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G Mirra
Le 155 poesie di G Mirra
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Attaccato al mio ramo,
il mondo è diverso.
Guardo a testa in giù.
Il cielo diventa terra. La terra cielo.
Il mare, nuvole azzurre che si muovono
ed onda su onda
il mio vestito di bruma cambia.
Vieni qui anche tu.
Ho legato un’altalena per
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Fantasmi di cartone ridono con bocche di cianuro.
Cielo plumbeo pesa grave sul respiro.
Sguardi di cemento
strappano lembi di carne dalle ossa.
Ho chiuso la porta a chiave
per non far entrare neanche l’aria.
Legati i capelli con nastri di
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Ed ancora una notte di foglie e stelle impazzite.
Il dolore si sceglie i fiori più belli.
Preferisce le ore dai tratti crudeli.
Mostra il sorriso di bianco perlato.
Un piccolo sole nasce dal buio.
Portato in grembo per tutto il suo tempo.
Un dono
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Piccole dita di stelo.
La voce di una farfalla in volo
sa ancora parlarmi d’amore.
Capelli d’aquila grigia.
Mi lasci ogni volta senza fiato.
La mia chitarra di legno chiaro
suona il suo spartito segreto.
Vedi i cavalli come galoppano
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Proverò a cercarti ancora.
Nei miei deserti di cielo
non ci sono più nuvole.
Sono una duna mobile
che inventa la sua forma.
Eppure son qui accanto...
I miei ricordi vanno via da me.
Amore, Amore...
continui ad ingannarmi da dentro quello
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Mi tradirai ancora...
Di sole e di pioggia le tue dita.
Il mio nome
riecheggerà nella tempesta.
La stessa che mi scava le ossa.
Nuvole di cemento litigano tra loro.
Grotte profonde urlano
l’amaro del silenzio.
Parole tremano
di pelle
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Non ridere delle mie rose rosse.
Non ho mai visto il loro sorriso
dal rosso lamento.
Punte dei piedi su boccioli dischiusi.
Passi nella notte
come un cigno nero.
Etereo fruscio, quasi un accenno.
Quando si ama, si muore e si rinasce.
Le
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Guarda la luna come si lascia accarezzare.
Cade la sua anima d’argento sull’oceano.
Da qui, sussurro il tuo nome
come un violento terremoto.
Mi scuote la mente.
Non posso farne a meno.
Pesci colorati mi passano accanto.
Alghe verdi si
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Più in là, verso il buio.
La mente si accende di quarzo.
Scintille scoppiano negli occhi.
Le ombre, girano intorno.
Crepe sulle dita.
Il mio viso affiora.
Sfumature d’ametista
come uno sconosciuto fantasma.
Mi interroga. Mi
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Pallida Chimera, in fondo al buio.
Non illumina la luna
il tuo volto di cera.
Il fumo di una sigaretta
come nebbia fitta;
divide il presente
dietro un vetro opaco.
Ho scelto colori bruciati
da un amore caduto
in fondo ad un silenzio
sul tuo
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E’ buio fuori.
Pareti di carta non temono la tempesta.
La luna resta ferma. Ha altro a cui pensare.
Questo silenzio fa molto più rumore.
Non chiede niente
la voce del destino.
Come un tipo stravagante
firma col suo stesso sangue.
Senza
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A volte parlo di me, guardando la luna.
Guancia a guancia con la sera,
dal guscio di velluto.
Uno scivolare lento,
nella tela del ragno.
Le mani mescolano carte truccate.
A volte sogno ad occhi aperti,
volti conosciuti.
Immagini senza
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Venti di primavera.
Si scuote il mandorlo dai suoi inverni.
Le perle dei giorni legate ad un filo.
Come macchie in bianco e nero,
si alternano.
E’ venuta la neve
ad imbiancare il mio viso.
La mia pelle è un vestito
che cambia colore.
E
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Esci da quella porta, figlio del destino.
Strade sconosciute risucchieranno la tua anima.
Gambe levigate, agganceranno i tuoi fianchi.
Specchio dei tuoi selvaggi amplessi.
Non voltarti indietro.
Statue di sale contano impronte lasciate.
Tutto
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Il mio corpo non è il tuo.
Corpi cambiano, si trasformano in continuazione.
L’anima resta la stessa, ovunque, sempre.
Splendidi involucri con una storia
da raccontare.
La pelle è un vestito
di vento, pioggia e sole.
