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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Luglio 2025 |
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Le 6638 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Mi basta che sia il tempo a consolarti
con questa fiamma antica del piacere
e dentro i voli stanchi
mi attardo a scavicchiare come posso
col sangue nero addosso
e il tuo respiro umido di sesso
ben senza un compromesso
avanza in questo cielo di
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Il tuo viso nero
ha una pelle profumata,
i tuoi occhi brillano
alla visione di un futuro,
cullato nella tua mente.
Il bianco dei tuoi denti
rispecchia il candore del tuo animo.
Sei semplice nel tuo dire
quanto il cuore contiene.
Ti seguo nel
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Perché, arrivi a quel bivio dove cade il sole
al calar dell’ombre prime della sera
ti senti tranquilla sicura
È un sol battito quello di troppo
che non è cuore,è schiaffo è pugno
Rinfreschi con acqua di gelo lo squallido emanciato viso
corri
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Imbroglio di luci ed ombre
a celare tagli dentro l’anima
tracce di sangue e lividi
a marchiare la pelle.
Non si dimentica
il volto della violenza
e quelle mani ansiose
di spezzarti le ossa
seppellendo la dignitá
nella fossa della
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Non è vero che non sento dolore quando
le mie mani ti cercano e non ti trovano...
Inganno l’attesa del tuo ritorno nel fiume
della tua mente,
riempiendo i miei dubbi con linfa
distillata dal tuo cuore ...
Esplodi illuminando il sole,
disegnando
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All’ombra nella corte
parlavano le donne
dei loro uomini,
io non capivo il perché,
piangevano,
poi si raccontavano
dei loro, tanti, figli,
e cantavano felici
con gli occhi di luce pieni.
La madre mia che c’era
finiva sempre il tutto
con una
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Se solo lo avessi potuto intuire
questo destino scortese e scontento,
forse in questo splendido sentimento
non avrei avuto fretta di gioire.
L’ inganno è saperla lontana;
portando con me il timor di perderla
cado nel silenzio di non viverla
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C’è una interpunzione
in questo viaggio che corre
sui binari di ‘sto foglio
quel Oh! Tua interiezione
stupore gioia che soccorre
la pianta al suo germoglio
m’ avvolge la Tua essenza
dei passi l’eco ascolto
mi appari quando scrivo
prêt á
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T’arrampicasti sposa nel suo cuore rovente
fuoco innamorato della tua smorfia dolente
o Giovanna dagli impavidi sogni di fanciulla
in mezzo al buio cavalcavi desta nella tua croce accecante
figlia della terra di Francia che vestivi libertà
fosti
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Non oziare come foglia inutile
sull’orlo della strada,
alzati, muovi le gambe
a eliche impazzite.
Corri, Donna, corri
e insegui l’euforia di vita.
Con braccia d’acciaio fedeli al cuore
apri nei muri la tua porta,
viaggia verso ciò che
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S’allontanò
con pesanti catene,
fruscio d’ali
e vento profumato di nardo,
per mano un bimbo
nel deserto di sabbia
increspato dal vento
con suono di cembali
e una luna bianca.
Sul seno l’ombra
di colorate farfalle
come su fiori
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 | Anche se il vento tira forte,
vento gelido di maestrale
ci ha forgiate,
dure come la roccia,
che si staglia imponente
e sovrasta il mare
come una regina.
Non ci pieghiamo
nella tempesta,
come giunchi balliamo
e ci chiniamo
con radici ben
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Non sarai né rimpianto né rimorso,
meraviglia di ogni mio momento...
Quando i ricordi perderanno i colori
dei tuoi
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Ho ascoltato con cuore bambino
puro di neve e rosso d’amore
il canto di maggio
in silenzio e solitudine
lungo il mio sentiero
baciata da freschi pensieri
all’ombra del faggio.
E ho ritrovato me stessa
nell’immagine riflessa dalla sorgente.
Una
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Forse ci sarà neve
quando svuotati i cassetti
del comò laccato di bianco
riporrai ogni immagine in valigia.
Come sarà Rita?
Il giorno in cui andrai e le stelle
non illumineranno proprio niente,
né lo strazio del costato, né le tazze di
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Frammenti di vita nel tuo esser Donna
cresciuta troppo in fretta
nel diventare Mamma.
Poche bambole ben pettinate
nei sogni interroti dell’infanzia,
mille carezze mai ricevute
nella corsa frenetica dell’esistenza.
