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Le 6650 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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sfregiate le pareti di quest’alba
nascondono all’entusiasmo il capo,
dell’albero al confine solitaria resta l’ombra,
linea tenue che non fa più segno
e dei capelli,
un tempo dolcemente carezzati,
adesso solo fili di pezza
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Incessante la tua ricerca di vita
mentre sbiadisce fra dolorose realtà che vorresti mutare
per non piegarti a un simulato esistere
Guardi al giorno che viene scuotendoti di dosso un ieri
sprecato tra effimeri sogni e opprimenti bugie
e
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Imperativo
sorrido
sorrido padre e credo
mi perdo
mi giunge
un dire muto di parole nel profondo
Stritolate le viscere urlano
ma sorrido
sorrido al rosa del tramonto
al gelo del mattino
al pianto del bambino
alla
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 | Andiamo?
Ho bisogno di attesa.
Il precipizio non conosce
giusto traguardo
mentre acquisto attimi.
Massificando
temporeggio i toni
distraendo, per poco,
affratellante noia.
Attendo
pur conoscendo abbandoni
furbettamente
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| Li sovrasta un querceto di isole nuove.
Racconti di pioggia allentata, le dita
evocate brandendo parole già eluse.
La neve sui palmi tingente al vapore,
del bricco svelato alle amiche alla
sera.
Gli sguardi si perdono nel giro di
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nei limiti del cuore ti vedo
pargolo racchiuso in quel nido di donna
che al tempo fu mia
nei giorni
che ingannano il lume chiaro
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Mi ritrovo costretta
da ramosi coercisi.
I solchi tarpati
per mancanti foci
e distanti non luminosi.
Le gambe accavallate
e per gravità soddisfatta
lagnante mormorio ricorrente.
E ancora un volta
riferirne la lauta bellezza
o
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Mia giovine e graziosa anima
dai boccoli di seta e cotone,
dei miei sogni ne annaffi la cima
col corpo vellutato dal sapone.
L’ odor della tua pelle irrora
le secche pianure della collina
che piange sola e ad ogni ora
senza il tuo permesso, oh
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 | Amavo
quei sussurri di vento
su quel mare
colmo d’infinito.
Orientavo il mio cuore
sui palpiti dell’onda,
che increspata imbiancava
lontane sfumature marine.
Il vento accoglievo
affinché il nostro paradiso
riempisse.
Son vuote ora
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Mary Mary
Poppins
la più bella
non sei Tu
Anche in questo
sporco mondo
c'è di Te
chi vale più
Non mi spendo
con esempi
e rifiuto
altri commenti
Ma la verità
perseguo
e a chi vuole
non la
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Impari silenzi che crescono come opere obbedienti
acquattate in un'invenzione che riplasmerà la solitudine
in grembo a pazienti inquietudini,
un bilanciarsi consolatorio che diviene madre
alla tonalità degli umidi guizzi.
Un
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Senso di colpa
angosciante,
gli chiese
se l'avesse amata,
l'addio in silenzio
arpeggio stonato
annegato nell'azzurro
dei suoi
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 | Un’insieme
di luci e ombre, c’e la
conoscenza nel rapporto,
una serie di domande; non
c’è stima; l’accanimento a
lui o a lei, la dignità
gli rapina.
Dalle origine
lo spirito con l’uomo è
in comunione; quando si
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Oltre
il nero mi nevica la notte
Scricchiolano passi leggeri
Il buio è pianto
Pudico
leggero il sottile lamento
E' di
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Processo di demonizzazione
animato
da forza ed astuzia disumana e malefica
si addentra in bestia feroce,
incarnando nel proprio essere
spiriti ed impulsi selvaggi...
Come in agonia
rami alberati si piegano al pianto del sole,
imprigionando
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Quanto vorrei
che ogni donna
ritrovasse
dentro la sua Essenza
l'ancestrale
istinto e la saggezza
delle Grandi Madri,
che maschilista cultura
nel corso dei secoli
ha cercato di annullare,
e ritornasse integra
quella forza primigenia
e quel
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Prigioniera consapevole di violenze celate,
immersa nell’abitudine
hai spento i luoghi dell’anima, donna.
