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Le 6650 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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La favola bella
racconta la mamma
alla sua pupa
dagli occhi castani...
C' era una fata
e c'era la strega
e una fanciulla figlia di re.
Nella torre rinchiusa
tesseva e piangeva,
guardiano un gran drago
che fiammeggiava.
Un cavaliere
su
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...Ed ogni giorno, il pianto fermo
lì, come nodo in gola:
non è niente,
mi sono fatta male io da sola...
Ricordo che bambina
sognavo di esser sposa
di un principe che di me facesse
la sua inappassibile rosa.
Poi, venne il
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al primo svegliar del giorno
di specchio non guardi l'imago
il dafar tuo è dato all'abitudine del tempo
,un attimo che spendi al veder del viso tuo riflesso
non conti
ma subito vedi il rimpianto
il dolore
l'affanno
è li
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Il tuo sguardo
mi è specchio:
del tuo corpo,
nella tua vita,
nel tuo pensiero.
Mi siedo e vedo
di te le ombre
sopraffate dalla luce,
luce che ti precede
in strade d’amore.
Una carezza al cuore
sento nell’ammirarti
e compiaciuto sono
del
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profumo strano
se le candele accese
tremano luce (D)
Quelle lune erano ancora opache
dove la luce ti aveva lasciata
nelle stanze buie sempre vuote
di un passato semplice da tradire
Poche cose ancora da portare via
se la notte aveva
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Chi già ti ama
non lascerà mai
che il vento ti sfiori.
Un manto di stelle
per te brilleranno tutte le notti
mentre
timido il
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Son fiori
profumati di bosco,
quando son bambine, le donne.
Han in loro
la grazia della primavera.
San soffrire,
e combattere per l'amore.
E tutta la vita sospiran, ricordando quell'idea.
E quando la vita le prende
voglion essere donne,
ma
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 | Tra il riposo
delle foglie,
i passi
lievemente decisi
che sento
sono
quelli
delle donne.
Respiro
fragranze di vento
tra i capelli
e mi raccolgo,
nell'odore
che voglio
ungermi
di loro
dentro.
Umida
è la notte
come
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| una donna, nera,
ma bellissima,
affannosa
con due occhi
che sono
un libro scritto,
mi corre incontro
con un bimbo in braccio.
"tu sei buono,
dammi del denaro,
se non pago martedì
mi cacciano di casa
e ne ho due a scuola,
del mio
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Sporca
nel tuo candore profanato
ti restano gli aculei mozzi del rifiuto
la folle guerra alla memoria
nuda
in lotta con il buio
che t'ingoia
sporca
come la melma che ti gocciola dal cuore
sangue non è
non più
il nero flusso
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Dissetarsi
ignorando quale sia la fonte
ma l’acqua fangosa,
non scorre profumata...
le colombe
amano il vento
che porterà polvere
ma quando diventa fango
sa di morte,
Solleverà
in volo ogni schiavo,
senza capire che amare,
non è
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d'atavica eredità
è il futuro del mondo
al primo respiro il pianto
che di gioia dolore veglierà il suo tempo
al mutar del sole veglia i sonni
e del canto
ardua fa la sua preghiera
e
se il dolore compagno fa il
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Era solo un bambino e aveva il profumo di un sogno,
più vero del sole...
Profilo disfatto in castelli di vento,
tormento di creta di un greto impotente.
Quel passo impalpabile in limbo d'incanto
vanisce l'attesa che echeggia
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Con le mani sul cuore
Scopre si rivela l'esser suo madonna
Non sapeva di fanciulla del grembo all'erta
Vergine nel volto intatta priva di virus o diavolo
Quasi fossi un'inesplorata montagna a picco
O un prato quieto silente et solitario
Il
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E' ciò che succede: sbircio
tra eloquenze scompagnate e incolte
- deliberate, forse, in dediche acerbe -
e m'accorgo di un esatto qualcosa
che chissà dove diventa buio, prima:
è l'anonima quasinubile notte
di fare e rifare
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Lia |
08/11/2013 20:11 | 4103 |
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Iniziava ad ancheggiare
i fianchi,
a portarsi con tinta
e belletto
all'intima sconcezza
di inguaribili baci.
Mi parlava ella muovendo
le ciglia,
emulando la sua natura
e freddamente
recuperando le intenzioni
tanto nobili.
Come diventa
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morti sospese
negate e poi tradite
da gocce acide (D)
Se sognavi un cielo era per poco
e il grigio perla delle strade rotte
rifletteva il colore dei tuoi occhi,
annoiati dai tanti cuori stanchi
Poche follie dalla mattina al gelo
e verso il
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e, quando sarò grande, dicevo vorrò vivere
la mia vita liberamente senza tanti infingimenti,
senza compromessi alcuni né patteggiamenti strani,
senza veli corporei in cui nascondere il mio andare,
senza contare sugli altri ne
leggi

