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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 6652 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Ho perso un dente.
Come se lo avessi.
Non serve comprare il tuo profumo
i polsi ne sono impelagati
il naso ti cerca
ma tu,
orribilmente (s) comparsa,
non sei di qui.
Dipingi la mia mente
usi vernice sensibile
appari
scompari
riappari vestita
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Piovono lacrime amare
taglienti fendono il viso...
poi un improvviso sorriso
a stirar le tue labbra chiare;
naufraghi i dolci occhi
altalenando i pensieri,
nostalgicamente, di ieri
ricordano oggi quei fiocchi
che per te leggeri
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 | Sentimento senza eco
senza pena, senza amore
ti odio, per quanto t’amo
affogherò
nel bacio di Giuda
Tu
sprofonderai
nella solitudine dei tuoi oggetti (ricordi)
silenzio muto
unione ineffabile
Io
mi vestirò di rosso (dona)
come
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Evanescenti ricordi
di bei
giorni felici,
di quelle notti d'amore,
di quelle paure
che credevi ormai vinte
piccola anima disillusa e stanca,
ammaliata e attratta
da parole di resina
profumata e vischiosa
subdola esca
maledetto
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Mi ospito
riflessa amica d'ombra
viaggio con me nell'anima
spoglia d'infanzia vestita da donna
distante e vicina - tacita e malinconica
negli attimi mai uguali
seppur affiatati
in un copione senza scampo
Indago la pienezza
del mio
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e, accovacciati ed ascoltami
di me. di te, di noi,
di lei, di lui, di loro
apertamente ti parlerò, e
lei per me è stata una ventata di vento
in una calda serata d'agosto lì sul mare,
lui per te forse qualcosa in più di
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 | Silenziosamente si muove
nel suo abito di seta
indossato come una maschera
sul suo corpo irriverente
annaspa tra le lacrime inchiodate
del suo truccato viso
ha labbra ubriache
non avvezze
a quel rossetto troppo rosso
come sangue
che sgorga
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Turan |
03/06/2012 22:01| 2110 |
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| India è in viaggio,
avrà l’azzurro dei tuoi occhi
e il mio sorriso
nascerà in primavera
come i fiordalisi,
la sua infanzia
carezze e fiabe
India crescerà
con la forza di un vulcano,
esplorerà spazi
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| India |
03/06/2012 20:57 | 4149 |
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| Leggero come il vento
l'alito divino è fiato,
muggito, rantolio, sforzo
di partoriente;
cos'altro può esserci di più umano
della donna?
La donna.
Femminilità usurpata alle stelle;
diamante di brina sui fili
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| e, dopo aver tanto troppo atteso
mi concedesti il tuo vellutato corpo
di carnagione che sapeva di albicocca,
la bocca era scolpita con fragole rosse,
gli occhi perle azzurre di un mare profondo,
i seni poi colline da scalare in fretta, e
mi
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 | Imparasti il silenzio
quando ancora ti nevicava sulle mani
non parlavi del tuo andare solitario
a volte grigio a volte disteso
nel ventaglio dei perché
in quella casa dove
il vento fermava e germogliava
il tempo delle stagioni
non so se
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Il deserto arido si stende infinitamente
la vita quasi inesistente
l'aria assolata
il respiro snervante al cuore...
In fondo gli occhi vedono
un piccolo fiore mai visto
assetato
le sue radici si aggrappano alle lacrime
scese nella notte sul
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e, dopo che sei per sempre andata via,
un'altra ho incontrato che ora sento mia,
non mi scalda il cuore come facevi tu,
non mi arrovella l'anima al tuo pari,
non mi chiede dove sono stato e con chi,
non mi aspetta la notte dopo il solito
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Incantato vengo a scoprire
delle scarpe coi lacci di rosso colore,
dalle ciglia adornanti da sembrar finte
nel bouqet di piacermi con aneliti dipinti.
Son versi a stupire.
