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Le 6650 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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 | E’ un brivido
che incarna dolore.
Notti insonni
nel tentativo di mettere in ordine
pensieri aggrovigliati.
- Inutile-
Troppe le immagini sovraffollate,
e quella lama
che infierisce ad ogni respiro,
sanguina anche l’anima.
Ancora
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| Ci sono fiori
che il gelo
racchiude nella terra
e poi i semi
martirizzano le albe
così i tuoi occhi Nadezda
sono fiori
che il partito raccoglie
sui balconi.
E' freddo questo inverno
compagna
freddo come il ricordo di tuo
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 | Le lacrime delle donne
sono rosari intrecciati per il cielo
e polveri di seta sottile riposta nei granai.
Le senti attraversare occhi grandi
e le sospiri di nuvole e profumi.
Le lacrime delle donne sanno
di linfa dispersa fra le fronde dei
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 | svelarsi alla brezza sfuggente
animata di sospiri
tra le nuvole sospese
in un cielo terso di pioggia
mi avrai tu donna
incatenato alle grazie del'anima
per tutti i giorni che seguiranno
senza paura di rimaner nudi
accanto a te mia donna del
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 | Con passi felpati venne il Destino
sorvolò dune e oasi
dolori e turbamenti
salpò su navi fantasmi
lasciò i remi
veleggiò su una vita fragile
invase grotte inesplose
cercò la luce... per la Libertà!
Dal
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 | Voi non sapete com'è facile
da cigno diventare anatroccolo,
di sperma e sangue
s'insudiciano le piume,
quelle piume
che fino a poco prima
brillavano di luce propria,
candide, morbide come un peluche
da stringere al cuore,
non resta
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 | Sarà l’alba del giorno
che sveglierà l’anima
gentile per affrontare
la rivolta che dentro ogni donna
si cela,
congiunto il cuore, la mente sconfina
in quell’impavido coraggio che detiene
il silenzio per andare avanti
nascondendosi
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Bella, altera, donna!
Vento, mare, oceano, goccia con cui dissetarsi di verità!
Ti sei liberata di quel fazzoletto che cingeva il tuo silenzio!
Hai rotto le catene dell'ignoranza, dell'arroganza, della bestialità umana!
Dentro le
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Donaste il cuore gettando perle al vento,
siate sempre il valore avverso
all'umana moltitudine che strappò
un giglio bianco chiamato donna.
Un giorno, due metà si fonderanno
in un'era chiamata libertà,
si abbracceranno su
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Il vento non placa,
al diradarsi oltre le cime,
il suo lamento,
è inseguito da passi stolti.
Cede alle lusinghe
intermittenti
di chi non conosce il senso,
e il bisogno di quell’inebriarsi,
attento e sincero,
nell’armonia
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 | È passata un’altra
notte,
canto di tristi silenzi urlati
silenzi scritti
silenzi destinati
una bambina con la testa china
ha messo in un angolo
la bambolina
per non giocare più.
Il lupo nero si è saziato di
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L'umana
specie
ha mosso
il braccio.
Come Caino
ha segnato d'ombra
rossa l'immacolata
terra
- Donna -
Anche la Vita
piange allor
di lacrima
commossa.
E se questo è
un uomo...
Vorrei che
da Madre
- Donna
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Sono come una goccia
di pioggia
che sgorga improvvisa.
Scivolo mestamente
solcando ogni ruga
del tuo impassibile viso
fino alle labbra serrate
in una smorfia.
Non riesci ad evitare
di socchiuderle
e assaporare tristemente
ancora una
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Cadon le carte,
sul panno verde,
la luce del lume,
nel buio, si perde.
Gioca il mazziere,
che con l'asso di fiori,
fa suo il sette bello,
ed il cinque di cuori.
Con grande esperienza,
poi riesce a calare,
il re di denari,
per la scala
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Posa il tuo capo piano sopra un cuscino di sogni
ora la tua libertà corre felice fra le strade di Persia
colorando di vita il terrore dei boia di regime;
vola lontano sopra i minareti
oltre il confine tra l’asia e la notte
dove nessuno
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 | Intrisa d'amarezza
trascini gli anni dentro a un dolore antico,
che nuovo...
sempre vive ad umiliar lo sguardo,
nel gelo
dove brucia la ferita.
