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Le 32529 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Pensierosi giorni gocciolano
e al largo si allontanano,
a bordo di raminghe barche
mentre tra le ombre cerco
i confini della notte.
Arrugginite scaglie di piccole
ferrose speranze,
brancolano e si difendono
da battenti martelli e
incudini
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Ad ogni passo un sasso prende forma,
valico ad attraversar sentiero,
cime di abeti a sfiorar cielo,
passo su passo s’avvicina la fine della vita...
Ad ogni passo raccolgo un fiore
per donarlo a Nostro Signore,
e riverente m’inchino,
alla bellezza
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Apri gli occhi e ascoltami
le parole che escono dalla mia anima
bisbigliano sospiri
gli sguardi che tu non noti
sono carezze invisibili
matasse di pensieri impossibili da capire
e per me... solo per me
enormi e difficili da gestire.
Cuore
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Notte serale
passeggiar come in un limbo
fra caseggiati in bagliore di luce
spenti come fievoli candele,
fra notturni fari d’auto
sfreccianti nell’immenso buio
sprezzanti del cupo nero
che scherniscono l’avida notte
Or rimembrar qualcosa...
ma
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In due metà luce e ombre si cullano l’un l’altra
all’alternato ritmo della luna in questa strana notte.
L’anima mia si adagia abbandonata nell’antico timore
di nuovi sogni scardinati e accecanti di inquietudine.
Le carte dei pensieri affannose si
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Fasci di pensieri
che la storia mi ha dato,
li ho raccolti
nelle notti senza sono,
sono nella camera
del vecchio mio nono,
aveva il mio stesso nome,
ma non il mio pensiero,
ma del suo e del mio,
uniti a mille altri,
li ho legati, ne ho fatto un
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L’altare delle mie paure
è un cavallo a dondolo
con cui giocavo da bambino
e ancora sogno per ore
Il timore di cadere
in quelle fauci di buio
dove finiva la mia gioia
e cominciava la notte
Nuvole riverse in cieli
pallidi di pioggia e
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Arriva l’ebbrezza, gaia dolcezza,
e pudica saggezza,
mite conforto, un sogno mai desto.
Arriva fa giorno, magia di ritorno,
quiete improvvisa, musico in ode.
Arriva serena, il suo nome è” importanza”
soffuso il suo bacio a donar
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Temo la noia, questo tempo insapore
che scivola via elemosinando tepore
temo la stanchezza dell’anima
il suo silente dormire, il suo sonno
i risvegli della follia che mi abitano solenni
temo i sorrisi di certa gente
quelli senza calore, dispensati
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La neve sui cornicioni
non conosce il momento dello stacco.
Sta lì
in una sospensione instabile
certa di scivolare
senza sapere quando.
Nulla logora più dell’incerto.
Anche il vento che cambia direzione
potrebbe avere un peso sul suo stato
così
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Tra i tetti delle case, sulle tegole
consunte ho tracciato linee e rette,
ho trascritto alcuni versi, speranzoso
che un bel giorno tutto sarebbe andato
per il verso giusto.
Ho tradotto qualche verso di latino,
un carme di Catullo, un bel
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Costruisco la mia voce
con sottili ed esili foglie
e vorrei che fosse il canto
dell’autunno che arriva
vorrei che fosse il pianto dell’acqua
nei giorni della malinconia
ho un filo che si annida
tra gli spazi e le parole
sciolgo nodi di giorni
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Dodici volte l’anno si ripete questo dì
riproponendosi sempre come un cioccolatino
leccornia dove immergersi
onde assaporare ogni piccolo particolare
niente che possa influire
tenerlo nascosto non comporta sacrificio
le sue radici ben
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O Musa, un tempo prodiga di doni,
di versi dispensati a piene mani,
perché mi ignori, quasi mi abbandoni
ad un presente orbo del domani?
Ricordi quando sussurravi piano
al mio orecchio sordo e indifferente,
rammenti il tuo guidare la mia
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Ho pensieri ostinati che il tempo non cambia,
radicati e persistenti da sembrare un karma,
che insistono tenaci a condizionar l’esistenza
come parte integrante della mia stessa essenza.
Mi emozionano le premure,
mi stupiscono i gesti,
mi
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Mastico pane e sogni,
lì dove la notte copre il cuore
come una coperta di lana antica.