Il tuo corpo esplode in
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Siamo soli in questo angolo di universo.
Una culla metropolitana nel nulla.
Sospesi come granelli di sabbia.
Mio Angelo, a volte ho paura di te.
Mostrami cosa sai fare.
Sono orfano del tuo tocco.
Incastrato in un destino che non conosco.
Il fiume
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a G Mirra.
Si vive una sola volta.
Tante vite in una sola.
Amando in tanti modi.
Si muore tutte le volte.
Si cade e ci si rialza.
Non sempre è facile per tutti.
Per quegli amori difficili,
le spine strappano la pelle.
Dov’è la passione ed il
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| Questo mondo è una foresta di case e mattoni.
Grattacieli e pilastri di cemento, vetro ed acciaio.
Gambe nude dondolano sesso,
sui tacchi a spillo.
Spesso bruciano intere esistenze,
tra paradisi allucinati
e fiumi d’alcool.
Basterebbe un tocco
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Vanità, figlia dell’egoismo.
Fiumi in piena esondano dagli argini.
Fantasmi attaccati ai muri dell’incoscienza.
Torbida arroganza uccide il buon senso.
I Savonarola dai bei discorsi.
Pulpiti scolpiti nelle calamite.
La gente segue miraggi privi di
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Lasciami cantare pet te,
piccolo chicco di grano.
Papaveri rossi cresceranno al tuo fianco.
Allegre rondini ti parleranno delle dolci primavere.
I tuoi occhi non hanno visto il cielo
così azzurro da togliere il fiato.
Passi lontani andranno
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Bellissime bugie le nostre ciglia di luce.
Socchiuse ante di una finestra sconosciuta.
Crediamo di volare in un vuoto
che scambiamo per cielo.
Arrampicati sulle costole della vita.
Scivolati dentro fragili illusioni.
Dolcissime parole
scritte
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Tra le ciglia scure
di altri tempi
quasi schiacciate
come vertebre
toccate dal vento
risuonano note
che più non comprendo
E forse non capirò mai
le iridi
dove abissi profondi
nascondono paure
e desideri
a cui un dito
frenò loro la
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Ritornando nel buio
ho vissuto del tempo
che era rimasto
sfinito
Levigate le palme
delle mani che mi hanno
stretta
Non c’è più tempo
per noi
Dietro le Tue spalle
urlano le lame
che ti hanno ferito
Ridono le bocche
che hanno
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Si custodiscono nel cuore
pagine e fogli
pensieri e parole
Come acqua di mare
dal sapore di sale ed alghe
Ho con me i Tuoi messaggi
strappati dai denti del vento
Scoloriti ai bordi dei cieli
dischiusi
come bozzolo
la cui farfalla
non
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Questo mondo strano
Dolce ed amaro di cera plasmato
Livido e splendente
come lama di coltello
Graffiato sulla scorza che perde colore
Questo cielo intenso
ha ancora tanto da dare
Ruvide preghiere
stampate sulle nuvole
Briciole rubate
ad
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Il dado punta in basso
Il vento va altrove
La luce sposta verità
ma purtroppo
le nasconde
E se le ragioni del peccato
non fossero altro
che illusioni?
Tu che mostrasti il volto
fiero
Cos'hai tenuto
dentro al cuore?
Ma la lancia
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Non v'è più nessuna certezza
Nessun colore
ha stanze da riempire
Da lontano c'è quel bagliore
che ucciderebbe qualsiasi alba
Qualsiasi respiro
battito
movimento
La lingua ferisce più del coltello
Quella mano
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Pallido Amore
il colore delle Tue guance
Ligneo sapore
un bacio accennato
Libro che non parla
avvezzo al silenzio
Questo Tuo Amore
oh, Pallido sole
Non ami le fragole
che ti darebbero il loro cuore
Ami le braccia dell’illusione
che trafigge
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I cieli di Carrick- on Shannon
si coprono di nuvole
tristi di dover sorridere
ai solchi martoriati
della Nostra Terra
Prendo ancora un caffè
al tavolino di quel bar
all'angolo della piazza
La strana Signora
che parla con i
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Nascondi bene
il tuo cuore di vetro
Il sole potrebbe ingiallirlo
La pioggia bagnarlo
Il vento incrinarlo
e l'Amore
romperlo di desiderio
Freddo e distante
nel suo battito
impercettibile
Vive altrove
per paura di soffrire
Quarzica
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155 poesie trovate. In questa pagina dal n° 81 al n° 110.
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