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Le 6633 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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 | In fondo
molto in fondo
tu lo sai
c'è il tempo inesplorato
del sarai
riverso e solitario
in modo strano
tra un volto ridipinto
e un cielo arcano
di donna che si attarda
e che scompare
nel pozzo dei miei occhi
più del
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Il tuo volto di zingara,
volteggia libera con gioia
nelle lontane terre,
due gemme preziose sorridono,
si posano, accarezzano
l’ emblema del fiore spinoso,
la regina vellutata,
amata da nomadi cavalieri.
Un vento d’estate
accarezza calde
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Una rosa
per ammazzare l’orco.
Non basta certo
a renderti la luce dentro gli occhi.
Ma questa, e non l’orrore,
è l’immagine che avrei voluto per te
prima di addormentarti.
Una rosa
per ripulire l’erba.
Non basta certo a cancellare
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Sottili steli dorati s’allungano
si china la fanciulla a coglierli
e s’alza già avvezza all’inganno
l’intreccio le orna il capo
d’indolenti idee
e di vivaci pensieri turbanti
trepidante raggio di luna
riflette la pupilla
su uno specchio
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 | Siediti e ascolta:
forse non sai, veramente
come è fatta una donna,
ha occhi per vedere,
ma finge cecità.
Forse non sai, pienamente,
cosa pensa una donna,
ha una bocca per parlare,
ma preferisce tacere
di fronte alle avversità.
Forse non sai,
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| Donna già graziosa tu sei
non perder altro tempo
davanti allo specchio
già di prima mattina,
non è il gusto che ti manca
e neppur l'autostima,
non imbronciare il tuo bel viso
vaporosa o liscia che tu sia,
sarà un
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 | Tutto scorre lento
in quest’angolo di mondo
dimenticato da Dio,
solo il dolore cresce
ogni secondo di più,
si alza, possente,
su scricchiolo di donna
lacerandone
le viscere,
oltraggiando la mente.
Come rapace
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| La voce divina
rasenta le cime
d’inviolata beltà,
gorgheggi setosi
s’innalzano ariosi
D’armonici suoni
e acuti suadenti
il pubblico avvolge
col canto sublime
La voce possente
delizia la mente
acuisce coscienze
e l’anima prende
Sul palco
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Il cielo è una nube di silenzio
in questo giorno vestito di notte
dove le lacrime non spengono il fuoco
e bruciano dense lungo il mio viso.
Il fumo ha sepolto le voci del Paradiso
sotto una lapide senza preghiere
così resto inerte e spoglia di
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Fermati, ascolta con gli occhi del cuore,
dentro il vagito della sera
dove germina il silenzio,
si sente il smarrito vagar, della matrice del pianto
nel blu raffermo intenta a rimirare il cielo.
E il blu sospeso gli riporta il mare
nel cuore
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Sciabordi smarriti nel vento i tuoi pensieri
mettono le radici al calar della sera
cede il respiro anche l’ultimo rimpianto
come il cielo l’ultimo fiocco di neve.
Con il sol che non sorge più, dentro le tue insanabili ferite
che
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Spiavo
tra foglie d’alloro
il sole giallo
nel campo di grano.
File di donne
con falci e falcetti,
a mieter quell’oro,
abbrancando a piene mani
spighe mature.
Covoni di spighe
a formare casette irregolari
tra sguardi e sudore
di teste
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 | Sono così lontana dai rimpianti
tanto che per me andare è tornare
Così che lo svolgere del giorno
ai miei pensieri
ha fughe brevi
senza alcun ritorno
Sono una lunga notte
o un sole tanto caldo da stordire
un silenzio esente al
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| Lei era solo una bambola di pezza
e la sua gonna sempre corta
e le sue gambe bianche e lunghe
ma le sue mani sapevano di alloro.
Le foglie della pianta scucivano anelli
la fede troppo stretta
il sedere a mandolino
che sembrava una carezza.
Lei
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 | Oggi il cielo ha un nuovo colore.
Scarabocchi di nubi
solcano infiniti le strade del tempo.
La mietitura ha lasciato rotoli di paglia gialla
raggomitolati qua e là,
sparsi
come i miei pensieri.
Cicaleggiano cicale ozianti
in quest’afa
che
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 | D’incedere elegante attrae,
attira e cattura l’attenzione,
si nota nel passare
e nell'aggraziato camminare.
