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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 363’187Autori attivi: 7’458
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Sociale
Le 12204 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
Non voglio sprecar parole
nel silenzio di questo nuovo mattino
cercheró dentro me pensieri di conforto
alla
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Vivo dentro me la paura del perché
nell’obliato vissuto, con terrore
e in un’alba vuota priva di luce...
Vivo quel perire
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Una flebile luce, una vuota stanza
una vecchia poltrona attende
il suo essere arranco stanco
con pareti spoglie d’ogni sostanza.
All’ombra d’un sospiro... l’attimo,
il rimembro di gai giorni andati
la solitudine è là... lì vicino
un tramonto col
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Mi risvegliai nella suggestiva scena modellata da una perturbante bellezza: un minuscolo lago modulato di bracci e baiette comunicanti con ponticelli di pietra spandeva di ninfee rosa e bianca coperta e rosse ondate di pesci sciamavano tra il profondo e
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Rabbrividisco
al pensare ció che diventeró
quando il morso gelido
della nuda terra
addenterá il mio corpo
Mi
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Il vento pascola le nuvole
le folate sono i suoi cani
che le separano, le rincorrono
le macchie di sereno campi
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S’ingozza alla sua mensa
la gola d’occidente
seduce labbra ai calici d’argento
con lingua di diamante.
Dentro la
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Sguardi casuali
mi s’ergon davanti
con occhi bassi
di sudicie vedute
a regalar al mio andare
miraggi di falsa
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 | Solo un velo d’ombra
che prende la scena,
tirannide voce impera
in tentacoli sulla vita.
O uomo di strada,
distratto a
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| Gocce di fame
scendon giù dal cielo
e si spandono sulle case
imprimendo infelici
il loro luccichio ai tetti
Silenzi
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Non si rispecchia l’incanto del cielo
in questo cuore che ha perduto il sogno
oggi è Natale in questo mondo indegno.
Il destino è crudele, senti il gelo.
Nelle notti al buio, lacrime amare
in queste ore di fiele avvelenato
v’è l’impronta d’un
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Pensieri brulicanti
s’inerpicano
tra distese di rovine di sentimenti eccessivamente passionali
e nel loro
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Ora maledico anche l’aria
e non mi importa se voi avete
le luci accese e la tavola pronta
per i parenti in visita
Ora fulminerei il Cielo
e quel falso Dio che pregate
nato da una vergine
ma assente da migliaia di anni
Perché qui nella
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 | Nascosto nel tacito urlo
un sorriso regalò al suo aguzzino
già lui sapeva tutto quel che doveva essere
soffocato dalle onde malsane
di un paesino di mare e tempeste
nell’ inafferrabile cammino
di speranza cercata
naufragò la sua
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| cadere dai cieli del sogno
fino allo stato di coscienza
-che ha occhi per riconoscere
il frutto proibito
avanzare su filo teso
acrobati tra nuovi barbari
votati all’arrivismo
in un battesimo di deliri
cala il sole ingoiando i sogni
la
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| A me non dispiace
non esser d’importanza
nelle sale da gioco
o nelle taverne d’ogni dí
purtroppo per Voi
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| La vita è un arco
e noi le frecce a volte avvelenate
scagliate dal destino nell’ignoto
Siamo fili d’erba
la morte ci
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| Ah quanto é bello star da solo
a stuzzicar lo spirito vagabondo
e far viaggiar l’anima
dentro il mondo delle
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 | Come piccole lucciole
riscaldate da un falò
aspettano che qualcuno
le degni di uno sguardo
Vestiti succinti, calze a rete
non badano al freddo
che le avvolge dentro e fuori
nei loro cuori indifferenti.
Niente le scuote dal dolore
che più non
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| Parlare d’amore
quando il cuore
parla solo al suo io.
Rinchiudersi nel proprio guscio
vedere solo nemici all’uscio,
non è da par mio.
Quel parlare con tracotanza
gonfiare il petto con baldanza
denota tanta ignoranza.
La storia ai giovani va
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Gocce di sangue cadono su questa
terra sofferente e arida.
Piove ancora...
ma la polvere dell’odio
non si china mai...
Con Dio voglio parlare.
Ti chiedo,
perché non c’è l’antidoto per
il virus che corrode il rispetto
della vita...
Tu
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Da falsità sovente circondati,
dobbiamo stare attenti a non esporre
tutti i nostri pensieri: camuffati
i discorsi saranno, ché proporre
in modo netto quei significati
veri di cui la mente sa disporre
esiti può produrre inopinati,
in cui malignità
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Mentre sempre più lontana
l’immagine serena della mamma,
della famiglia di ieri solo bagliori
di immagini di pargoli e
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Senza esitare,
chiedi perdono.
Per un fiore strappato,
appena sbucato dalla neve,
nel debole stelo tranciato.
Chiedi perdono
per le lacrime nascoste
dentro fazzoletti bianchi,
ripiegati nelle tasche,
per le parole incastrate
tra la lingua e i
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Marcia qua, marcia là,
ma in realtà, cosa si fa,
l’apparire è brutto vizio
alle opere non da inizio.
Si può stare davanti a tutti
dar esempio e senza frutti,
camminare per chissà dove
per diritti e scarpe nuove.
Insieme uniti, l’unirsi in
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Partecipo inerme
a gare di pensieri
con nell’anima
un sentimento
di amore- odio
senza schierarmi
per l’un o
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Siamo per Voi
granelli di sabbia
spazzati dal mare
briciole di pane
scaraventate nella cenere
gocce d’acqua
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Si chiamava Franco Bullone
la povertà il suo unico vestito
la speranza la dote
e tutti lo prendevano in giro
a chiedergli
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Lettor, fin qui mi segui, ma presto, ritorna
a riveder le fike: la morta che risorge
dai veleni, le misere pike dispettarono
perdono con macabra veste da cerimonia oscena
O più e più i globi ritorci, risforma il grugno
e la voce, laido il
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Quando io vidi questi fatti Eternia sinistramente scintillante sembrava e di luce accecante: acciaiosi uccellacci con le teste lucide e ribrezzanti markavano l’aria a morto in formazione romboica a tratti silurando l’aride rocce con le penne oscene Ora lo
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12204 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 1021 al n° 1050.
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