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Ribellione
Le 7060 poesie pubblicate sull'argomento 'Ribellione' Poesie di ribellione |
Sono un pittore di Vento
che imbratta il Cielo
di passata Philophobia;
ho una tela di Sogno
che non so colorare,
è litografia del Sentire.
Riempirò il tuo candido
Foglio di Nero
e ne annullerò gli eccessi.
Vibrerai nella
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Certi giorni
il cuore è un macigno
e il fiato soffoca in gola
lacrime celate
travestono sorrisi
simulati
sfiorando l'assurdo
Certi giorni
sono celle d'amianto
ciechi labirinti
disseminati nel tuo cervello
testardo
Certi giorni
sono
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Butto tutto butto
budda a lutto distrutto
e scombinato il fiato
tuo restìo a restare
col mio che profuma
e questo tira e molla
alla luna la zolla
della vigna la pigna
nella testa la festa
e tutto butto. Tutto:
i versi i
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Di verde riluce
la gota stirata
non verde mela,
non sa di estate passata
sui campi a far l'amore,
l'umore
Io provo invidia
d'ogni sorso che la vita
ha regalato
perfino ad un gatto spelacchiato
Langue nel risentimento
e nella
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*
ah, perché tu saresti quello ...
quello che leggo sui giornali
quello che imprime l'attimo
quello che non si redime mai
ah, perché tu saresti quello
che sputa in alto i nostri guai
mettendo guanti anche agli eroi
quello
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Memorie audaci ed echi suggestivi
Presagi appesi a fragili motivi
Fantasmi d'inspiegabile peccato
Speranze appena incise sul selciato
Impronte d'impressione ormai svanita
Tramonto di dogmatiche certezze
D'ombra ed orgoglio
appari tu
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Crateri e polvere
e una Terra troppo lontana
annaffiava ranuncoli nella serra
l'ultimo poeta della luna.
Dell'amore
si dell'amore
aveva decantato lodi
e ricevuto omaggi
e labbra umide
per i suoi versi.
Crateri e polvere
e una Terra
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 | scomponimi
decomprimimi
deatomizza le particelle rattoppate
di questa carne
livida ed inquinata
e ora
ricomponimi
comprimimi
riassembla le immagini del mio costato
mentre specchi laguna morta
sulle mie iridi sporche
nei tuoi giochi
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EnzoL |
05/09/2011 19:43 | 2385 |
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 | Pagar vorrei il servizio al Padronato
e, se mi convince, un tal partito,
poi quell'assicurazion di cui mi fido,
e contare in quel Consorzio se ho aderito.
Pagar vorrei il giornale che mi piace
e ancor pagare la tivvù che vedo;
pretendo
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| fosti silenzio
dove urlano i pazzi
tra urla incessanti
schiamazzi
un'ombra nel rimpianto
di chi sente voci
di sottofondo
lieve posasti la mano
su un desiderio dimenticato
e fosti giudice senza toga
prima del pianto
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In tenebrose sere, dove vivo
in giorni grevi di quà e di là m'aggiro
la luce non ha paura
è immune alla tortura
son sforzi di noi sventurati
sforzi nostri, di noi adirati
nessun fiducioso segno
prende coraggio e paga
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urla di anime
schiacciate di silenzio
nudo d'uomo
morto d'ipocrisia
nudo di vita
morta di vanità
o schiave solitudini
spezzate di vento
schiuse rondini
d'infinita rabbia
vita di noi
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Qual che sia l'italo poter è regio.
Più non s'appellan cose al nome loro,
Ma di pregiato coloransi fregio,
Come fosse viltà gentil decoro.
Nòce l'assider quanto sacrilegio
Benché puliscan tergo in carta
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 | Bello il piedistallo
ma non ci voglio stare
lasciatemi libera di volare
Preferisco inciampare
sulle mie scarpe
volare basso
ridere di me
mentre mi attorciglio il baffo
Vi guardo da quaggiù
che forse è meglio
Gli articoli li lascio
a chi
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 | non voglio tediosi consigli
nè pacche sulle spalle già curve
*
Lasciami ubriacare da solo
in questa sera che sdruciola via
tra folate di vento improvvise
repentina come il pensiero
che razzola a fondo
frugando in recessi
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Non so più che dire
Non so più che fare
Non so più a che Santi rivolgermi
per poterti accontentare.