E t'ha ingabbiato il cuore, marmorizzato l'anima,
mentre i pensieri
intrecciano certezza e
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 | E sì che hai vinto tu
chinato al tuo sacrale
pendendo per la gola
l’impudica morale
legata a un canovaccio
di false verità.
E sì che la tua spada
già rossa di paura
tagliando mille teste
è certa della
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Trovai tra i fiori di campo e gli arbori
quel colore che mi rese felice,
mai di più dei tuoi verdi occhi
Tu giglio del mio campo e vivo consiglio
anche se amareggiato è il tuo amare
dal volto traspare o moglie il sognare
Scelta in
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e, ricordami,
non per quello che sono ora al fine della vita,
neppure per quello che forse sarò domani, nullità,
ma per quello che ero quando m'incontrasti allora, e
ricordami,
non bellissimo, ma bello quanto bastava,
affabulatore
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Oh Madre mia, guarda!
È chiusa la mia bocca!
Lascio parlare l’anima,
perché quel groppo in gola
non mi lascia parlare ancora.
Oh Madre mia, ascolta!
Non voglio urlare al vento
il dolore che dentro
mi ha ferito tanto:
ora è
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Fende l’aria
strozza in gola l’ultima parola:
Perché!
Gli occhi sono pieni di stupore,
le mani a proteggere il volto
tutto corre così velocemente,
tutto si spegne in quel fatale attimo.
Follia di un momento
accecato odio
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Viso scavato dalla stanchezza degli anni
Occhi spenti, arresi al proprio destino
Nel vedere tutte le sere
Bottiglie di alcol in gara.
Tu giovane donna
Continui a resistere...
Aggrappata alla speranza che lui un giorno
Per il bene dei
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Nate dalle serate stravaganti di un Dio errante
lungo i confini dell’indulgenza,
da polvere dorata offerta con insolita magnificenza,
da sortilegi smisurati.
Forse, solo per esaltarne quella perfetta asimmetria,
l’ignobile presenza che si proietta a
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Macchia la vita,
che profumata d’affetto,
infido mondo offre amore,
asservite di quella canzone,
le ore turbano notte d’incanto.
Dalla conca del mare,
la sete e la fame scalfiscono il cuore,
spasimo profondo dall'amore corrotto,
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Non di parole ma di suoni
a volte inferni,
brulicano fantasmi
come un mercato d’anime
raccontano memorie di vita
caduti un giorno d’un vile gesto
ove agli inferi risiede la fatal mano.
L’umana ira che offende
tracima incontenibile il
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Sento il silenzio
come un coltello
avanza e s'incarna
nel tempo che dovremo sentire
ancora passare sulla pelle che aspetta
ma non va via come vorremmo.
So che vivere è dura
e solo scavando dentro si tempra la forza
che serve per
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Le tue bambole
vanno a fuoco.
Sotto un cielo dove cadono lacrime
si scoprono ferite.
Violenti richiami
soffocati dalle mani.
Le tue bambole
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| Jimmi |
24/10/2014 15:13| 2634 |
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E rimane inascoltato
quell’urlo
nella notte.
Ci sono mari prosciugati
e anfratti
dove si nascondono
mostri e serpenti.
Ombre adunche
non
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Ti osservi allo specchio
con gli occhi tumefatti
e cerchi di nascondere
quei lividi
con abbondante fard,
ma bruciano anche il cuore
e la tua essenza di donna
quei lividi,
e ti chiedi che fine abbia fatto
quell'uomo premuroso
ed affettuoso
che
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Quanti passi
intorno ad un ricordo
con sofferenza inquieta,
sognava i suoi occhi.
La respingeva
se s'accostava alle labbra,
tutto
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con le radici che sudano
per tenerla ancorata a terra
negli occhi
una voglia di cielo che l'attrae
dire e
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Midesa |
23/10/2014 20:01 | 4037 |
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6650 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2461 al n° 2490.
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