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        |  | Libertà, libertà. Sai cosa vuol dire
 Essere liberi?
 Soffocare ogni egoismo,
 non pretendere
 nulla in cambio.
 E dirlo dolcemente
 Tra la musica che scorre,
 scriverlo delicatamente
 in una poesia che ti soccorre.
 E quella natura lontana,
 andiamo, voglio vederla vicina,
 vieni con me, amica
 d'un tempo lontano,
 vieni con me
 dopo che l'abbiamo sognato
 questo volo spontaneo.
 Liberiamoci dall'interesse,
 diveniamo più leggeri,
 getto spontaneo
 questo volo naturale
 che ci libera dalle catene,
 estate dopo la neve.
 È un attimo liberatorio,
 nella sua finitezza
 scopriamo la vita, la sua ebbrezza,
 leggeri nella brezza.
 Bambini che torniamo,
 senza costrizioni
 che ci incatenano,
 senza prevenzioni
 che ci limitano.
 Ma ecco, ricompare il giorno...
 
 Passeggiando piano,
 parlando sotto voce,
 guardando altrove,
 ascoltando la natura
 prima di una fine.
 E tu che fai? Che pensi?
 Il tuo istinto non lo senti
 In un mare di sensi
 Che ci riportano indietro?
 Quante domande senza risposta
 Nella fede dalla tradizione imposta,
 voler fuggire,
 la vita è in sogno,
 per non morire
 prima che venga il giorno.
 E pregare, implorare
 Nelle notti scure,
 dove simboli antichi
 hanno ancora un significato.
 Ma tra mani insicure,
 in occhi piangenti,
 cosa vuoi trovare,
 ancora qualcosa d'amare?
 È ancora solo in sogno
 Che ricomincia la vita,
 che nel quotidiano
 pareva ormai smarrita.
 È ancora nelle notti solitarie
 Che rivivi emozioni sopite,
 senza nessuno
 che possa farle svanire.
 
 L'immensità,
 quei bruschi paesaggi
 come al cielo appesi,
 come tra le nuvole sospesi,
 e noi qua
 che non rinunciamo
 alla vita
 per poterli toccare,
 anche solo sfiorare,
 un giorno, una notte,
 un attimo,
 scemando dalle emozioni
 ormai morte.
 E a volo d'uccello
 Torniamo indietro nel tempo,
 senza sapere
 il perché delle cose,
 il perché dover morire
 un giorno lontani,
 un giorno insieme.
 E voler credere
 A questo tempo, amore,
 il bello della vita
 in un tramonto marino,
 quel tuo viso così vicino...
 dove vuoi andare?
 Dove vuoi guardare?
 Essere liberi
 Donandoci al vento,
 il mio pianto infantile
 che sa di quel vivere
 che molti hanno perso.
 
 Il moto delle onde
 Del mare che tante volte
 Ho scritto,
 che tante volte ho sognato
 di superare
 in un lungo viaggio,
 oltre l'orizzonte
 dei miei desideri.
 È la che c'è
 Quella libertà assoluta,
 quel tempo che
 non ha il coraggio
 di lasciarci indietro,
 in mezzo a ricordi
 e rimpianti.
 E noi che ci svegliamo
 Con il sole d'un'alba
 Che viene dal passato,
 che ci meravigliamo
 ancora del volo di angeli
 nei nostri sogni,
 dove anche noi mettiamo
 quelle ali cercate invano
 nei nostri giorni,
 diventando solo immagini
 senza condizioni che
 le imprigionano,
 eliminando lo spazio- tempo;
 una leggerezza che ora sento,
 abolendo la distanza
 tra le anime...
 
 "La sua voce era come lo scroscio
 Di acque abbondanti,
 il suo aspetto uguagliava il fulgore del sole
 in pieno meriggio".
 E un volo sicuro fino al mare
 Che fa vivere in un sogno
 La speranza d'amore
 Che ho nel mio cuore.
 E il suono della tua voce
 Scioglieva il silenzio
 Di me immerso nei ricordi...
 Allora tornò a risplendere il sole.
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        | Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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            | «L'uomo oscilla in una insicurezza che non è paura, timore, terrore, ma spaesamento, che innalza l'essere umano a creatura non indissolubilmente ancorata alla terra. Nello scrivere queste poesie sono stato ispirato molto dalla lettura delle opere di Nietzsche.» |      
     
 
                
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