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Morte
Le 6873 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Calciatore di tutto rispetto.
La morte ti ha preso alla sprovvista
proprio sul tuo letto.
Solo trentun anni
e non sentivi fatica ed affanni.
Lasciando moglie e figlia
tu che eri capo famiglia.
Cosi Cagliari e Firenze
con unione ed aderenze
tu
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Piango gocce di morte
nelle stanze
che coprono rimpianti
appena svaniti
Nascondendo ricami
sul bordo del buio
dove qualcuno
ha affilato parole
Taglienti
come lame di pietra
nate dalla terra
ai confini del mondo
Batto palpiti di
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Tento di fermare il tempo
quando la sera
arriva all’improvviso
e mi sorprende senza fiato
Fra le carezze
di una terra che sogna
un’altra stagione di dubbi
sbocciati per caso
Sui bordi della strada
dove qualcuno
ha dimenticato dei
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Oh mio caro fratello mai vivo,
il nome che non ti fu dato
che al mondo tu non lasciasti un fiato.
Una brillante esistenza spenta,
un viso che non lo diventa,
strappato ai miei occhi
che non ti potranno guardare
e la pioggia che non ti potrà
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Ci abbracceremo in inverno
quando il vento
sfiora le foglie
e le fa seccare lentamente
Soffiando via il ricordo
di una luce fredda
stretta alla luna
già spenta dalle carezze
Moriremo nella notte
sui fiori neri
toccati dal rimpianto
per non
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Una coltre di fumo, nuvole nere,
semi sterili nel vento,
vento che li trasporta verso me,
polvere nel mio immaginario, mentre penso a un sogno,
brutto, di quelli che ti svegli sudato
senza fiato e senza vita, esanime,
sei li, impercettibile:
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Ti avrei raccontato ora
delle mie carezze
ma siamo vicini alla fine
e non ho voglia di parlare
Sembra che il vento spezzi
la mia pelle stanca
e le nuvole fuori
sono una danza di paura
Bianca come la neve eterna
che mente una gioia
senza meta
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Seduto in disparte,
canto per non morire.
Canto per tutte quelle promesse mai mantenute.
Per i ricordi, gli inganni e le
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Prima di partire
porterò le mie parole in soffitta
perché tu le possa trovare
e viaggerò leggero
Come il vento che trema
una nuova stagione di viole
appena sbocciate
nel gelo dell’inverno
Prima di sognare
cercherò di dormire
come diceva mio
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Prima che la Signora arrivi
agghinderò la porta
con i miei fiori porpora
e tingerò le pareti di viola
Metterò il vestito di velluto
e il cielo della notte
con le stelle ormai spente
dopo il calar dell’ombra
Prima che bussi per tre
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Spengo la luce
e non ho che cera da consumare
la mia calda pena
tiene compagnia alla polvere
Apro la finestra
così le ombre potranno entrare
ad avvelenare il buio
sul muro vicino alle mensole
Non c’è spazio per il cuore
e nemmeno uno
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Guardo il lago, ritorno all’ hotel, con finta serenità.
-serenità, non della mia anima, non nei miei pensieri.
Il mio uomo è rimasto là.
-là dove tutti sono vestiti di bianco, di rosso, di verde.
-là dove tutti dottori sono impegnati e nessuno ha
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Vivo distanze
con l’umido sapore
di pioggia e ruggine
negli ingranaggi lenti
di pensieri e parole.
Indolenzito questo cielo
che non ha nemmeno
un filo di luce
da donare
alla supplica degli occhi.
Ho imparato
a non credere a
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Porta i tuoi fiori di lino
e il vento lieve di fine giornata
quest’inverno saranno
due anni di foglia morta.
L’ombra che scivola via
e il germe di una parola
dimenticata sui sassi
che implorano una stagione.
Sere di nostalgia
e noi sepolti in
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Quante lacrime dal cielo,
accompagnano lenti passi
di chi ora è sola,
smarrita senza una meta.
