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Non vivere di foto ingiallite
Le 17 poesie pubblicate sul tema "Non vivere di foto ingiallite"
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della spoliazione
dell’onda rapace
rimangono resti
crudele e ancora
la signora Coltello
aggiunta reclama
di sale e infezioni
alla ferita interdetta
due cicatrici porto
ma l’invisibile nel cuore
ha l’ultima parola
al sole d’oro del
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Non ho ricordi
dei giorni lontani dal sentirti.
La voce strideva sui binari,
un treno andato via.
Un salto alla
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 | Se l’osservo mi conforta
la mia terra punto e a capo
sembra il cuore di una porta
un giocondo rompicapo.
E’ il mio mondo tempo fa
colorato in bianco e nero
ricamato dal papà
del mio nonno battagliero.
E questa meraviglia è ancora
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Casa azzurra
corte di ciottoli
incastonati
tra muschio e denti di leone
portale spalancato
risveglio d’emozioni.
Acqueforti sbiadite
tao di sogni e ricordi
sorridono da allegre
tavolate vestite di fiandra,
fiori di campo e
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 | Non posso fare a meno
di sfogliare, il vecchio
album con cui vorrei giocare
con vestiti a ruota
magiche piroette,
setosi scacchi e piegoline
velate calze a rete anche smagliate
sui roventi scogliere lo stupore,
vivi moti insabbiati lo scatto
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Sei stata la compagna dell’infanzia
gracchiante a perdifiato
dentro il cuore
e t’ascoltavo fiero
in ogni dove
tra musiche parole
e notiziari.
Adesso tu stai lì
sul pianoforte
in una scatoletta di cristallo
e ormai sei muta.
Non sei
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Foto oniriche
dipinte da raggianti papaveri
scivolano tra le dita unte di rugiada.
Risvegliano la mente
la portano nel lontano passato
che non torna.
Tratti indelebili toccano l'anima,
parlano al cuore memore del tempo,
ma non vive di foto
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Foglie ingiallite
vite colorate
facce di un tempo
dal cuore riportate
ombre di giorni
mai dimenticate
pagine in
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Ricordi che si rincorrono
e s’intrecciano alle risate
spassionate
di chiome brizzolate
seduti ad aspettare
quel futuro che mai giunge
perché
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 | Non sei piú qui
ma io ti sento,
ci sei dentro le gocce del mio pianto
e in ogni mio respiro.
Il tuo nome tatuato sul mio cuore
lo fa battere forte,
fino a fargli male.
Si susseguono i giorni,
tornano l’albe e tornano i tramonti
sei tu,
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 | Quell’immagine familiare
in bianco e nero
sul lungomare orizzontale
fra cielo e terra
logorata dagli anni,
sotterrata nel profondo
dell'anima
mi ha aiutato a superare
molte amarezze...
Soffio provvidenziale
di vento
fiorito tra le
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Eri la stella d'oro
in bianco e nero
il desiderio
il volo mai spezzato
lo scoglio biondo
madido di vita
così lontano
e tanto maledetto
che mi svegliavo affranto
nel mio letto.
Eri la stella fulgida
e la notte
giocava coi miei
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Una coscienza rilegante
per viscidi inserti
con la colla enciclopica
d’ assennante sapere
per rispondere a tutto
che da sempre ci tace
e ritrova
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 | Ultima svista e poi inatteso gesto
brandelli a terra d’ingiallite foto
rubate a mille ad un amore fatuo
che mai vissuto
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La guida ci faceva da mammana
con noi legati al vello della storia
per non cascare vuoti di memoria
nel gioco della maschia carovana.
Era la nostra età più vittoriana
ornata di cadute e di baldoria
richiamo di un’antica
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 | Il tuo sguardo lontano,
cerca nel vuoto tra la nebbia che sale,
quel ricordo profano.
Ti isoli dal mondo
non ti liberi di quell'ancora,
che imprigiona il tuo profondo.
Vaghi sbiadito tra le macerie,
non vedi quei palazzi luccicanti,
di
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| Spesso ci proponiamo di non vivere
delle foto ingiallite; non apriamo
i cassetti in cui esse custodite
sono da tanti anni: non vogliamo
tornare a quei ricordi del passato,
che ci hanno così condizionato,
e comunque riviver non si
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