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♦ Graziano Ferrero | |
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Le 6863 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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Vorrei poter vedere il mondo dall'alto
con gli occhi di uno senza conoscenze,
per ammirare tutti gli spazi di varie forme e colori
e che sembrano non avere confini.
Spazi infiniti che visti dall'alto
ti sembrano dare un immenso potere
e mentre ti
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 | Degrada dolcemente la via
il lago riflette i miei sogni
che seguono scia di vele
s'increspa di bianco l'azzurro
frangendo su sponde fiorite
mangrovie odorose e canneti.
Fiori di loto sull'acqua
mi parlano di bisbigli lontani
inventano fiabe
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 | Danzami intorno e
offrimi il tuo velluto di passione
sciorinando effluvio di vesti
sul mio corpo umido.
Muovi ancora le tue membra
a strisciare l'aria d'incensi
e di dolciastre resine
e tra la calda luce
di candele profumate
sfiora col corpo
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| Tre bombe sganciate
nel cuore della notte della civiltà:
la prima
per distruggere Hiroshima;
la seconda
per radere al suolo Nagasaki;
e la terza,
più potente,
per cancellare ogni forma di vita,
e ricordare,
da morti,
quanto essa era
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Ninna nanna, dormi bimba,
che la Luna è in cielo alta,
dormi bimba, ninna nanna,
che nei campi la falce canta.
Chiudi gli occhi, non sognare,
che stanotte ti canto il mare,
non sognare, chiudi gli occhi,
che sognare lo fanno gli
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Sussurri parole.
Tenui bisbigli
rompono
la barriera del Silenzio.
E m'accarezzano.
Io ti sento.
La voce tua
sento
viva
vibra e tintinna
la Parola tua
come Diapason d'Argento.
Indurito corallo
il Cuore
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Son bello oppure no?
Vi direi quasi un sì.
Nacqui di mercoldì...
avrei il dubbio però
che fosse un sabato.
Non ali ho d'albatro,
ma cerco di star su,
so che da me verrà
a offrirmi felicità
una donna
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Fattucchiera la luna
sulla vecchia terra
ebbra di volteggi.
Nello scrigno riposano
le romantiche rime
grondanti d'azzurro,
clandestinamente
migrano gli aironi.
Nello stagno guizza
un bagliore,
stupore di figure
così diverse alla
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anni di pietra,
duro cuore di terra
al sole cocente; ma
nel gelo della notte
le stelle lontane odono
sorde fucilate, indifferenza
si frantuma mostrando ferite
d'insopportabile sofferenza.
Ogni parabola d'immensa luminosità
porta nella
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T'è compagna l'Aurora
sparsa di rose al levare
e ti fa spazio la nuvola
per te sciolta di lacrime
Sole che brilli alla Terra
stellando di raggi le acque.
Occhio tondo nel cielo
fiamma viva al tramonto
tracci un sentiero di luce
fino
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l'importante è che sono abbastanza lucido
abbastanza per questa stanza alla deriva
nelle fogne
abbastanza
per le bottiglie di vino morte sotto il letto
per i sibili degli scarafaggi che si accoppiano
dentro i muri
per i labirinti dei tubi
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Ascolta
si fa giorno
pian piano
l'alba
incendia
l'orizzonte.
Una melodia antica
la brezza del mattino
che accarezza
i rami degli
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Quando i sogni si sfilacciano, disfatti
e disertano i girasoli
non riesco più a negare
la danza pacchiana ed acerba
di spenti sipari purpurei
Le pianure ubriache d'alba
confessano l'uscita, io fuggo!
Inseguito senza ritegno
dallo
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Salto
tra le scintille,
faville
d'un falò
scoppiettante
che accende la notte
di bagliori corruschi
Piroette,
folli evoluzioni
di simulata gioia,
ubriaco di vento,
bagnati i piedi
che a tratti
la risacca bacia
L'estate
và
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Ho sentito di una donna
che ha dedicato la sua vita
ad assistere lontre orfane
vittime innocenti
di incidenti stradali
ed esiste veramente
da qualche parte
in culo all'Australia
ha cinquant'anni
niente figli
e stasera ascolta
musica
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ascolta le rose
su note d'accesi colori
cantare
l'onda di un attimo
il mare prende a schiaffi
il cielo
nuvole immerse
nell'aria di un sogno
terrazze di parole
digradano verso la riva
orme sulla sabbia
foglio senza memoria
chiuse
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Midesa |
11/02/2011 16:42 | 4827 |
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Non una bava di vento
la barca lenta al largo
assapora il sole caldo
dell'invernale meriggio.
