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Scorro a fiotti,
irascibile fiumana
di ansia logora
da similitudini esanimi.
Io, rantolo di
purezza ancestrale
chiedo argini
e ripari,
chiedo sole che mi
evapori la rabbia,
chiedo asilo
alla vita, all'amore,
alla gioia negata.
Rivendico
cieli senza tagli
e corpi senza ferite.
Rivendico
aria fresca di primavera
e primule novizie
su queste mie sponde.
Sono acqua
e assumo forme
reprimendo la natura.
Sono donna e madre,
angelo sconfitto,
sposa tua
martire. | 

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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l'emancipazione. A. Merini» |
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