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Ribellione
Le 7057 poesie pubblicate sull'argomento 'Ribellione' Poesie di ribellione |
Avrei bisogno di tutto
anche d'un'altra voce
che m'evitasse d'umiliarmi
mentre abbasso la testa
e alzo le braccia e la voce
Non è lontano il tempo
della mia fantasia
d'un vento sahariano
che mi risparmiava
nitide visioni e disumane
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"Per la vita lottiamo!"
Così recitava in testa al corteo
quella scritta.
"Se la sposa e la prole ti preme,
unisciti a noi!"
Gran folla d'appresso,
poi venne "la legge"
e con rabbia represse!
Con
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Aspetto quel momento che mai vorrei
nell’infinito ancora viaggia
neo voluto
capace di spezzare il respiro
traghetta silenzioso
pazienza straripa
a fiotti
lacrime di sangue scorrono
inutilmente
rabbia esplode
campanello
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Scosso fingitore
graffiami
con le rose tue perdute
adesso che
il tempo
smette di battere
i rintocchi dei tuoi baci
legami stretto
e disegna il colle
dove abbiamo
corso assieme i prati
denudami e
vestimi di fiori
accendi candele
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 | Cieche anime smaniose e ignare
con fiamme e cupe fumate
tra fronde sconvolte e scarmigliate
bruciano chiome di Dee benamate
vieti corpi logorati dall'abbisogna
e anima vecchia penosa
che ristagna
trascina esistenze di vita e dolore
eppur teme
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Vagabondo senza scopo,
occhi garanti d'odio,
sinistro evento, dopo
che la vita si inarca nel tuo IO.
Senza fama né vendetta,
sudi e cerchi di appropriarti della vetta,
finito il gioco del tuo cuore,
sprigioni il tuo onore.
Il grande
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 | scollegato
il filo della circostanza
mangio sabbia a colazione
e foraggio alla sera
parlo con le scimmie del mio giardino
stiro capelli e rugiada
nelle notti senza luna
mastico il sole
quando smette di brillare
scortico fiele
quando mi
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| soffio di rondini
morte d'amore
lapide d'idee
scritta di volti
d'un volo ribelle
sciolto di versi
uccisi d'aquiloni
volo di speranze
uccise d'arroganza
vuoto d'un dio
livido d'odio
vuoto d'un uomo
livido di dio
soffio d'eroi
schiusi
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| Aspra realtà...
che tu possa morire sola.
Schiacciata dalla felicità,
dall'amore,
dalla gioia di vivere.
Distruggi cuori e speranze,
frantumi sogni.
Getti nella disperazione,
nell'angoscia,
senza un briciolo di scrupolo.
Tu
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 | Non vedi più da noi bambin per strada:
frequentan scuole, asili, o le palestre,
vederli puoi soltanto in quei Paesi
che son da rispettar, però arretrati.
Quì in ogni dove, più non si rincorron;
di bimbi ormai ne son rimasti pochi,
e sempre più
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Brucia la carne
di parole
roventi d’astio
riflesse nell’ego
dell’indecente
intolleranza
La furia
strozza la
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 | L'orco misogino
dietro scudi virtuali
strappò dell'orchidea
i petali bianchi
che sparsi per terra
rimasero
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| E pur cantava lode l'albero al suo fiorire
con nido in cinquettio
tra verdegiandi e colorati platani al viale.
Ma vento gelido
impetuoso e furente
non ebbe alito di riguardo
e al suo focoso irruento donare
il nido al cinquettio, da li fece
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| Giaccio con altri tra mura
luminose di finestre affacciate
su vialetti solinghi, circondati
da spettri solitari ai quali il morbo
ha dato forme orribili di membra
attorte e scosse da sussulti strani
e da forti tremori,
incessanti e sfrenati
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| era dea
per un piccolo uomo
musa innocente
prima di sceglierne il nome
pensasti ad una rosa
poi pettirosso
sul filo di nebbia nel bosco
parlavi di labbra di cera
bastò un bacio del sole
a sciogliere il vermiglio colore
era stata fiamma
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| Rinuncio a voi
che vi nutrite
di allusioni
bevete calunnie
tossite
perversioni
vivete di incomprensioni
falsi salvatori
persecutori
voi
che utilizzate paroloni
per creare
immaginazioni
illusi
annaspate nell'acqua
mentre piano
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| Mi saziavo di te,
avidamente,
addentando il tuo nome
con l’emozione della prima volta,
la pelle umida di rugiada
offerta alla timida aurora
di una primavera sbocciata fra le mura
di un convento antico.