Troppe voci riempiono le vie,
e sorrisi agli angoli, attese d’amore.
Soffrirò domani sotto una volta
che di stelle saprà brillare,
ed io, solitaria,
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La terra non poteva bastare
a contenere le tue labbra
baciate dal vento
e il marmo doveva essere freddo
Perché l’inverno potesse arrivare
ad accarezzare le ombre
nere della speranza uccisa
da mani impietose
Le rocce erano ormai sepolte
in
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Mettevi sempre
un fiore all’occhiello
e sorridevi ancora
anche quella sera
Quando lei
è venuta a prenderti
vestita di nero
fra le nuvole ed il vento
Ballavi sempre
e dicevi che la morte
ti avrebbe trovato
mentre provavi un tango
Con le
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Tante volte la mia anima
senza girarsi
è volata su una piuma.
Nel petto un battito che risuonava
addii amari di radiati scissioni carnali
tra l’esistenza e l’ultima riva.
Tutte le volte un’ erosione nel cuore
tutte le volte un peso sulla
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Se ti nasconderai
al sorgere dell’aurora
la luce non ti ferirà
e potremo partire
Prima che sia tardi
per pronunciare parole
sconosciute alla sera
che ci attende ancora
Raccoglierai gocce
e preparerai il silenzio
per le prime piogge
del
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Così a passi lenti raggiunsi il mare
la luna sulle onde fornicava
mentre quel rumore lascivo
leniva il tremore delle ossa.
Non avrei pregato quella notte
mi sedetti sulla sabbia
per morire bastava poco
la sabbia umida tra le mie mani.
Nessun
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Un giorno
torneremo a correre insieme
e tu ti fermerai
a cogliere una viola
Dove l’argine gira
attorno alla cascina vecchia
per accarezzare il fiume
nei giorni di sole
Porterai il fiore
vicino a una vecchia pietra
piantata nella terra
e ti
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Due secondi soltanto
sulle barche ormeggiate
vissute dal sole.
Pochi secondi di viaggio
nel maledetto ricordo del tempo
dolce amaro, infecondo a questo presente.
Ho assistito soltanto al sorriso dei fiori
per poi vederli cadere recisi.
Mandorli
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Il gioco delle parti
prevedeva una speranza di luna
in quelle notti opache
con la nebbia ad accarezzare
Spicchi di cuore
lasciati alla loro nostalgia
per le cose dimenticate
fra i vecchi soprammobili di legno
Qualche parola poteva
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Dodici rintocchi
gatti neri sopra i tetti
è giunta mezzanotte
e con essa vien la morte.
Calano le tenebre
arrivano le
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Non andrò in paradiso
a fare lo zimbello
di chi ha ingannato le nuvole
e preso in giro il cielo
Non sarò un’altra ombra
fra le favole di ieri
scritte e poi dimenticate
nelle pagine di un libro antico
Mi perderò prima di piangere
e scenderò
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Vicini al vespro
rosso su rosso
con la terra fredda
che sanguina pena
Dimentichiamo tutto
anche i respiri
di chi ci ha lasciati
in pieno giorno
Presto sarà notte
ed il cuore spera
in una nuova morte
senza più dolore
Ma ora è già
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 | Venne la morte e ti prese la mano
non la fermarono e ti prese in un tempo lontano
fu solo un secondo però dura per
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Lasciaci entrare... lasciaci entrare
sussurrano le ombre.
Un brusio di voci silenziose,
che invadono mente e cuore.
Al
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Gelo fra i loculi
più freddo della morte,
misera carne
fra tavole nuove
giaci...
sei tempio della volontà
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inglobato sdegno,
avvenente miracolosa
contraccezione di feti
attempati,
un miracolo di figure
inermi
che si susseguono
dinanzi a un fuoco,
una contrazione
virginale,
una cavia lattiginosa
e satura
a ricolmare i gemiti
fanciulli,
un clamore
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| Jimbo |
05/02/2018 20:45| 558 |
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6873 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1261 al n° 1290.
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