Vita vissuta nel sottobosco la tua,
tra piccoli radi fiori dai tenui colori,
il verde dei cespugli e delle edere striscianti.
Fitti rami
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 | Quel respiro affannoso,
il cuore che ti batte in gola,
le tue forze che ti vengono a mancare
mentre quel sole continua a riscaldare.
Chiudi gli occhi ...
e giorni di incredibile bellezza
ti ritornano alla mente
delicatamente accenni un
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Cenere e vento soffia nella notte
la verità è favola che sbianca
e amore defunto punge gli occhi
spicchi di stelle senza luce.
Lontano è l’azzurro di cieli sconfinati
il sole non scalda l’anima
cristallo frantumato
in mille
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Profanato respiro
divincola arti nella lotta
nel grido rubato
da tuono violento
che cancella il cielo
Rosea nuvola
agli angoli atterrata
usurpata da polvere
piange il proprio sangue
- involucro di carne
dall’anima estirpata -
Occhi pesti
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Come rosa appena sbocciata
al sole di primavera
tu, spensierata fanciulla
sorridi alla vita fino a quando
occhi familiari, bramosi di carnalità
si posano su di te
e denudano la tua intimità.
Come petali delicati,
strappati da un
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Stracciate e silenziate le empatie
distolto il brillar delle armonie
vorrebbero un lungo forse sofferto addio
e nuovi passi a due.
Ma di queste figlie dell’amore illuso,
che si schermiscono dietro sorrisi lividi
che stringono forte alla vita le
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Silenzi rappresi da storia antica,
fuliggine celata, lontana dai ricordi.
Occhi nascosti a realtà funesta
or che nessun gesto libertà manifesti.
Allora lava la carne tua non pura
nell’acqua torba di altrui peccati.
Disperdi in essa
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 | Verrà stanotte
a rimboccarmi le coperte,
non un bacio innocente
si poserà sulla fronte,
ma piano s'insinuerà la mano
sotto le vesti
frugando le soffici carni,
tastando la pelle giovane
sazierà le impudiche
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 | Sanguina il sole
su nuvole mosse
e sul dorso crespato
di un mare agitato,
risacche schiumose
avvolte d'argento
ammantano le urla
di un gabbiano perso.
Negli
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Verrà il tempo
in cui nel suo specchio
l'ombra dell'anima vedrò scostarsi,
allora chissà se
ti soffermerai a me accanto
e al residuo angolo di vita
l'immagine di te, di un fiore,
vedrò specchiarsi sul mio
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 | dai piedi di una croce
s’alza forte il grido di dolore
d’una pietosa madre
violentata nell’amore
privata della vita
di quella vita che lei ha donato
hai margini di una strada
s’alza forte un urlo di dolore
di una giovane donna
violentata nel
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 | Solidale con te donna,
vittima ignara dell’ orco d’ amore.
Preda docile sei alle voglie
d’ un uomo tiranno ed egoista,
che vuole per sé tutto di te:
il tuo corpo, la tua anima ...il tuo respiro,
annientando la tua dignità,
la
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Stasera so d'amarti
audaci i nostri sguardi
conservano carezze
La camicia di seta bianca
ha ancora il tuo profumo...
all'imbrunire della sera
siamo io e te
Ho rapito i tuoi battiti
a braccia conserte
scruti la mia mente,
ci sfiora il
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 | Ancora una volta
ascolti il suo "mi dispiace"
e ancora una volta
lui cercherà di imporsi
coi suoi occhi maligni
pieni di minacciosi silenzi
dirà poi cose che la tua voce
non potrà mai dire.
Capitan giorni in
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 | Una bambola,
le braccia staccate
dall’esile corpo,
distesa sul selciato,
a faccia in giù’.
Non c’è traccia
di lamento
o gemito di dolore:
solo quel corpo,
immobile,
che chiede calore
o qualcosa di palpabile,
come una
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6650 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2311 al n° 2340.
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