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E ora dormi mia adorata
di quel sonno che porta la pace
di quel sonno che lava via i mali.
E ora dormi e i sogni saranno reali
quei volti che sempre agognavi
le mani che più non stringevi.
Riposa dall'ansia del lungo soffrire
dai mille
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 | Mi stavi avanti cento passi
adagio
raccolta nell'incendio delle chiome
al danzare delle foglie
parevi senza mèta.
Nel viale sulle mura antiche
lo stesso vento s'infrangeva sul mio viso
e subito raccolsi
l'essenza che odorava di
leggi

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non il risveglio
ma labbra screpolate
dal nero vento (D)
Sempre che non sia una lunga notte
ad ingannare questo cielo nero
con le tenebre mal riposte a pioggia
e le nubi a far vergogna del domani
Se non non sarà il colore degli
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Lentamente
il suo dolce viso,
segnava il tempo,
di mille maschere.
Sperduta
l'anima prigioniera,
nei fragili gesti
scandiva silenti grida,
nell'urlo di notti
mai chetate.
L'incontrai
nel sole
dei suoi sogni,
nella ragnatela
dei suoi
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Nel profumo della pizza
seduta al tavolo davanti a me
una ragazzina pallida in viso
era là dolcemente in attesa.
Il suo ragazzo alto e magro
guardava con occhi luminosi
ogni piccolo movimento
che la futura donna faceva.
Una mano piena
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Come gli occhi raggio di sole improvviso
ferisce. feristi il mio cuore dolente
di tua assenza infinita.
E vana
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Nitide e briose
Nell'aria frizzante,
Nell'effluvio del fiore
Note di musiche.
Le gonne si alzano
E, celate innocenze
Allo scoperto danzano.
La passione
Dal volto traspare.
Come luccicano gli occhi
Sotto le curate ciglia;
Come arride la
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Chi ha ferito le radici
dell’albero più alto della foresta?
Chi ha inaridito la sua zolla?
Chi ha sparato sulla sua chioma?
Chi?
Chi ha spezzato i suoi snelli rami,
quelle sue lunghe braccia protese al cielo?
Chi ha strappato le sue
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 | Ti scrissi
le lettere,
senza conoscere
le lingue degli
uomini.
Ti scrissi
senza sapere
quanto fosse donna
la terra, la strada,
l'attesa, la
vita...
In quelle
pieghe amiche
di femminili giorni
ho ritrovato
il manuale
del mio
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 | i sospiri danzano
negli specchi ombreggiati
di sfrondate colline
ramate sono le chiome spettinate
dai lapilli infuocati
colme di espressiva bellezza
nel vento impetuoso baciami
portami via con te
al di la degli oceani
al di la
leggi

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Bocciolo di luna
ascolta candido
il seno,
di latte il palato
cinto
nell'abbraccio perfetto.
Silenzioso sguardo
bacia minuti
disciolti in frazioni
di sgocciolato infinito.
Flebile respiro
sul tenero aggancio,
vita s'affaccia
al sole
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Sono le donne
fatte di improvvisi
doveri,
acquisti impellenti...
Donne che corrono
con i figli in braccio
tra un pianto e una carezza
donne nell’inverno incoerente
e quei fremiti impazziti
dal freddo zefiro.
Quante donne
assalire un treno in
leggi

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Ho cercato tra le fronde smarrite
per avere occhi dimenticati,
quando le mani cantavano poesia
in un cielo di suoni scintillanti.
Un sogno disperso nel vento,
nelle palpebre vergate di paura,
verso una spera bugiarda
nelle dita imploranti.
Non
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6650 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3001 al n° 3030.
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