Fogli abbozzati.
Tinture sfumate.
Nere forme.
Grigi scenari.
Artista di anima,
artista per ardore,
artista per professione.
Forse, artista di fama.
Forse, macchiata dal denaro.
Forse, mera apparenza.
Incontenibili ancelle,
nefaste le
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S'ammucchiano fronde,
all'acquerugiola,
e s'appoggiano.
Ovattate,
di glicini in fiore,
s'ammaliano,
e s'accingono.
A petali violacei,
bramando sorelle.
preludendo lune.
D'umidità e muffa,
s'attingono,
imperterrite,
al brunire
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Nei meandri più violacei,
buio l'impavido,
s'infiltra.
Pallido oscuratore di fobie,
e argille,
raccoglie cocci,
di cui meravigliarsene.
Raccoglie memorie,
il collezionista.
Cela diamanti,
incastonati e luminosi.
Sento dolore,
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Seta appari.
Adornata ai corpi,
allori fattezze.
Agiata ti insinui.
Ai riverberi,
al tatto,
mieti,
morbido velluto
tramato da mani.
L'inverno compagno,
e sottile,
e fugace l'estate,
in flebili sprazzi dorati.
Sei seta,
e
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Celo l’anima.
La pelle color latte.
Gli arti divincolanti.
I brividi,
assenti.
Penetro l’astratto,
i rami secolari.
Le vistose rughe scure.
Ho ciglia di pece,
come il carbone.
Io, sopra le fiamme.
Io, seduta con un grembo.
Disperdo
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M'infatuai al sol imbrunire,
d'una oscura figura.
Angusta e inerme,
amava ceneri,
e polveri.
Radici accarezzava,
e rocce,
e pietre.
Gioiosa al sol tatto,
s'innamorava,
della terra.
Non colsi l'amor.
Era infida,
e sconosciuta.
Chi son
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