Volevi la luna con tutte le stelle
t'ho preso galassie
scelte fra le più belle,
t'ho preso il sole di primavera
sol
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Sto scrivendo
col piscio dei topi
nei ghetti dell'umane miserie
tra siringhe di plastica
lordate del sangue dei sogni
trafitta nell'anima
dal vuoto
di orbite morte
m'avvolgo
nell'inutile sfarzo
di luce di stelle defunte
che brillano
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L'importante è che paghino gli altri
nel paese dei mille sondaggi
con gli annunci d'apocalisse
per continuare a
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Estenuata vittima di un malessere indotto
congegno il mio essere al suo esodo.
Effimere ali di cera
atte a ritirarsi dalla realtà ostile.
Logorato precipito a terra.
Ad ogni sforzo vano,
sebbene le ferite,
ne plasmo di nuove.
La
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Possibile
non riuscire a pensare per se stessi
mai si stanca quella lingua
sempre pronta a mietere verbi
sollevare fumi
onde travolgere
quel poco che inesorabile si sforza
allontanando situazioni incresciose
un pizzico di creanza
rispetto
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Nel buio cammino ancora
Non c'è via, non c'è luce.
I miei passi che fin ora
Non mi rendono felice.
Piove fuori, piove forte,
Piove, anche dentro di me,
Da un bel po' che aspetto
La speranza che non c'è.
Voglio la
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Messaggi chiusi in bottiglia
e poi affidati ai flutti,
protetti da un così fragile contenitore.
In viaggio per
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 | Ti spegnerai
così come tu hai spento me.
Detesto il saperti viva
detesto la tua realtà
lenta e putrefatta
nella tua sopravvivenza.
Mi spacchi il cuore
lo flagelli
lo accoltelli
delimitando ogni suo
tentativo di respiro.
E
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 | Libero mi ricordo di te
il marchio della tua vita
sul divano- letto a due piazze
arrivato nelle mie stanze
qualche settimana prima
scelto con cura nel bel negozio
la commessa titubante
io convinto più che mai
in Lombardia un letto
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 | Sterpo inaridito
né lacrime, né sudore
gocciolo vita.
Il mal che macera
ogni cosa
deride Ippocrate,
il suo giuramento,
schernisce la "vostra" volontà
ne pago dazio col dolore.
Via, via
asettici commessi della
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 | Miliardi di passi calpestano
inconsapevoli la polvere
d'ossa che recita
il passato della terra
Svettano verso il cielo, superbi
alveari di cemento
affondando radici
in necropoli nascoste.
E come solerti formiche
accumuliamo,
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 | Pericolosa e viscerale
la tua presenza
protratta in anni
d'incontrastata proliferazione
dove osasti esibire
putride qualità
verso l'essere umano
in cui hai albergato
scroccando vite
nutrendoti di odio
e lanciando escrementi
dalla tua
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 | Mirar
quelle colline,
lì, dove fuggiva il sole,
e malinconie
trovate... sul far della sera...
E dell'anima inquieta
riposo
è il ciglio, di quel sentiero...
Passavan le vecchie donne,
tra occhi tristi,
masticavan parole
da bocca
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| Muta, scivolasti via
fra le foglie del tempo
che andammo perdendo
nell'ombra dell'anima mia
languido cuore che teme
nasconde l'impulso, sovviene
unico sogno strappato
alla luce del giorno rubato
riallaccia l'amica speranza
o nega te stessa
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 | Maledetto questo cuore
che fa presto a innamorarsi:
di un pezzente o di un cane
di un'amica o di un poeta
di un dipinto malandato
e di un giorno scoglionato
prende solo quel ch'è buono.
Ne conserva del suo fiore
solo il petalo
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7060 poesie pubblicate sull'argomento Ribellione.
In questa pagina dal n° 4141 al n° 4170.
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