Mi sfiorò appena
Il sentore rancido di
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| Trattieniti mente.
arresta il tuo feroce girotondo
e recidi l’incauto gioco.
Perché risvegliare l’orrida tempesta
dove famelica ingurgita ogni quiete
mandando in delirio il placido vascello.
O crudele intelletto che avveleni questo
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 | Vola il ragazzo;
istanti,
e parte scontato
il coro degl'imbecilli...
non sapete, è evidente,
cosa sia ordine senza potere,
ed ignorate che qualsiasi partito
è varietà di assolutismo;
parlate,
e temete
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| Mondo di gnomi, senza magie
nascosti in favole inventate
vivendo tutti in funghi decomposti e colorati
impaludati nella nebbia, dalla realtà al riparo
Guardiamo il mondo dove meno ci fa male
porgendo volutamente, le spalle a quell'altura
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Figlia della prepotenza
si veste di tracotanza
è dote innata e naturale
di quell’essere speciale
che ogni verità possiede
e tutto presume di sapere.
Di sua qualità cosciente
si ritiene onnipotente
con sorrisetto beffardo
ti
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 | Esangue il labbro grigio
io non celerò il volto
il desiderio intenso è di tumulto
aspetterà nell’ombra senza stelle
una balena nell’oceano sola e ribelle
io ho sentito nel mio profondo
i silenti immobili del tempo
giganteggiano invisibili nel
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Se i miei occhi avessero visto
la fame negli occhi d'un bimbo
...a colorare di nero tutto il mondo
basta un attimo!
...-indifferenza-
troia, arida come il nostro
pentimento...
è gia Africa anche qui!
se i miei occhi avessero visto
il
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Buie pietre sbozzate a pena
con ferri contorti cingono
l'ara sacrale
di zolle fitte di terra; proviene
di queste l'odore pesante
appena attutito da aromi
drogati di rare spezie
ancora fumanti del fuoco
che arse l'offerta al dio
redimita di
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 | Ho aperto gli occhi per guardare
ho aperto il cuore per sentire
ho aperto le mani per ricevere
...angoscia totale...
Mani che parlano della vita
mani che hanno accarezzato il cuore
mani senza oro e denaro
solo amore e cuore...
Mi sono chinata
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 | Nell’apollineo sacello giace
l’anatema officiato da sacre serpi,
inalberato ostensorio colmo del divino sputo,
condanna Cassandra all’afono allarmare.
Nel suo berciare malefico
allontana Morfeo dalle tediate membra
e nefasto oracolo
raffa
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 | sorge il sole oggi dietro quel monumentale colle
si dice che a parlar bene ci si distingua tra le folle
eppure io queste folle incolte le adoro
i loro congiuntivi sbagliati i loro vocaboli storpiati
dietro quelle rughe e incolte menti scopro qualcosa
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Più giù
a scavare
piegato, chino, sfiancato
ti vedo
mio piccolo uomo
terremotato
innamorato
degli inferi
di questa Madre Terra
dal sedere morbido
dissestato dal dopoguerra
di mani tenute legate
di organi eviscerati
di orgasmi
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amnesie nei secoli
di cuori infranti
amori deludenti
scricchiolano i giunti
di queste porte aperte
senza guanti
dove l'oblio dei sensi
gridato ai quattro venti
si nutre e seduce
di voci d'amanti
se questo è il paradiso
dipinto sopra i
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Bradiposo
roccklessiastico rilassamento
sono papa dei miei perchè...
in letargo con le papere
assonnato di catrame
cerume di pioggia le mie poesie...
sono molle le posture
le geometrie ancor più flaccide
quel che finge di
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7057 poesie pubblicate sull'argomento Ribellione.
In questa pagina dal n° 3751 al n° 3780.
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