Ami la luna con nuvola in fronte
il sole che scende per l'ora composta
mi
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 | l'accento prescelto
è il campo fischiante
affascinatore d'interlocuzione muta,
sterilizzata coralità
parafrasi
l'esplicazione di
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Quella finestra dietro agli occhi
scrive ghiacciai
similitudini
di foglie senza vento
specchio d'anima
incarna una banchisa di giunchiglie
oceani d'una donna
luce segreta
cumulonembo
su un'infinita spiaggia di conchiglie
toni
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nubi di malva
senza la melodia
ed un pensiero
Ti aspettavo senza un colore
perché il vento avrebbe potuto sfiorare
la pelle e poi accarezzare, senza negare stelle
al loro inganno d'ambra, al loro rovo di malva.
Ero a mani vuote ma le
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 | Insaziabile
concepiva scissioni
In disparte indagava
esprimendo idiomi dissimili
imperscrutabili allegorie
Insoddisfatta
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| Fasci di buio
sulla tela
carattere di cuoio
l'aggressività come tema.
Rettitudine al femminile
d'esogena imposizione,
minacci ritorsione
per il luglio bisestile.
Acuta ed imponente,
come la retta in circonferenza
piegarmi
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 | Affollate le ipotesi
di fughe abortite
abortito l'ingegno
e abortita la partecipazione
Ai brulicanti fuochi
di
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 | sposto sassi al sole rovente d'agosto
questi viottoli di campagna - mediterranei
odore d'origano e di polvere di stelle
allungo la mano al sole - ne prendo un raggio
al vento s'agitano rami d'ulivi
cantano forte i grilli la raccolta delle
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 | Arroventate
le chiome rabbuffate
e rugginose
assoldando reclute concettuali.
Infuocata
di
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 | L'incedere elegante in un sorriso,
il vezzo di un rossetto in labbra
disegnate sul bel viso
e nel frusciar di seta di un abito
da sera la naturale posa.
Come per stelle dal fascino lontano
lo sguardo di ogni Adamo su di lei
conduceva e di ogni
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volgevi luce
dove notte tremava
fuoco nudo
Volgevi le spalle alla luce,
come a nascondere la parte nera
di te che pensavi in attesa,
sempre in attesa di una primavera.
O forse di una porta chiusa,
di un velluto fatto per ferire
per graffiare
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 | inanello attimi di seta
col mio ago senza cruna
è di piombo
questo giorno che dirada
salvo il cuore nel volo
d’una piuma
polvere da sparo
il tuo idioma selvaggio
sputi sillabe spietato
tempesta di ghiaccio
m’assale
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| Due donne ed un bimbo
nella sera stanca
mi chiedono un pane
è per il piccino
gli apro la borsa
do loro pane e vino
su di un tavolo
nel pubblico giardino.
I loro occhi
si riempiono di luce
mentre la voce inciampa
in un nodo alla
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 | Sto ringraziando il vento
perché mi basta poco
per essere contento.
Un soffio suo leggero
e si riduce il tempo
tra l'uomo ed il divino.
Un suo soffio leggero
ed ecco, si alza un velo
che rianima il mio cuore.
Due gambe
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| Sei ogni giorno
la prima luce del giorno.
Sei inizio della vita
in un germoglio di Natura Divina.
Sei argentino fremito
di chiara acqua sorgiva
da cui stilla amore
per fecondare l'oceano.
Sei nella più sensuale tenerezza
il
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| Cruccio e tormento recan ad animo che duole
E come nebbia hanno a svanir dianzi al sole
Giungon al vespero e fan la sera mesta
Portano seco scuri nembi di tempesta
S'abbarbicano e crescon com' empie radici
Che nel buio dell'animo rifletton,
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| Protesa dal merlo della torre
guardi la tua città bruciare,
gli uomini morire, i bambini piangere
le madri disperarsi, i vecchi invocare la giustizia divina.
Del tuo trionfo non godi
i giusti presagi ancora ti hanno frustrata
E mentre guardi
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| Chi sei tu, che con passo leggero vaghi nell'intricata selva dei pensieri?
Ogni più piccolo battito di ciglia è carezza e luce,
come fiore che sboccia e sole che nasce,
quando l'ambra celata nel profondo dei tuoi occhi offre la
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6652 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3901 al n° 3930.
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