Il cuore è una tavola
su cui si spande la tinta
della visione cerulea
ove naufraga l'anima.
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 | C'è un buco nella fodera della mia borsa
in cui scompaion tutte le mentine
non trovandole m'inquieto si molto
perché mi sfuggon
versi poemi e rime
credevo d'averle messe nel cappotto
lì ne avrei trovate a iosa
ci son due
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 | E per le strade mie vissute
fra viotoli d'altre
immagini che con me
son vissute
si libra insonne
un paesaggio straniero
Udir i passi di
tempo alla spalle spostarsi
in muta carezza
piano piano
ma distante
sentir la colla
d'un
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| Oggi dopo il pranzo si parlava col mio amico Luca
Che insisteva sull'importanza del giudizio degli altri
Quanta ragione che aveva se mentre lo ascoltavo
Io pensavo al giudizio degli altri e bevevo la grappa
Quanta passione raccolgo per strada
E
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| Oscure tracce di aneliti
si mostrano a me nella notte
come spiriti affiorano
insieme ad anime lontane
in questa stanza priva d'aria
umide assenze riemergono
e l'alba sembra ancor
lontana
mentre le luci dei lampioni
all'angolo di quella
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| A chi racconterò le storie dei castelli
di carta o di un fiore dai petali brulli?
Di dolci note suonate al vento per
il ritorno del folle.
Nella
psiche l'impronta di una mano che vuole aiuto
e che nessun c'èra,
un nuovo patto
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 | Lo show del giocoliere
incomincia con due clave
son due come le doti
su cui verte la sua vita:
l'ingegno e la pazienza
entrambi frutti dell'esperienza...
con l'uno inventa nuovi modi
per gestire il gioco
con l'altra porta ogni lancio
sempre
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Un sussurro
una parola
sia pure una bugia
un cenno di vita
è quel che si sarebbe atteso
un moto
di umana solidarietà,
una mano
protesa
ad alleviare la caduta
Un alto muro di gomma
eretto
contro la sua disperazione
fu la
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Prendi me!
Nel giardino mormorava la fonte
scintillante come puro diamante.
Prendi me!
La pietra preziosa per incanto
parlava come tenero narciso.
Prendi me!
Cantava il fiore fatto ora fanciulla
e sorrideva la bocca come rosa.
Prendi
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 | Gli occhi bruciano
orlate orbite
gemme ardenti
vortici artigliati
dalle urla svelate.
Torna il ventotto:
è un ramo di nodi
dal doppio intreccio
legno di una culla
schegge di una cassa
ricorre fra le ore
sulle gocce di tempo
voce
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 | Sul lungomare dell'amore
ho visto un trapezista
che misurava la distanza
fra la Terra e il Sole
pensava a come fare
per spiccare il grande volo
a vincere la sfida
che gli lanciava il cielo...
scovare quell'acrobazia
per non cadere
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E' bastato un raggio di sole
ad asciugare le tue lacrime
ed è tornato il sorriso
Anche l'arcobaleno
s'accende
per far da ponte
tra te
e l'isola
delle speranze perdute.
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 | La luna stamattina
spostando la tendina
di nuvola leggera
faceva capolino
e ammiccando
dal cielo
offriva un saluto
all'alba assonnata.
Un nuovo mattino
scrollandosi addosso
del sonno il ristoro
invita ad agire,
dell'api
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| Flebili danze
contorni
frastagliati di corteccia
brezze diurne
piccole farfalle
che schizzano veloci
tra gocce di rugiada
appena sorta
scorgo rondini volteggiar
dentro candide nuvole
paiono batuffoli
di cotone
e nel rombo
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E comunque, l'alba arrivò...
gemente e dolorante,
- vecchia nuovamente sorta
s'accartocciò lungo i viali fumando nebbia;
risalì lugrube la ragnatela,
- chissà di quali incanti parlò al riccio
svelando ai sapori
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6863 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4531 al n° 4560.
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