Senza avere una bellezza stravolgente
il portamento suo raccoglie
plausi e consensi tutt'intorno
affini al carisma personale.
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| Taglierò i capelli
e sarò alba senza ruggine,
rinnovato canto di me stessa
senza sconti né illusioni.
Taglierò i capelli
e mostrerò il mio viso
noncurante di un sorriso
tra qualche rimostranza.
Fenice
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 | Nel buio celata
anima succube trema
violenza insensata
l'incatena
- impossibile divincolarsi -
sospiro strozzato
stritola
speranze soffocate
trafiggono
urla terrificanti
s'arrendono
la paura annienta
ogni pensiero si ferma
nessuno
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 | Erano carezze in quei giorni quando
giovane e bella
assaporavi accanto a lui la vita.
Occhi tuoi solo nei suoi
parlava di amore
rideva di ogni piccola cosa
e si gioiva insieme.
Poi non erano carezze più nei giorni a seguire
confusa non
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| Non ti conosco
ma spesso t'incontro.
Nei tuoi sguardi mi perdo,
mi smarrisco e mi ritrovo.
I tuoi occhi brillano d'amore,
di passione, di vita e di dolore,
le tue rughe sono il sentiero
delle mille lacrime di gioia e di amarezza.
Guardo il tuo
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Sirena della morte
tu mi toglierai il respiro
in un pomeriggio di giugno
quando il vento spera
In una notte scura
senza lo sguardo della luna
a proteggere i pensieri
di una sola, fragile carezza
Principessa della sera
tu mi lascerai alle
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Così offesa
in quella sua solitaria riva
danzava all’ombra di un canneto
in una silenziosa festa di fantasmi.
Sfuggiva alla ragione di spiegare
rotolando nei profili di una piena
dove il cielo modulava lampi in lontananza.
Pare strana se ci
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Quanta neve è caduta
nella culla delle verità,
tenute celate a chiave in un carillon
che non ha musica con gli ingranaggi di ruggine,
nel ventre materno delle allodole.
Grembo gonfio di ghiaccio
e di sangue di bambino...
Sulla
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Soffia ardito, l’alito della morte,
dentro mura che perso hanno
ogni colore.
S’alzano mani maledette
per profanare, senza pudore,
la sorte di un debole amore.
Un grido verso il cielo,
un rifugio angusto dentro le parole,
nell’anima, dolore e
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L'attesa riempiva l'aria nella stanza
strana fu la commedia sulla verità esterna
nonostante tutto attese
un foglio bianco si trovò in mano
lesse con timore quelle righe
forse un mistero nascosto su verità false
un oblio
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 | Lascia che le mie mani si stringano
forte al petto, a protezione
di chi non ha rispetto.
Lascia che l’anima mia possa fuggir
via, che non sia testimone silente
di assurde violenze.
Lascia che la speranza regali albe nuove,
vestite di
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La catena è ancora troppo dentro le cose
non si spezza, non mi salva...
Questo tempo dalle stolte nervature
si fa briciole di me e disseta tormenti
come fiati di vertebre piegate - rauchi morsi.
Il dirsi addio - questa è la
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Mille stanchezze si addensano
lungo i bordi delle case
troppi umori maldestri
consumati tra un caffè, una ciotola di latte.
Va pensiero dicevi,
proprio mentre morivo affogando nel pianto.
Mille stanchezze in questa vita
come coltelli puntati alla
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amo l'otre concava del silenzio
il cono di luce che infrange le scale,
dove un uomo lavora
toglie peso all'acqua e non se ne avvede
galleggio nell'impasto
amo la solitudine delle mani
una a una mi riconoscono
d'alcuna saggezza
come un
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Saprà dire lo specchio
i volti dei suoi giorni
lo struccarsi la sera dal finto sorriso
lasciando scivolare sulle guance
libere le lacrime
inchinata alla sua notte
alla predica di sogni
sequestrati
da gesti senza pietà
...che
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splendi più che puoi
fino alla fine del mondo
indimenticabile disastro
della vita mia
che reclama a gran forza
l'immagine tua riflessa dentro me
splendi come una stella
nel mio cupo cielo assorto
sei custode dei mille
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6633 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1501 al n° 1530.
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