)
non ci sono copricapi che nascondono ritratti
ricorda l'Assiria e Babilonia
(accogli, accogli, accogli...)
tra le vie di Izmir ho fatto due passi in avanti
tigri e leoni sembravano salutarmi e sorridere
intanto più in là si scopriva il deserto
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«La millenaria civiltà Assiro- Babilonese distrutta. Tremila anni di storia divenuti sabbia del deserto. Fra poco, se non ora, le antiche citta saranno abitati dagli animali (feroci) e da uomini primitivi che disdegnano la bellezza, l'arte e lo studio e l'evoluzione del futuro. Versi apprezzati!»
«di rado passo di qui, dove il percorso non mi è più noto... contento d'inciampare per l'ennesima volta, rimanendo in piedi, in una delle solite, solide radici!»
«quasi rabbia sgorga da questi versi! una rabbia che sale a mano a mano! civiltà che non hanno più neanche diritto al loro sacro passato! e su tutto assordante, crudelmente inaccettabile il silenzio!»
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