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MariaGiovannAìnoRusc ito
Le 177 poesie di MariaGiovannAìnoRusc ito
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| Dalla sintesi un verso colorerà di porpora
e di verdi toni le sue tele smunte
per un bagliore pulsante
forse l'ultimo.
Quando la compresa scoscesa
non soffocherà più le mani
vorticose di slancio
ed il cuore adattato si
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| dei fondi di bottiglia verdi ed umidi
restano gli occhi miei verdi ed umidi
la nostalgia degli antichi attimi
e le sigarette solo pensate
dal fondo di bottiglia verde
osservo solo i ricordi rammagliati
i sospiri ispidi e sapidi
delle
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| audace creatura
apre a un sospiro
soffocando il respiro.
...a coppe sgombre
mentre rotea le dita
le intreccia per gusto.
...verecondo ruba sogni
li distorce come gomitoli
e li porge sorridendo
al mio spirito stanco
di negazioni
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| le parole di oggi
non sono più sole.
Senza alcun fiato
misto gaudio e
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| Ricomincia il rito
ormai secolare e mai secondo.
La tenerezza nel gentil negare
la smaniosa volontà del mancato urto
le tante sensibili premure
desideri celati e minanti
voluttà.
Competenze mascherate
dietro schermi di profumi
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| Emozione
che vivi...
passione.
Cosa potrei
ciò che è
mi comprende.
I ricordi
perfetti...
tante malìe.
Il calore dei sensi
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Procede
la pacificatrice convulsa
fin che il tempo dà pace
prima dell'onda consueta
distante dalla calma apparente.
Procede azzittendo.
Da leonessa mutante
pronta al salto geniale
muta repentina da sonagli
e si placa.
Procede poco
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Il sonnico mantello si eleva
allo sgorgare
dello splendido cupo diurno
fra flauti di pennuti
e sonorità poco allettanti.
Le rotazioni da struscio
fra panno- ventosi
e pose di calde presenze.
Ed è subito angoscia
per il giovane
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| Nei giorni
rincorri la mia ombra
e le voci brillanti notturne
le rime
le accorci.
Ascolti il pulsare
dei suoni noti
che toccano le distanze
e accorciando i centri
li non- fecondi
e allontani le residenze
costringendo le mie spalle
a ritmi
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Ogni attimo
prolungato da poco nodosa
strozzatura
appare forzato.
Semplice balneo su strada
d’aleatorio alveare
sonnecchiante.
Tacenza setacciata
per polverulenta immagine
è un’incongruente
incognita.
Con
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Una parentesi poco solare.
Grilli al risveglio
seguono il pantano franoso
notturno.
Il sopore già distante
un ricordo ormai
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| Andiamo?
Ho bisogno di attesa.
Il precipizio non conosce
giusto traguardo
mentre acquisto attimi.
Massificando
temporeggio i toni
distraendo, per poco,
affratellante noia.
Attendo
pur conoscendo abbandoni
furbettamente
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Mi ritrovo costretta
da ramosi coercisi.
I solchi tarpati
per mancanti foci
e distanti non luminosi.
Le gambe accavallate
e per gravità soddisfatta
lagnante mormorio ricorrente.
E ancora un volta
riferirne la lauta bellezza
o
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Era già andato troppo in la
espropriando oltre
la sua meta
lo scrittoio troppo esiguo
per comporre le sue misure.
Soffocato
costretto
avvertiva le contingenze.
Le sonore ancora troppo incantate
quasi incatenate
sbriciolavano
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Tamburellava con i gomiti
sulla tastiera
mentre un orsuto grigio
impiastricciava
ammaliando, il violino.
Una serata bambina
da leprotti zompettanti
ante- crescita
per desiderosa ribellione.
Un rinnovato appuntamento
solare
di notturna
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I toni grigi poco rarefanno
attraverso le arterie gomitolose
al risveglio.
Inzuppano le trame ed i capelli
mentre il tessuto gonfio
umidizza.
Le luci ed i suoni acidi, parenti, sposano i passaggi veloci
ed i capitomboli
mentre tazzine poco
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Invia un messaggio privato a MariaGiovannAìnoRusc ito.
Un risveglio ormai insolito
ricavando unguento dalla bussola
per ineguale rapporto
di addenti scekerati
dallo scarso resoconto.
Sommati appaganti
per minima distrazione e
rilassato progetto
non vago- traballante.
L’antico stupore
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La realtà oggi è specchio dell’ambigua esistenza.
La pubblicità più di ieri ne evidenzia l’incarno.
Genitrici ‘pseudo- cuoche’ riscaldano pietanze plastificate
per ‘pargoli accompagnati da omologo sesso’.
Non
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| E come spuma luminos’acerba
da antica fanciulla.
Come lei sfumata
da pennelli frangiati.
Evaporante per differenti livelli repentini
accalorata d’affetto unico.
Risaltante su massa
di minima coscienza.
Abbellita nelle rosee
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Sauro l’arenile
e le corali chiome
brune.
Croccanti i vascelli crostati
molli acquosi freccianti
di fluida
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| Anche il linguaggio
ne esprime la carenza.
Parolacce usate
per drenare l’idioma
e renderlo accoglibile
alle ciurme.
Accalcante frastuono
boomerang da trastullo vocale.
Anzi- detti idiomi
bacianti e ironicamente con- bacianti
scorrette
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| Alle sbigottite immagini
mancherà traverso
da esonerato complice
meta- pubblico.
Per troppo oculato
virtuoso peso
e troppe condizionanti
riflessioni.
Meglio il rasserenante
zuccherino panno
che la spada scevra
da rilassante vincolo.
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| Il laghetto
incalza
tra la verde frescura
mentre ogni tanto
evaporano i pesci
rossi con uno sbaffo Dalì.
Il canneto intorno detta legge
per il canto una perfetta cognizione
ricomponendo la realtà divaricano i colori
con il
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| La sciocca compagna
ha esalato il soffio
il respiro è risolto
per troppa quiete.
Poco salvifici
l’odore del mare
e la rilassata familiarità.
Il torpore è non quieto
per risolvere un impeto
distogliendo dai frutti.
Un
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| I punti di vista erano tanti
osservando la prima periferia.
Il lampadario
proiettato al suolo
ne costituiva l’esterno più
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| Tutto immediatamente
oggi
compare inesausto.
Ogni snodo poco noto
dopo secoli non contati
per scontati accomodamenti
d’innocenza sorpassata
tra poco morbido sostegno
e più consumata posizione.
L’evoluta coscienza
non desiderata
ma
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| Sulle tue gemme
il candido non assolve pace.
Opaco nasconde
ogni veemenza
tralasciando chiarezza.
E’ muto, non cita vocale
arruffando opinioni
cancella
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| Osservo.
Tutto, intorno, è cuccia
da bambina.
Gli eccessi, orpelli esausti
odorano latte
cannella sguaiata
e cucù.
La cucina, una folla
affamata di ricami
tra luce accecante
e colori pastello
merletti ovunque
e
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| Un caso da polpo stanco
rilassato sul muscolo già opaco.
Per inanellare la ragione
un momento
quasi fuori controllo.
Una stupidaggine
un trastullo poco desiderato.
Ore giornate
testate in ragione superflua.
Eppure
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| Antiche amicizie
ricamate da incontro già superfluo.
Ritorni di memoria già esausta
non costituiscono intesa.
Poco ritmo, allora
ha lasciato scarne tracce
forse inermi sfumature
da neve disciolta.
Tutto è
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177 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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