Seduto, al capezzale
di tutte le mie afflitte solitudini,
osservo le tremanti luci dei lampioni
che interrompono il silenzio,
e mi ciondolo fra le dita
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Come drago che avvampa nel cuore,
così ruggisce e avvampa livore...
tregua non offre l’oscura navigazione
chiusa nell’eremo di bieca devastazione.
Schiumano marosi nel mare in burrasca
stravolgendo chiglia dalla vela lasca
stride lacerato quel
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Vivì |
19/01/2021 17:24 | 609 |
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Imbevuti d’anima sono i sogni
soffici per volare
dentro nuvole che ti guardano
e aspettano di cantare.
Quanti ne ho visti passare
fulminei come velieri.
Li ho visti attendere
dietro a fili
di marionette rosse.
Oppure verso sera
li ho
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Dispersa s’è già l’eco
del sonito di morte
lungo il sentiero oscuro delle ombre
dove il silenzio regna,
per non turbar la quiete
delle anime passate,
nel mentre soffia lievemente il vento
tra i rami dei cipressi,
ad alitare quasi una
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Mi guardo e mi rimiro nello specchio:
perfetto, pure nella imperfezione!
I pregi pochi, ma di pecche un secchio;
via via le segno sul mio zibaldone.
Codardo, falso ed avido, cialtrone,
oh che persona infida! Sprovveduto,
con quelle uscite
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Difficile comunicare come l’attesa influisce nel giorno
batticuore quando tutto non è al suo posto
la perfezione vorrebbe come vessillo innalzarsi
tremore paura s’impadroniscono
vero calvario sin quando giunge il momento
un soffio e tutto
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Dopo l’abbandono,
le foto dei sogni ballarono il valzer con la malinconia,
il tempo promesso non venne più a prendermi per mano...
Gemma che brilla luce inquieta è il tuo sole.
Incanti amori impossibili...
Mi recai alla porta che conduce al
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Regalami il respiro, dolce Erato,
quell’alito di vento che dà vita!
Tu sai parlare al cuore innamorato,
all’anima che vaga assai smarrita,
in cerca del suo sogno ormai svanito
in quell’oblio del tempo che non torna;
ma tu catturi i sogni
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Ad innalzar la veste al mondo è
la curiosità di guardar oltre
sguardi in prospettiva all’orizzonte,
bellezza ad apparir silente ed appagante,
immagine distanti, ove corron pensieri,
e fatue ombre in fantasia.
Tiepido sole a posar lo sguardo
su
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I rami hanno smesso di tremare
l’aria immobile li avvolge, e appare
dai confini del mondo, dalla marina
l’odore del porto e delle barche assonnate
questa notte ogni spavento è un richiamo
forse partiremo, forse saremo stanchi
dentro questa forza che
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 | Noia, ti sei legata alla mia vita
e sei percepita
con un senso di vuoto,
demotivato e infinito,
che mi fa sentire inutile
in questo viver futile
ove tutto è polvere,
ove alterato è
il senso del tempo
e gli attimi sembrano ore.
Una lingua di
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| Tutto bene?
Non è niente!
è niente questo vuoto
avvolto di nulla
che coltivo in petto.
Non è niente!
è niente questo dolore
che sanguigno
non circola
ma lento,
lacrimando, scorre.
E’ niente ciò che vedo
ogni volta che riapro gli occhi
e
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| Senti senti come si fa sentire il mio amico
era tanto che non si esponeva
cosa pensare diventa un vero dilemma
era meglio se fosse rimasto nella sua stanza
motivi non credo di avergliene dati
è diventato troppo invadente
vuole fare paura
ma non
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Scorre lenta la sostanza e neanche
te ne accorgi, a volte le mie ragioni
sono deboli suoni che nessuno sente,
come rintocchi lontani.
Senza uragani, senza una carezza,
ma con tanta incertezza, la mente
vacilla, le gambe mal ferme,
ma continuo il
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Solo, nella camera degli sposi
abbraccio la tua assenza.
Al nostro amore
sarebbe bastato
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Spalancate le porte al pio proposito
non date retta a chi
per l’atto di legittima rottura
vi chiede comprensione.
La fatica piú dura
non sta nell’istintivo gesto, nella
presa di posizione
nell’impetuoso strappo
o nello schiaffo in faccia... la
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32529 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1801 al n° 1830.
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