Fiumi di parole nei tuoi
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Uno specchio bugiardo
rimanda un’immagine ignota.
Vedo, guardo,
mi spoglio.
Mi spoglio d’un corpo non mio.
Da mani violente
che tutto han preteso,
rubato, voluto.
Mi spoglio da silenzi accesi
d’urla angoscianti
ignorate, derise,
al vuoto
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 | Tu donna che senza far rumore
ti aggrappi ad un filo di speranza,
tu che con dolcezza
ascolti il tuo cuore nonostante la non voglia di ricominciare.
Sussulti che rigano il viso che bagna per ciò
che gli occhi han visto, per ciò che la mente
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 | Qual rancor porti
dentro il cuor tuo,
scheggia restia
di vicissitudini lontane.
Trascinano i tuoi sensi
immaginari paradisi
laddove sovvengono,
ma albe bruciano i tuoi sogni.
Muta lapide marmorea un giorno
ove nessun scritto giace,
né
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Cresceranno ancora
in altri giorni di pioggia
e non li sentirai più
cadere fra le nuvole
Saranno lunghi e folti
il segno del mattino
scioglierà l’ombra nera
tra lunghe ali di speranza
Si intrecceranno ai sogni
e la casa si riempirà
di nuovi
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E così senza ragione
ti hanno cucito le labbra
senza possibilità
di parlare,
del gioire,
del piacere,
di amare.
Un taglio netto,
meno piacere,
più dolore,
meno femmina
pur sempre donna.
Lacrime di dolore,
di sale,
di sangue
per una ragione
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Voglio amare
tutti i giorni della vita
e godere
la passione più infinita.
Ogni notte
una donna nel mio letto
ed amarla
con il massimo diletto.
Non c’è nulla
di più bello in questo mondo
che giocare
a far l’amore ogni secondo.
Una
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Comincia da una prova: Partorire -
È nel dare la vita l’espressione
la più alta e segreta d’emozione.
Continua in tante prove: L’accudire -
Il conforto, il servizio ai nostri cari
anche senza un ritorno pari pari.
A oltranza il risultato nel
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Volto avìto di donna fiera,
lupo mancato sui sentieri del parco:
maestra di cortesia vetusta,
allure di perla scaramazza,
che il conversare
tiene in gran costumanza,
com’anche il colorare
immaginifiche suggestioni.
Alla fiera degli equivoci
ti
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I suoi capelli raccolti come un fiore,
sublime creatura di madre natura,
seducente, meravigliosa e pura
volge le spalle ad ogni paura.
Un cuore sensibile d’altri tempi
che mostra il suo volto a pochi eletti.
Le sue labbra, tenere radici pronte
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Non stupirti
davanti a una donna
che nel mondo
porta il suo vissuto di mare
e certe albe in attesa di un treno.
Lei,
cammina come fosse esule
ogni gradino è casa sua,
ogni piazza è a suo vedere
senza confini né ideologie.
La senti
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Strani voli ed ancor più strani approdi
le coste infestate dai corvi
castelli abbattuti dal vento
polvere, origine ed epilogo
Dammi le mani oltre le cime
dove tutti piantano il vessillo
cadranno giù le nuvole a frotte
Sentirai che
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 | Lei è sempre lì
davanti alla Chiesa,
e mi chiede aiuto
con la sua mano tesa
Mi dice: Il mio bambino
è a casa solo, sta male,
dammi solo un soldino
come segno augurale
Mi sento scossa e incerta
sarà vero? mi domando,
ma la sua mano aperta
mi
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| Risalendo l’ alto e irto pendio
dal quale caddero miseramente
il corpo, l’anima e il cuor dolente
del uomo che fui e che non son più io,
ho trovato, dopo un lustro, un appiglio
su cui avvertir forte presa e ardore
oh! che sia esso motivo di
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Ti guardo
e m’inchino
Amaro il sapor che la vita t’ha dato
Con occhi
che più grandi non sanno d’esser
suggi la forza da quel visino
che l’amore ha donato
Accendi la sfida
al tuo infinito travaglio
e io che ti sono madre
nulla posso
sol più
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Il tempo confuso da ciò che sa,
sbadato apre i sigilli a un cuore tenuto
in esilio...
Il tramonto fa capolino e il cielo si tinge
con i tuoi occhi.
Un vento nomade porta messaggi d’argento...
la brezza ancora giovane accarezza
i
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6638 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 811 al n° 840.
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