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 Poesie pubblicate: 363’572Autori  attivi: 7’459 
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            | Chiara PinnoneLe 26 poesie di Chiara Pinnone |  
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        |  | Nella vasca di piene di luna mi sono denudata di una luce
 distrattamente partorita in ginocchio,
 sbiancando di differenti colori per
 impastare ritratti riesumati di te.
 Il cielo divorava pianti di anestetici confortevoli.
 Neanche le nubi, rivestite
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        |  | Stanotte, ho sciolto abbracci difettosi di pillole sul dorso di viscere nauseate.
 Facendo gargarismi di traduzioni intime,
 ho attraversato lo specchio.
 Una bambina, deliziosamente sinistra di
 sussurri in sordina, mi stropicciava
 gli occhi
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        |  | Odore di ferro sulle tue mani
 a scaglie.
 Carne nera a serrare zigomi
 di bulloni pungenti, negli stermini
 delle nostre febbri tetaniche.
 Ora, sotto i piedi di un cielo
 spruzzato di nero sordomuto,
 si contamina la terra contratta,
 infeltrendo
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        |  | Mi percorre, il corpo, sotto le lenzuola. Vestita di suoni cacofonici, addormento
 sveglie ipnotizzate su materassi rovesciati.
 Offrendo seni al letto, lo stringo al
 mio costato per venderlo ancora ad
 attacchi prostituiti da sogni.
 Sistemo il corpo
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        |  | Mi sono svegliata. Sono esplose al neon le palpebre
 a metà operazione.
 Un Cristo con anche rivoluzionarie a
 forma di sedia stancava la mia voce
 solitaria, galleggiante in vasi di fiori.
 Magnolie bucate di plastica urinavano
 anestetico nella
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        |  | Non ho più cappelli adesi a ombre di conigli vergini su capelli di coscienza
 rinfrescata; né mantelli supini vellutati
 negli andirivieni per fuggire lontano
 dall'inseguire ogni venirmi a riprendere.
 Nel benedetto luogo sazio di
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        |  | Anche negli occhi chiusi ti incendio con caramelle di api
 maldestre, che fanno l'amore in
 merletti ricamati da pupille selvagge.
 Anche negli occhi chiusi
 respiro piano, pregando che, almeno tu,
 sopravviva allo strisciare di uno
 straccio crudele
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        |  | Ho timore di soccombere, minuscola, dentro me, con ali che mi vogliono
 pozzo venerato da palpebre prosciugate
 di bambola baccante su macchie giganti
 di terra senza più rotelle.
 Tornare lampione carnefice a illuminare
 pozzanghere acide nel
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        |  | Io per te, stanotte, vivrei nel tutto da rifare,
 rapendo la tua voce alle
 raffiche stordite in traiettorie
 ignote di vento.
 Io, stanotte, con te
 cesserei di tremare,
 annullerei suoni noiosi
 riempiti da tuoni replicanti.
 Lampeggiando d'aria,
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        |  | Ormai sono tempo inutile di freddo bloccato per te.
 Emigri con il cuore sveglio
 di cointreau in sogni di
 regine bollenti.
 Lontano, scoccando ore
 celermente, per racimolare
 cristalli di scarpette nuove su
 piedi abbronzati di esotismo.
 Lontano,
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        |  | Lavarti di dosso. Lavarti via.
 
 Ieri sera mi è girata la testa.
 Facile ricordarsi di te ora che
 le formiche
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  Invia un messaggio privato a Chiara Pinnone. 
 
 
 
 
  
  
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        |  | Ho atteso che i tuoi occhi guardassero per me quella
 stella non cadente.
 La adottassero, infrangibile,
 quando il nulla priva volgarmente
 di protezione.
 Ho atteso, ma è meglio non
 sapere se ti muovi come
 sasso cieco, se anche
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        |  | Aliena partenza di piedi, ti ho generato nel cielo maturo
 di cosce dove regnano sode nuvole
 profumate di terra bagnata.
 Spessi di campagna, i palmi si
 difendevano dagli intrecci accesi
 di rovi d' uomini e contatti rugosi
 con ulivi.
 Aliena fuga
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        |  | Vado via insieme ad un po' di noi.
 Le ballerine delle parole
 calpestate abbandonano
 il palco scivoloso, fuggendo
 in angoli di acqua sporca.
 Vado via urlando di nulla,
 contro natura respirandolo
 nel ventre di finestre corrotte
 e tacchi esibiti
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        |  | Sono sopravvissuta a tante stelle velenose.
 Muffe dal cielo, che respiravano
 i miei sogni come funghi
 avidi di
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        |  | Hai ingoiato me. Tu aria soffocante
 piovi crollando sulle
 ossa annullate da
 sguardi apatici.
 Hai ingoiato me.
 E su te
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        |  | Al di sotto di me uno stomaco di foglie
 scricchiolante sul grembo
 di madre.
 Musi umidi a leccare
 sull'orlo di un
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        |  | Nella notte il muro di pietra sfioriva chiuso in se stesso.
 Il vento fragrante di sonno ne
 derideva le cicatrici
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        |  | Ti regalerò le mie pistole viola di stomaco assordante.
 Un pacchetto lucidato te lo spedirò
 in cielo con la
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        |  | A te che non sei stato mai mio, un cotone di uccelli per imbavagliare
 la pillola di ginocchia fredde.
 Incendiare il letto
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            | 26 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
 
 
 
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